Vita Nova - anno III - n. 8 - agosto 1927

• Un precursore deU' unità italiana: Francesco Lomonaco , Radiosa d:i 6olr, illu•minata dalla iuc~ dei :pensier~- <li Francesco Lomonaco, da.I magistero dell arte d1 M,elc:hiorre, architetto della corte di f ederico II, e dal :richiamo dei .siuoimartiri 1 Monta1lbano Ionico « si profila ben rSagomatan sopra un colle, alla riva silllistra dell 'Agri, xlinanzi al mare lon,io smeraldino e alla vasta pianura che costituiva, in un ,lontano tempo de·lla nostra storia, la parte più organicamente definita e possente dell'Italia antica. - ~ Se c'è Ulil p-aese ,che può vantare uno svolgimento originale del pensiero,, dal periodo igreco al ~inascimento e dal Rinascimento ai giorni nostri, questo è appunto il piede d'Italia; e, nel « medesimo tempo - ci osservano Guido De Ruggiero e Antonino Anile ~ non v'è paese che possa deplorare con . maggior diritto del nostro disconoscimento più pieno della vita morale n. Come tanta vita di pensiero in una regione abbandonata per secoli e desolante ? « È tempo che Bruno, T-elesio, Campanella, trovino il loro posto come precursori di Cartes,io, di Spinoza e di Locke ; Vico come geniale presentimento di Kant ; Galuppi come coscienza già compiuta del kantismo » e Francesco .Lomonaco co1 me precursore dell'unità e de.li' indipendenza italiana. Q11esta affermaZiione dei ,nostri diritti nel ca·mpo del pensiero era già stata fatta da Francesco Lomonaco e da Vtincenzo Cuoco nel periodo della repub ... blica partenopea e poi da Bertrando Spav,enta ai primordi della nostra ·unità politica, ma gli italiani aJ... lora non ne comp-resero il .significato. « Il primo in_segnamento dello Spaventa, come quelJo d-e1 I De Sanctis, non trovò ,menti preparate a 1iceverlo. Non così ogg•i ohe ne1 lla rinascente italia- .nità noi imp,ariamo a viv,er·e in comunione col nostro passato, con•soich•e ogni ·sviluppo della vita 5peculativa è solo possibi,le mediante una p!Ìu salda continuità con la tradizione storica >>. -La nostra Patria non si è formata nel 1860, 1 ina iSi va facendo ai nostti giorni, fin da ·quando la intrep,ida -e combattiva ,legione, deglii scrittori nazionali Enrico Corradini, A1 lfredo Oriani, Giacomo Venezian, Domenico Oliva, .E.nmeneg.iJdo P1ste!lJi, Benito ,Mussolini, ·Luigi F ederzoni, ,francesco Coppola, Ro1berto Forges O.avanzati, Giovanni Gentile ed altri valorosi, additando la missione di Ro,ma nel mondo e la Jegge <lei dovere verso la Patria, ripetono quel rito, per cui i:l Nazzareno sita nella nostra memonia come .segno di redenz,ione. *** I primi germi del bene politico, nell'età dei nostri avi, spuntarono - 01 sserva il Colletta - nel suolo di Biblioteca ino Bi·anco Napoli ; « ma sempre fu visto• trasformare il merito in ,delitto, la buona fama in 1infamia ». La tirannide degli stranieri e il dispotismo feudale e teocratico avevano reso possibili tutte le nefandezze e ·le brutalità della corruzione morale e della decadenza ,intellettuale. Ne1 l sec. XVIII una 5chiera di scrittori gettò i germi de4le idee nuove, che dovevano lilberare ila ,società dalla servitù -secolare. I liberi pensatori napalitani precedettero gli scrittori fran,cesi. Il Vico, i!l Giannone, il Gravina, poi il Filangieri, il Genovesi, :il Serra ed altri tracciarono ii ,nuovi principi i contro .I' ass<;>lutismoe segnarono i primordi i delle ► riforme civ~li costituzionaJi. Più tardi grandeggiarono due -lucani : ,Mario .Pagano e Francesco Lomonaco~ ch,e furono grandi nell pensiero e nell'azione e presero parte importante n•ella -difesa della repubblica partenopea. I \filosofi di ;Francia, più 1 fortunati, pro-vocaron~ qrueJ 1 la temibile e$1plosione sociale, che iniziò un' opera nuova nella storia dell' umanità. Ma la Francia era unita, li1bera dall'oppressione straniera. L'l,talia, invece, era d,iviisa e conosceva tutte ·le tiranni,e. E gli scri.ttori napolitani ebbero... la corona del ,martirio. ·Francesco Lomonaco, l'emigrato del I 799, l'autore de1l rovente rapporto al cittadino Camot, i,l cosidetto Plutarco italiano, al quale ,il ,Manzoni giovinetto dedicò !la sua prima po,e.sia data alle iStampe, ci addita i due termini del,l'antitesi tragica c:he la sua vita e la sua morte presentano : .i,I suo ideale etico-politico e ·la congiura au1 lica eh-e tentò di ,gofof care quelJ 'ideale nella persona del martire di Montalbano, come in quella di altri insigni: Bruno, Gal 1 liano ... ,L'1ideale napoleonico - 1 l'impero francese - fugava l'ideale italicoj. La sua morte volontaria fu ,l'oscuro episodio di un grande dramma storico. Repubblicano, nel 1799 sfuggì, per un errore della pdlizia 1 bo11booica, al capestro di cui perirono Mario Pagano, Domenico Ci:riillo •ed i ·suoi concittadini Nicolò ,Fiorentino e felice Mastrangelo: riparò in Franciia. L'esule impugna la penna come una ,spada. Nel suo rapporto al cittadino Carnot protesta contro l'orgia 1egia di 1 sangue ed annunzia l'aurora dell'unità d'Italia nelle Vite degli eccellenei italiani. Egli •mostra l'Italia come la .madre dei genii precursori, la maestra delle genti; con Le vite dei famosi capitani il' Italia - celebrate da Vincenzo Monti - mirò a ravvivare lo spirito militare degli italiani ed il loro valore « che f.~ grande, lumi~oso, v~ramente ital,iano {e.. tali scritti s1 possono considerare 1 precedenti storici de,l Primato di Vincenzo Gioberti) ; neli' Analisi della sensibilità, seguendo il metodo sperimentale, mostra come

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