Vita Nova - anno III - n. 7 - luglio 1927

ECHI E COMMENTI Becerismo antifilosofico. L'Italia fra poco diventerà il paese più antifiloso,fico del mondo, perohè non c'è giorna1 le o giornalucolo, non e' è rivista o r1ivistina, che non lanci il suo frizzo più o meno innocuo contro la filosofia e i filosofi. Che bisogno ha l'Italia d.i codesti esseri inutilii che sono /ruges consumere nati, quando i giovanetti d'Italia sanno ,benissimo dare dei calci e conoscono sapientemente le .regole del Joot-ball ? Piedi ci vogliono per rinnovare fondament~lmente questa povera nostra patria, finora dominio dei ciarlatani, o dei professori, che, non vedono al d,i là dei .loro libri. Dal li aHa filoso,fìa ! E difatti la filosofia 'Se ne sta tutta modesta e v•ergognosa, perchè essa è divenuta la sputacchiera dove i giov.inceHi di 1 primo pelo ~iversano tutti i giorni le loro espettorazioni antifilosofiche. Ad essi naturalmente fanno eco uom,ini barbuti ma che puzzano di becerismo le mille miglia e che si affannano a convincere se stessi e gli altri che pensare non è più il privilegio dell'uomo, ma d,elle bestie. L'uomo nuovo che conosce tutto per una continua ,illuminazione non ha bisogno di filosofare : ,basta aprire gli occhi e la verità si manifesta traslucida e viv,ificante. Giacchè filoS01afre .è pensare .col proprio cervello. Ma i giovincelli d'Italia che aborrono i .Ji,brivogliono pensare... soltanto coi piedi. Intellettualie Fascismo. Una curiosa polemica ·si è svolta tra Roma Fascista e l'Assalto sulla funzione degli intellettuali o, meglio, della cultura nel F asois1 mo: una polemica, s'intende, ad ar,mi cortesi quale s' addice a cavalieri antiqui. Ma, diranno i nostri -lettori, si discute ancora del problema della cultura ? E come ! Questi .be-- nedett,i o ,maledetti .intellettuali sono diventati la testa di turco dei giornalisti. Ma, via ! lasciateli in pac,e, e dite chiaro, molto chiaro che essi sono d,egl,i inetti, perchè in generale sono uomini che soddisfatti della gioia che procura I' in-- timità spirituale non vanno a caccia nè di posti nè di onorificenze, ma ad-empiono silenziosi ai doveri ch,e impone il loro uffiicio, e però in tutta modestia servono agli altri più che a se stessi. Certo accanto a questi ci sono gli .intellettuali operativi, dinamici, ,impazienti di ·espandersi e di concentrarsi, mà questi altri hanno un gravissimo dif etto, quello cioè di essere spaventosamente .ignoranti e, se fosse 1in nostro potere, li manderemmo nel paese degli Otte;1totti, dove avreb-- •hero festosa ~ ccogl ienza. I Giovani e Io sport. Noi non siamo tanto vecchi da odiare lo Sport, sebbene non siamo fatti per esso, _,ma lo Sport, lo ha ammonito autorevolmente il nostro magnifico capo, l'on. Leandro Arp,inati creatore del più supe!'bo Stadio non solo d'Italia, 1 ma della Europa, deve •essere non fine a se stesso, ma mezzo per J 'educazione spirituale. rEd inv•ece è doloroso notarlo ancora una volta: i nostri giovani non si preoccupano più dei problemi spir,ituali,. guardano con disdegno maestri e libri, e corrono e saltano e fanno tante a.ltre cose cJh,e irrobustiscono il loro corpo, ma non modificano affatto il loro spirito, che è la cosa che per noi conta di più,' ma assai di più. Noi Mano alla scopa. Or sono alcuni giorni mi si diss,e che un archeologo .romano che ave-- va firmato I' antimanifesto, ha riiceGino Bianco • vuta la tessera fascista. Ricordo bene che appena lanciato il progetto concernente l'Accademia d'Italia, questo 1signore ebbe una sprazzo di luce sulla vera natura del Fascismo, e si giustificò con un suo am,ico per quella fuma, dicendo che ce· dette alle insistenze di ,Benedetto Croce (1 ). Ognuno vede quanto sia mesc1 hina questa giustificazione che maschera il genuino, se non confessabile, motivo della pa.ling•enesi, dii cui può .o~uno apprezzare la sincerità. Fa merarvig.lia quest'arrendevolezza d,el partito. ,Noi noo invochiamo provvedim,enti seve,ri, non desideriamo destituzioni ,e per-- secuziioni ; ma nello stesso tempo non ci stanohiamo di ripetere .che non •si deve pre1 miare la bass·ezza d'animo ,ohe si rivela in qu,este pseudo-conversioni, do·vute a evidenti considerazioni utilitarie e mal celate ambizioni. Una bella dimostrazionecontro Sturzo. Con molta soddisfazion,e leggo nel T eoere in prima pagina ( 15-16 giugno) la prot:esta di 187 sacerdoti contro iii contegno di don Sturzo, d,i questo prete pieno d'ingegno, ma privo di ogni sensibilità patriottica e religiosa, degno cooco•rrente dei ri,baldi fuorusciti di ogni· risma e di ogni .gradazione di partito dal democratico all'anarchico. Del resto don Sturzo non si può davvero ace-usare di incoerenza, poichè quando era in auge e disponeva della vita della camera e dei mini-- steri, non c,ercò altro ohe il consolidamento del partito, quasi se·mpre a danno degli interessi nazionali. IMPLACABILIS (t) È apportuno notare che l' archeologo in parola nel 1925 era ancora a Napoli. •

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