Vita Nova - anno III - n. 7 - luglio 1927

· 494 la critica: ecco il problema del1' arte d'0g,gi, quale esso s',impone e si manifesta a chi è adusato a pensare e non a far chiacchiere. ARNALDO V OLPICELLI A proposito di un'enciclopedia di economia sociale. La Germania vinta ma non 'doma dalla guerra sta tentando in ogni campo la sua pod,erosa riv,incita ; ma dove soprattutto è degna di amm·irazione è nel campo degli studi. In ogni raimo ,dello ,scibile u,mano essa porta •la sua tenacia, la .sua costanza e la sua pro1fondità. Se nel campo della tecnica è oggi riuscita a tornare .al primo· posto, anche ,in quello delle scienze sociali e dell' economia ·particola.rmente tiene testa a tutti. Questo , paese che ha subìto i tra1Colli finanziari più formidabili, le crisi eco•nomiche •che parevano insolu,bilii, che si era vista per un momento preclusa ogni via di espansione ,e di grandezza, ci dà oggi una monu·mentale opera economica dalla quale rutti avremo qualch.e cosa da i,mpa.rare. Il Trattato di economia sociale che l 'editore •Mohr di T,ub,inga pubblica in sei grossi volumi è u-na di quelle costruzioni ciclopiche ohe restano nella storia come i monum.enti di . pietra. Attorno a quest' opera si sono raccolti in un accordo 1 merav,iglioso i più in,signi scrittori tedesc 1 hi di economia, e ciascuno, trattando un proprio e •sp-eciale argomento, ha fatto di quest'opera una v,e,ra Enciclopedia Economica. Da noi pu,rtroppo le scienze sociali in generale sono molto trascurate, e in particolar modo l'economia politica la si crede una scienza .molto facile, alla portata di tutti, mentr-e qu,esta che fu 1bendefinita la scienza della ricchezza, e quindi del benessere dei popoli e degli indiv.idui, è una materia complessa, ard1 ua e difficile. I principì di econo1mia, che sono genera.l,mente diffusi su tutte le bocc-he, .e si enunciano come assiomi e postulati, non bastano a Biblioteca Gino Bianco QUESTIONI DEL GIORNO ri.solv,ere i gravi problemi ohe incombono nell'ora presente. Dato il carattere della nostra rivista, non possiamo a lungo intrat· tenerci sulla recente pu1 b,blicaziooe tedesca; ne ;daremo un cenno fugace, tanto per ,invogliare gli st•udiosi di questa .materia a compiere anche da noi opera consimile. . Il primo volume ,riguarda .i Fon,... damenti storici e teoretici d,ella economia sociale ed è d,iviso in due parti: nella prima :si tratta dell 'Economià e scienze dell' economia, n,ella seconda della Teoria dell' Economia socia.Ze. Vi :hanno, colla1borato ICarlo Biicher, Giuseppe Sc·humpeter, Eugen,io von Philippovich, Edoardo Hairnann •e F·ed,erico von Wieser. Mi piace qui, per noi .cihe siamo troppo facilmente spregiatori di uomini di soienza che non la pensano come noi, riportare il giudizio del Sdiumpeter su Carlo Marx : << N,e.J tempo, in cui apparve il suo primo volume, nessuno poteva misurarsi con lui nella potenza mentale e nella sap,ienza teoretica. Ed ancor oggi ciascun insegnante può constatare la superiorità di quegli studenti, ,che ,si ~ono formati sopra .il suo libro, di fronte a quelli, che son pri v,i di qualsiasi interessam-ento teorico : e sperimentare quanto sia f.econda la famigliarità col suo sistema scientifico, comunque voglia giudicarsi daii suoi pregi e difetti. Cosicchè 1Marx può considerarsi il maestro anche di molti, ,ohe non sono socialisti ». Il terzo volum.e tratta dell'Economia e Natura con scritti di Alfredo Hettner, Paolo Mombert, Roberto 1Mic!hels, Carlo Old,enburg e Enrico Herkn,er. Il quarto compilato interamente da Frane esco von Ottlili.enf eld, forse troppo pesante, rig.ual'da j Rapporti naturali e tecnici dell' E- • conomza. li quinto, al quale olt,re il Mic:hels, ben conosciuto da noi, aggiungono la loro collaborazione Carlo Bruck,mann, Gerardo Albrecht, ,L. D. Peri, ,Emilio Lederer, Giacobbe ,Ma,rc,hak, Goetz Briefs e Giorgio Neuhaus, è uno dei più .interessanti per noi trattando del Sistema sociale del capitalismo. L'ultimo volume, uscito in questo anno, esamina la Politica sociale del Capitalis,m·o, sotto tutti gl,i asp,etti, sia nella tutela dei contad1ini, nella cooperazione, nella colo111izzazio,neinterna, nei mercati del lavoro, nel.le assicurazioni social•i, ,bendicenza, assistenza, ecc. A qu,esto volume, ohe chiude ,l'op•era colossale, hanno portato il loro contri·buto Ottone Swart, Willy W ygodzinski, W otan T otomianz, T,eodoro Brauer, .Ro 1 berto Wilbrandt e Adolfo W e,b,er. Se ,la imole di quest'opera può parere tedescamente .gravosa, dobbiamo considerare che .si .tratta di una vera enciclopedia economicasociale dove lo studioso può trovare tutto quello che gli a,bbisogna. Alla ricerca di una ricchezza mi- • neraria. La fame che noi ab,biamo di materie prime ci fa vedere .miniere ov 1unque. Ora è la volta del giacimento di f,e,rrodelle Alpi Apuane. P,er la maggior parte del pu1bblico grosso ed ignorante qu,esto giacimento, 5,ituato sul ,monte della Tambura, è una novità. Ma che esso esistesse era risaputo da anni, soltanto che allora non si ritenne opportuno sfruttarlo data la percent•uale di ferro non molto elevata, la posizione scomoda del giacimento ed i 5istem,i di estrazione non perfetti •e redditizi come oggi. Quanto poi a.Il' affermazione che esso rappresenti il mig.Jior ferro che sia oggi prodotto dal suolo europeo, è una d,i quelle solite ,esagerazioni r•etoriche a cui noi andiamo faciJm,ente soggetti. Stando alle affermazioni ,più ottimistic·he esso cooterrelbbe dal 4I ,9 al 65,21 % di ferro metallico, percentuale non , delle più r1icche. Dato poi il carattere geologico del terreno ove trovasi il giacimento, esso deve essere hammisto a piriti e q·uindi allo zolfo. La mancanza poi di combustibili per .la sua lavoraZJion,e nelle vici~anze ne rende costosa la produzione ed . è molto discutibile se convenga estrarlo o lasciarlo <lor-

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