Vita Nova - anno III - n. 8 - agosto 1927

lini, inaugurando il secondo anno di vita dell'Istituto di statistica, ha fatto l'elogio dei numeri. Gli è che, nei numeri, 1 bisogna saperci leggere, ·bisogna da essi .saper trarre uno spirito, una vita. Da questa statistica del Partito noi troviamo una concl•usione sommaria~ con un mi\ione di camicie nere ·la rivoluzione è nel •suo apogeo. *** Ma c'è di più : non a questo milione di tesserati 5' afli.da la rivoluzione. •No. Se la rivo,luzione è svolgimento, continuità, d.ivenire incessante, i suo.i uomini occorre farli, educarli, plasmarli. La leva fasci sta costituisce una delle più nobi1 li e giuste iniziative di questo anno. I Balilla sono veramente la fo,nte perennemente viva della rivoluzione. · I Ba,lilla costituiscono il seme della rivoluzione, c!he verrà. La pedagogia ha avuto ,dal fascismo una solenne lezione. Altro che programmi amorfi e 1 lib-eral:idelle vecchie ideolo•gie ! I cittadini bisogna crearli nel tempo 1buono, nel tempo in oui la loro coscienza si forma e si plasma. J.l fascismo prepara i 1 . . ' . suo avvenire non g1a 1n un vuoto programma di impossibili realizzazioni da compiere, ma nell',educaziione de,i bimbi, ohe devono aver forgiati e lo spirito ed il cuore secondo 1c nuove esige~ze nazionali. La nuova generazione rappresenta il volto n11ovodel f asci~mo, la perpetuità della rivoluzione : così, press' a poco ha detto l 'on. Turati 1n una grande rassegna di forze giovanili concentrate a Napoli. Verissimo. Non saranno mai sufficienti e cure e sforzi per l'educazione ,fisica e ,morale di. questi uomini di domani. La verità è che il fascismo non è un'ideologia politica, ma un ,modo di concepire la vita, una visione della civiltà e del mon,do. Ora, saranno soltanto gli uomini, che avranno respirato sin dall'inizio quest'aria nuo,va, che si saranno temprati nel fisico e nel morale, che potranno iniziare Ja più grande rivoluzione. lnsomn1a noi oggi, non paghi dei risultati ri- ■ RASSEGNE voluzionari, prepariamo, attraverso questa formazione di giovani, la più grande rivoluzione, che s' avvererà domani. Noi affidiamo la perpetuità ed il perfezionamento della no-stra fatica ad essi. Da seme vien seme. La rivoluzione vuol perpetuarsi, ingigantirsi, radicarsi come concezione di vita,. come miglioramento della stirpe e della ci viltà italiana. *** E mentre la fatica si compie, si preparano anche gli spiriti delle armi, per l'offesa e la 1difesa. Compiute brillantemente le esercitazioni nel Tirreno - nel mare veramente tutto nostro, ove più che . ' . . . mai e necessario tenersi pronti, per difendere la maggior parte d-elle nostre coste, la flotta,· prima passata in rivista a Gaeta da,l Principe Ereditario, s'è ancorata nel mare di ,Roma. Il Duce •l'ha passata in rassegna, ed ha portato alle navi ed ai marinai d'Italia il suo saluto di Capo; e poi il -Cardinal Decano Vannutelli ha benedetto uomini e cannoni, nel nome di Dio e della Patria. Così sulle forze marinare son passati, sicuro auspicio, il saluto del Duce, l'assentimento del Principe e ·la benedizione di un Principe della Chiesa : fusione mirabile di espressione di popolo, di monarahia e di r•eligione, che s'è stesa sulle navi della patria, come un augurio e,d un viatico alle •più bel le imprese. • · CARLO CuRc10 POLITIC.A COLONIALE Negli ultimi mesi due interessanti avveniment,i h-anno mostrato con quanta fervida cura il Governo Fascista persegua gJi scopi che si è prefisso di raggiungere nella politica coloniale : diffondere I',influenza italiana ne'l mondo africano e or,ientale, per far sl ohe essa si posla CO 541 sa materiare in fatti concreti apportatori di grandi ben,efici alla nostra espansione cullturale e commerciale. La pol,itica colonia·le d'un paese come il .no•stro, povero di possessi d'oltremare in confronto ad altre nazioni che ne sono ad abundantiam et ultra fornite, deve svolgersi nell'ambito di aocordi e di intese con gli Stati 'lontani, e noi cred~amo che tale politica sia essenzialmente ,ispirata a concetti .di modernità e precorritrice, forse, di quella che sarà la politica européa e americana in un non lontano avvenire, quando per l'azione stessa che si è andata svolgendo nel mondo delle ideo1 logie, •mol,te colonie si vorranno costituire in paesi ind.ipe•ndenti: ed avverrà che esse - staccandosi dal1a madre patria e temendo da essa una nuova ripresa ,di dom,inio, si volgeranno ad altre nazioni, a nazioni nuo•ve, per ,integrare la loro vita di quegl,i edementi che ancora ad esse •mancano. L'Italia che ha necessità di larghi sbocchi per le sue industrie e per la sua mano d'opera, è entrata in questa via e in breve tempo ha concordato trattati con Stati di recente formazione o se pur di anti,ca trad,izione solo di reoente affacciatisi alla civiltà europea. Un aspetto d,i questa attiV1ità è stata la visita di S. A. R. i.I Duca degli Abruzzi in Etiopia, e fatti più recenti cui a:bbiamo sopra accennato, la visita in Italia della M1issione Y emeniita e in questo mese di agosto id v,iaggio in Italia di F uad I, Ré del1 'Egitto. La missione yemenita, capo del- ·la ~uale era il principe secondogenito del Sovrano dello Yemen, ciò che aumenta il signifioato di c~rd,ialità e di d,eferenza verso la grande Italia, poichè era la pr,i 1 ma volta ch,e un principe arabo d•eHa famiglia dell 'I,man Yaya veniva ufficialmente in. una capitale europea, ebbe modo di visitare, durante la sua permanenza, luoghi ov,e i1 l volto dell'Italia rinnovata chiaramente si ,mostra : le nostre potenti officine, la nostra Aeronautica, i nostri porti ebbero l'espressione deMa più calda ammirazione: i 1 calloqui av- •

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