r 526 FERDINANDO D'AMATO Partito liberale a ,Roma (9 giugno 1925), si la-scia ' andare a queste testuali parole : « E questo [il tentativo di uscita dal r,egime Ji1berale] ,è ,stato provato o tentato in modo più o 1 meno fram,mentario1 .in tutti ,i pa,esi, ·ma in 1 mo1 do integrale in alc•uni, ha i quali, nell'Europa occidentale, ha preso il primo· posto l'Italia. E •quasi ,quasi 1io, nel dir rciò, non riesco a comprimere del tutto ,u:pcerto icompiacimento patriottico per questo nuovo '' p,rimato d'Italia , , . D,isse in una certa occasione J 'Engels, il vecchio ,e fido compagno di Carlo Marx, che J'ltalia è il paese della classicità ; e perciò ha prodotto i tipi p.iù perfetti d 'eroi, da Dante a ,Gariìbaldi; e per la ,stessa ragione (aggiungeva malignamente) ha prodotto, accanto o sotto di quelli, i più perfetti tipi comici, le universali maschere della commedia ,dell'arte, 1il Capitan Spavento e Arlecchino n. È superfluo dire ic,he questo squarcio d'oratoria politica, così arguto •e profondo, così acconcia.mente condito di citazioni erudite, •e così caldo, !sopratutto, di amor patrio, de,stò allora, nell'uditorio demo--l,ibe~ raie, la più schietta e viva ilarità, insieme con un subisso d 'applausi. Fuori, per altro, sollevò un senso di penosa meraviglia, giacchè nessuno mai aveva sospettato che .il .senatore Croce ,dovesse attendere i 60 anni per mettere fuo1 ri un nuovo dente : quello del livore. · Vero è, c'he questo ,è il Croce «,economico>>, o politico che dir si voiglia, 1seguace deUa dottrina se-- condo cui « la cerch,ia della politica è quella dell'utilità, ,degli affari, dei n,egoziati, delle lotte, ora insi~ diose, ora aperte, d,ella ,forza, come 'SÌ 1dice, e della guerra; e in q·uesta continua guerra, individui e popolii e Stati ,stanno vigili contro .individui, popoli e Stati, int,enti a manten,ere ·e promuovere la propria esistenza, r;ispettando, l'altrui, isolo, in quanto_ giovi a ,. qµesta loro propria, e, in ogni altro caso, assaltando e distruggendo l'altrui, o rendend.osela soggetta n. Codesto dunque, è il mondo degli ist,inti e deUe passioni, 1 dell' interesse e tdel « particulare >>, della struggle /or lif e ; il Groce gli fa tanto di cappello, perch,è anch',esso -risponde a un'attività fondamentale dello spirito, v.i ,dà anche magari una capata per propriio• conto, ,ma ,subito s'affretta a sfera più nobile, guella sola dove si trovi a suo agio. Così, nell 'inaugurare a Napoli n,el 1924 una « Società di cultura politica n; rivolge ai isoci l'augurio che « n,el collaborare alla Soci,età icompiranno il doveroso -sforzo di assurgere 1dalla sfera pratica e pa,ssionale alla •sfera del pensiero, e .sapranno -superare sè medesimi, cioè le po,sizioni di combattimento eh-e c.iaiscune assume nella lotta ,del presente e che variano .secondo i gruppi e gl 'individui, e corntemplarsi come oggetti fra gli oggetti, collocando1si· fra gli altri nel tutto, e giudicando se stessi e gl,i altri, come parti ,del tutto n. (1 ) Qui par· di sentire riecheggiare la ceilebre proposizione : << et humanas actiones atque appetitus con- (t) Op. cit., p. 112. Biblioteca G·n • 1anco siderabo perinde ac si quaestio de lineis, planis aut de corporibus essei n, che in 1 bocca di un in•tellettualista ,come Spinoza sta benissimo, ma che non so quanto appropriata sia a una filosofia idealistica, qual' è quella prof•es•sata,dal Croce. Strano destino : battagliare tutta la vita contro I' intellettualis,mo, e po,i cascarvi in p,ieno ! Ma ,era inevitabile per il 1Croce, data la po'Sizione ,da lui assunta nei riguardi dell' Ec01110,mi:a a.bbandonandola a 5e stessa, assegnando,le un'assoluta autonom,ia, apparentemente egli l'ha rialzata e riabilitata, in realtà 1 'ha aibbassata ancora una volta, come •mero mondo delle passiones, o degli affectus, che rimane sempre qualco,sa ,di ,deteriore, bis~a n,ecessaria, magari, •ma altrettanto ,dolorosa, a cui ci si aibbandona, ma di cui non si vede ·l'ora di saltar fuori. Così .il Croce, nel perfetto rigore d,ella sua distinzione classicamente ,dedotta, è .sempre a posto: quando fa d.ella politica, ,è in ,gede ,economica, e può abbandonar.si senza ,scrupo,l,i alla passionalità ; poi indossa panni r-eali e curial:i, e impugnata la penna, assurge al sopramondo dello sto,rico ,e del filosofo; ,e ,là, sprofondato nella impa•s·sib.ilecontemplazione sinottica dei tempi, :racconta, giu,dica e manda, sine ira et studio. . A che pro dunque rimproverargli, ora l'avventatezza della passione politica, e il miope ,battagliare polemico, ora ,frigido •esercizio d-el ministero storico-filosofico, au dessus de la mélée, mentre tutt'into,mo e sotto infuria la mischia ? Egli ha rigorosamente osservato le distinte funzioni deJl~ a·ttiv,ità distinte dello spirito; salvo che, a im·brogliar rutto, non intervenga, al disopra di questo fe1 li,ce scaimbietto, che consente un alibi ,morale di nonindiff.erente ,momento, una terza attività, quella etica, eh-e si d1ia a insinuare nel petto del nostro filosofo qual~e ,dub~i.o circa la legjtti,mità dei suoi atteggiamenti polem101 e delle sue « vacanze ,morali ». *** Il vero ,è ,che Benedetto Croce, sottile teorizzatore di di,stinzioni e :sottodistinzioni, non è stato eg·ualmente aibi~e nel riappiccicare qu•ello che con grave sforzo log~,c? ha ,d,isgiunto. Se 1 ',economia ·(ivi com,presa la pol1t1c~) è la nuda affermazione del particolare, come vuole 11.Cr~ce, essa non potrà •mai sottrarsi a questa _sorte, d1 rimanere impermeaibile a ragioni ideali e universali. 1Qu1 i il Croce •interviene, per darci sulla voce: O come ? Non ho dichiarato io stesso c'he « conviene guardarsi da un com•une errore, che ,è di ,staccare l'una dall'altra le ,forme d,ella vita e dell'attività u·mana. .isol~rle, ~e~timare di av-erle così potenziate e rese più fort1 ,e sicure, quando .invece si sono reoi,se le radici dalle ,q,uali ,sale in esse la linfa nutritiva ? » Anzi, incalzer~, 1 si deve. tenere « per falso a priori ogni dissidio c~,e s1 crede d1 •scorgere tra la politica e la morale, _g1acchè la vita politica o prepara alla vita morale o è essa ·stessa strumento ,e forma di vita morale, e in
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