UN PRECURSORE DELL'UNITÀ ITALIANA: FRANCESCO LOMONACO 533 -dall'unico principio della sensibilità dei nervi si formi la psiche individuale e sociale e attribuisce un' effi- ,cacia assoluta ali' educazione ed in questa riconosce il .maggiore fattore del carattere ». Nel colpo d' occhio sull'Italia il grande scrittore 1basiilic-atese,che la patria e l '~ndipendenza italiana ebbe sempre in cima del suo pensiero, affermava: « L'Italia non essendo .divisa nè per ·mezzo di ·gros,si ifiumi, nè cli grandi ,montagne, godendo la stessa fertilità di suolo, racchiudendo in sè tutte le u1 mane _risorse, .bagnata dal Mediterraneo, dall 'lon,io, dal1 'Adriatico, e separata dagli altri popolli da una catena -di monti ,inacces·sibili, 5em1bra,che dalla natura sia de- .stinata a formare una sola Potenza. I suoi abitanti, (che 1parlano la stessa lingua, che hanno la medesima tinta di passioni e di carattere, che godono di un ugual germe di sviluppo morale e di fi1 sica ,energ.ia, che non so,no separati nè da interess,i, nè da opinioni religiose, .sono fatti per ,essere membri della stessa famiglia. « Il .fatto annunzia la possibilità. Scorrete la storia, e vedrete che sotto la repubb'lica romana ,I' Italia riposò a!ll'omlbra di un solo governo, e di una sola costituzione poliitica, fu li1 bera e indipendente~ si -elevò .al disopra della linea orizzonta!le ài tutte le nazioni -del globo, a cui dettò la legge della vittoria, ·e giunse .a essere la regina del l'universo. In quell'epoca l' Italiano appartenendo ad una gran società, orgoglioso -di stare ass,iso sui trofei ,ed i trionfi, di decidere de Ha .sorte dei re, di vedere i fiumi della ricchezza della terra venire a colare sul suolo eh' eg,li abitava, qual -o•rgoglio nazionale doveva avere ? quali senti,menti .ma,gnanimi di tSuperioiiitàe di ,grandezza ? come i1 l suo .cuore dovea dilatarsi innanzi ali' attitudine imponente -delle forze, di cui eg.li facea parte ? Un cittadino romano, sia che fosse nato in Roma, sia che vi avesse <liritto alla cittadinanza, era un essere privilegiato, con -cui un altro non poteva entrare in parallelo. Ognuno, ,che non era i•taliano, era un barbaro». . . . . . . . . . . . . . . . ... « J.l gran Lama di occià-ente - il ,Papato - _per assicu.raiisi il trono dell'opinione, non avendo altro ar,senale che quello deM'impostura, altro eseroito che preti e frati, ed altre armi ch•e la discordia e :la lite, praticò senza interruzione la massima: divide et im- _pera. Così que,lla religione, che influì sulla decadenza dell'impero romano, fu ,il pimcipale strumento -della corruzione, della de1bolezza e della ,totale ca- <.luta della nazione .italiana ». « È vero che tutte le ·popolazioni del mondo cattolico soggiacquero alle scia- ·gure c1 he produceva la corte di ,Roma; ma l'ltal1ia, ohe -era :il centro della superstiz.ione, ne sentì maggiormente il peso». « L'errore, simile all'attrazione, è in ·ragione· inversa <lei quadrati delle di,stanze >>••• « Qual riparo a tanti mali ? qual rimedio a piaghe :Siprofonde ? come imprimere al.le depresse ed avvillite nsonomie ital1iane il suggello <lell'antica grandezza e maestà? Uno dei principali mezzi, secondo me, è J 'unione. Perchè il monopolio inglese, e i vili isolani • iblioteca Gino Bianco cessìno di arr,icchirsi su le rovine del continente, perchè ,si oppongano argini ali' ambiZ'.ionedell'Austria, la Francia abbia una fedele alleata, la condotta della Prussia sia meno eq·uivoca, il colosso <lell'impero russo stia ,immdbile nei ghiacci del nord, perchè, in una parola, v.i sia in Europa bilancia poli ti.ca, e si dissecchi la sorgente delle guerre, è d'uopo che l'Italia sia fusa in un sol govreno, facendo un fascio di forze. « Real-izzandosi '<)Uesta,idea, gli italiani avendo nazione, acquisteranno spirito di nazionalità; avendo governo, diventeranno politici e guerrieri ; avendo patria, godranno della li,bertà e di tutt,i i beni che ne derivano; formando una ,gran massa di popolazione, saranno penetrarti dai sent~menti della forza e ,dall'orgoglio pubblico, e sta1biliranno una potenza che non sarà soggetta agli assalti dello straniero; giacchè guai a quella .nazione, che per d,rigere i suoi affari domestici, ha bisogno del soccorso altrui. . « Questo è il progetto ch,e esce dal fondo del mio cuore. . « Popolo futuro d'Italia! A te io dedico questo mio lavoro qualunque .si sia; giacch,è a te è riserbato di cQmpiere la grande opera. L'esperienza dei tempi scor:s,i,le lezioni della infelicità dei tuoi avi, le cure dei tuoi .più cari ,interessi, i lumi sempre crescenti della filosofia e deìla ragione, che ti ,faranno sentire il ridicolo e l'odio dei re selvaggi, la memoria di esse.rt:stato il proprio paese spes,so esposto alle conquiste, ma non mai interamente assoggettato, dandoti il sentimento delle tue forze, ti sproneranno a rovesc•iare le 1barriere che la mano del delitto ·ha innalzate »... « Popolo ,futuro ! Se noi lavoriamo in seminare nel campo della felicità, tu profittando dei nostri dolori, ne ripor- . ' . . . . . tera1 un ampia messe ; se noi c1 trov1amo 1n mezzo alle spine della li1 bertà, tu .gusterai la soave gioia di coglierne le rose nel giardino della ·morale, del costume e della virtù. Addio ». Prosa v,iva e scultoria. Quale miglior documento della nobiltà dell t animo de.I generoso esule e del magnani1mo•scrittore, che fin dal 1799 preconizza le recenti fortune italiane ? Egli fu di quei pochi grandi della terra eh' ebbero in virta il r,iflesso glorioso della posterità, e che entrarono nella storia •molto prima di lasciare il mondo. Egli ocoupò, vivente, un posto sì elevato nelle menti dei contemporanei - fra i qual1 i Alessand,ro Manzoni e Vincenzo 1 Monti - che la sua .scomparsa tragica fu come un sogno spezzato. « Il grande precursore d,ell'unità italiana - scrive F rance,sco T orraca - aveva ;letto e m•editato innurner,evoli opere antiohe e 1modeme, italiane e straniere; amava senza restrizioni •Michele de Montaigne ». « Il Lomonaco analizza e svolge ampiamente le i1 mpressioni rapide, le osservazioni som,marie del •maestro; proseguendo mostra come il rispetto e la simpatia non gli impediscano di pen~are liberamente in ,modo diver,so». Un' altra grande intelligenza che onora la patria nostra, Guido Mazzoni osserva: « lo spirito del Lomonaco fu, certamente, •spirito che s'infuse nel Manzoni con effetti civil·i, e, in qualche parte, •
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