Vita Nova - anno III - n. 8 - agosto 1927

r 522 MARIO TORTORA in mutandine da bagno, simili a bronzetti ellenici, si tuffano per raccogliere le monete che i turisti, con magnifica- prodigalità, gettano loro nel mare. . *** Dalla grotta di lord Byron, per un sentiero lungo gli scogli, salgo ai ruderi .. della c·hiesa di S. Pietro, ------_......~= costruita sull'estrema punta del golfo e a picco e sul mare. Rovine in~ teressanti per la loro ar~ · chitettura romanica e per il· caratteristico impiego delle pietre bianche e nere a striscie' alternate : · come nell'imponente costruzione che domina la < rada. Di fianco alla chiesa sorge un campanile un , h' po tozzo : anc esso ro~ . manico. Sotto la chiesa s'apre un piazzale scavato nelle pareti rocciose del pro ... montorio : coi fori, aner-- riti per la polvere bruciata, dove è costume di porre i mortaretti, che, colla dovuta imponenza, coronano i fuochi d'arti ... fìzio nelle domeniche di delle onde, in cui, sognando, si _cullan? _piccole barche legate ai pali che stemperano tinte scialbe nella trasparenza argentea dell'acqua. Alcune case le meglio costrutte, s'adornano di stemmi di piet;a scolpiti ~~Ile. arcate ~ei P?rtoni .e di. balconcini di ferro, fìor1t1 di garofani e d1 gerani, orgogliosi nelle cassette di legno, seminascoste dalI 'invadenza delle foglie. · Ovunque, nei vicoli, nella via maestra, nella piazzetta, si sente l'odore caratteristico dei paesi di mare: di pesce, di olio fritto, di reti stese al sole, di legno ·incatramato, di cordami, di alghe. Nella penombra delle frequenti osterie, at~ torno ai tavoli, sopra i quali scintillano l'ambra e il rubino dei vini, biancheggiano le uniformi dei marinai. Servono fanciulle dalle vesticciole succinte : nude le gambe fìn sopra il ginocchio, nude le braccia e le spalle dorate dal sole ; i capelli tagliati non troppo corti sulla nuca: castani e biondicci per l'ossigenatura . . . non ripetuta, ormai 1nsu.flìciente. Un organetto rauco intona Valencia. Le spose attengono i mariti dalla pesca chiac ... chierando colle amiche, sedute sull'uscio di casa o scambiando rare parole · sagra. Appoggiati al muraglione prospiciente il golfo che chiude il piazzale, come se fosse t;,.na balaustra, alcuni pesca.- tori : braccia musçolose e collo taurino fuor delle maglie rosse, denti scintillanti e capelli neri, crespi incorniciati dalle FIOSCHERINO - LA BAIA DI PORTOVENERE dai balconcini, mentre VISTA DAL FIOSCHERINO (Fot. Zancolli) attendono alle cure dei pagliette, contemplano il mare così calmo e discorrono di pesca e di navigli, di burrasche e di naufragi e, vedendo il cacciatorpediniere entrare in golfo, dei paesi visitati colla Squadra, durante il servizio nella marina da guerra. Ali' estremità del piazzale si apre la via maestra, che taglia a metà il paese. Essa è stretta, in salita, -colle case basse e così vicine le une alle altre che a stendere le braccia si toccherebbero. Vi sfociano vicoli tortuosi, coi ciottoli 'sconnessi, bianchi di polvere, in Uil accavallarsi disordinato di scalini e anguste piazzole. I vicoli, al disotto delle case, per arcate scure e romantiche, ai lati delle quali s'assie~ pano altre abitazioni, scendono fino al mare, che , ne lambisce ie scalette mezzo consumate dal bacio Bibli te,ca Gino Bianco fiori. Nella piazza di fronte alla rada, fra gli alberghi e le osterie nascoste dai pergolati, accanto agli alta-- rini del Santo protettore, ai piedi della torre civica, troneggiano le baracche delle fruttivendole, ricolme di uva e di pere: la bionda, dolce uva e le magnifiche pere della Lunigiana. Più a destra un pescatore, il più fortµnato, vende la preda vicino al mucchio delle reti, ancora luccicanti per l'acqua fermatasi tra maglia e maglia. Quel pesce e ancora fragrante di scogli, ancora si muore e pare che da :un momento ali' altro debba guizzar via dalla bilancia lucida e cosparsa di squame, come da una opaca costellazione, per tornare al mare, agli scogli, alle grotte. MARIO TORTORA .

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