POMPEI: LE RAPPRESENTAZIONI CLASSICHE Vie lunghe e strette, dritte, intersecate da altre vie anch'esse lunghe e strette, perdentisi entro le curve fronti dei nudi archi trionfali o tra il verde. campestre, oltre le otto porte dell'antica città italica . Dappertutto un mesto ergersi dei mozzi pilastri rossi delle case, scalee ruinanti, fastigi rovesciati, col onne tronche. Tale il panorama che dalle alture offre quella che fu tra le più temute rocche forti dei fieri Sanniti e tra le più fiorenti colonie di Roma repubblicana; erge ora essa i suoi moncherini innumeri, chi sa se tesi nell'ira di un' imprecazione o se stancamente supplici verso la fumida ara imminente del dio funesto! Spettacolo di desolazione è, dunque, quello che vi offre a prima vista Pompei, tra le cui rovine indarno potreste passare con la semplice e nuda curiosità dell'archeologo o con la ilare spensieratezza del turista; la città morta vi affascina, vi domina, comunicandovi un affiato di vita, forse di quella vita stessa che essa visse pochi secoli, oltre i millenni. Chè, se sulle prime sentimenti di pietà e di dolore vi suscitano le forme dei cadaveri che il Fiorelli gelosamente ricostruì e dispose nel breve Museo presso Porta Marina o la panoramica ruina dell'antica cit- ' . . ta, 1n seguito, quan- · do sotto la guida di un abile cicerone vi sarete abituati a ricostruire idealmente le fattezze delle case e dei templi, non più timidi ed incerti vi avanzerete fra i ruderi, ma con la stessa disinvoltura con cui ci si aggira, direi . . quasi, per una c1t-- tadina moderna. Biblioteca Gino Bianco La vita dei pom .... . . . pe1an1 non era poi in fondo molto diversa dalla .moderna: ve lo inéìicano principalmente le . . . . grosse 1scr1z1on1elettorali, numero- . . s1ss1me specie nei . . . nuovi scavi, e quei ruderi, ben conservati, di caf/e e bar - certo loro non li chiamavano così ! - lungo le principali strade, specie . . lungo la frequenta- , tissima celebre Strada dell'Abbondanza, che con lieve erta adduce alla parte monumentale della città, presso i pubblici edifici. Siamo nel Foro, vasto ed· armonico; a un lato i massicci ruderi della vasta e sontuosa Basilica, dalle severe linee dell'architettura pre-imperiale; intorno o presso i templi, splendidi una volta. La mente ricostruisce, l'animo si commuove. Che val dunque che dall'alto podio più non risplendono i marmorei fastigi del colossale tempio di Giove, e che sulle pareti istoriate del bel tempio di Apollo più non rivive la omerica leggenda, e più non risplendono al sole i bianchi marmi del severo tempio di Ermes? Le are non crollarono; lo spirito delle antiche deità troneggia ancora tra le rovine; il sacro mistero della religiosità egizia non esulò del tutto dall'appartato tempietto d' Iside, ~ e sulla Strada della Fortuna (decilmanus major) , l' elegante sacrario della dea omonima fa ancora vibrare nell'anima il ritmo di una profonda melanconia. Scendiamo alle case : là dove non riesce difficile cogliere i tratti principali della vita pri- . . vata pompeiana: v1- :ia di sfrenata 1 ussuria e di raffinati vizi, esagerano al-
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==