- QUESTIONI DEL GIORNO Ancora sul '' pirandellismo,,. La noticina polemica sul « teatra ài Piirandello » :inserita nel precedente fascicolo, anzichè dar materia di riflessione, ha dato luogo - com'era facile a prevedersi - a nuovi panegirici e a riaff er- ,mazioni dogmatiche dell proprio punto di vista. ,Sapevamo !bene quel che isale·bbe ·successo, ·e però, nè ce ne occupiamo, nè ce ne lamentiamo. Vorremmo tSOloche ci si risparmiasse l'umiliazione di dichiarare che nessun ·motivo persona·le o settario ci induceva a quelle considerazioni, d-ettate ,solo da onesto e spregiudicato desiderio di intendere e, possibilmente, di mettere 1inguardia. ·Non è un brutto segno, o signori, 1Che non si possa parlare senza destare o dover allontanare ii sospetto di ba~si interessi per.sonali o di isouola ? E non ,è ancora più 1 buffo gridare allo scandalo e invocare... la d,isciplina, contro chi cerca - magari errando, ma in ,buona fedie - di capire e pensare ,con la propnia teista e indurre gli altri a ritrovare, fra tanti fumi di parole e parole, la .propria ? 1 Ma poi, di che d,isciplina d'Egitto si va oia-nciando ? Si vuol forse dire che -ha da ,esserci un ... pensiero di Stato anche nel teatro di ,Pirandello ; e che quel pensiero è prerogativa di un Tizio o d,i un Caio, sempre pronto a identificare il fascismo col proprio cerebro ? Se non si sta in guardia, si arriverà davvero a un llÌncretinimento di questo genere. ,Ma :se ciò non si vuole - in nome almeno delle « rnagni,fiche .sorti e progressi ve » del I' Italia fasci sta - facciamola finita con quell'aria di sufficienza che j) primo cronista piovutoci fra i piedi si crede in dovere di assumere, beffando ìl prossimo e giudicandolo con truculenza volgare. E ricordiamoci soprattutto che .in tempi di pecorume - non è, in-- fatti, generale il coro di indignazione contro l'acrisia, il verbalismo, le gesuitema di tanti pseudofascisti ? - il miglior criterio per riconoscere gli uomini di fede e dii :buona fede, ,su cui fare assegnamento isicuro al buon ,bisogno, è quello d.i osservare e apprezzare la loro libertà di giudizio. Torniamo, dunque, a -Pirandello e al pirandellismo, che sono naturalmente due cose... alquanto diverse, come molto diversa è la « nov,ellistica » dal cc teatro » di Pirandello. Noi non neghiamo il valore artistico effettivo d:i Pirandello cc novelliere», che tante anime e sentimenti ha ,saputo r.iviv,ere ,e rappresentare in individui e in ,situazioni spirituali concretissime : ciò che neghiamo è la vita e cioè l'effettiva arte del suo ccteatro ». ·Diciamo e ripetiamo che quel teatro è cerebrale : e ciò non per il contenuto, che ,è indifferente alla sua valutazione artistica come tale, ma per la forma rappresentativa, per ·l'eflicaciia ond'esso ha da . ' . . essere espresso ,e ,c1oe incarnato Jn individui reali. Sono questi individui che in quel teatro mancano ; e si sfida il Padre Eterno a portarcen,e avanti uno rolo. In quel così detto teatro non e' è che la tesi ; e i così detti ·personaggi non sono che gli strumenti affatto esterior:i a cui ,è affidata la · realizzazione della tesi stessa. Tuttavia, anche 11fdotto a ciò, quel teatro non è privo di importanza storica, ·soprattutto per gli avvertimenti che dà e per le conseguenze che ha prodotto. Fra queste, massima è il disgusto e il disprezzo che ha finalmente generato nel pubblico per il vecchio teatro sociologico-democratiico di marca hancese, c·he da decennì :infestava le nostre ,scene allontananib iot ca Gino Bianco • d.one con raccapriccio la gente di studio e di gusto. Oggi si può ben dire che per virtù· di Pirandello quelle vergognose sudicerie - e intendo dire la quasi totalità della produzione ,teatrale degLi ultimi decenni - sono pressochè bandite e seppellite. Fra gli avvertimenti, è •massimo questo : che senza una concezione di vita, non e' è teatro, • ossia, tout court, ... rappr,esentaz10ne d,ella vita. Vero è bensì che quella concezione ha da risolversi in rappresentazione - che è ciò che si chiede invano al Pirandello; ma questa poi non può esserci se non si ha un concetto pro ... fondo della vita stessa. La quale si rivela solo a chi abbia occhi interiori e forza di penetraZJione e giudizio, cioè spirito ,filosofico e abito critico. Ora, in ,Pirandello abbiamo solo una m,ezza 1filosofia, com'è evidentemente ogni relativismo: ma questo sarebbe il meno, e si avrebbe gran torto a rimprov•erarglielo, ove quella pseudo-filosofia fosse riusoita davvero a prender anima e corpo nelle dramatis personae. Il gua:io ,si è che quella pseudo4ilosofi-a non si •è risoluta· in fantasmi vivi ; ma ,è ximasta greve cerebralismo e intellettualismo. I personaggi, siam sempre lì, anzichè essere essi quella conc•ezione :in atto, ne sono gli avvocati. Quindi ? Quindi, nella nuova strada che il Pirandello ha tracciato, si arriverà for5e al teatro: oggi non ce ne sono che le premesse e le esigenze. E e' è da sperare che nel teatro accadrà quel ohe è successo nel recente romanzo italiano : rifiorito per opera di al,cuni scrittori lungamente esercì tatisi e tra - vagliatisi intorno ai problemi della critica estetica, filosofica, storica. ,Ritrovare •la verginità e iimmediatezza àell' intuizione artistica attraverso e •mercè la riflessione e •
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