Vita Nova - anno III - n. 7 - luglio 1927

... 438 ARNALDO CERVESATO del Mentore, che rivide, corresse, rifece, cosicchè se essa non fosse uscita dai torchi anonima, avrebbe dovuto logicamente portare i nomi dei due collaboratori ... Però se il Panella avesse letto i commenti allegrissimi che fece poi nelle sue « Memorie » il Voltaire, di tale opera e del suo ideatore, si sarebbe risparmiato forse di prenderla sul serio ... Da nessuna apologia, come da queste « Memorie >>e dai gustosi commenti del suo autore, la figura severa del Segretario Fiorentino esce tanto riabilitata, se ve n' ha bisogno, nella su a austera e profonda umanità! Lo scrittore civile e militare Ma noi italiani abbiamo già - dopo il saggio del Villari - collocato Nicolò sul suo degno piedestallo. Grande educatore egli fu, anzitutto: civile e militare. E vale la pena di osservarlo nel suo aspetto, meno noto, di scrittore militare. Nella sua eruditissima enciclopedia su « Gli scrittori militari>>Giuseppe Stie-- ca giudica i cc Dialoghi sull' arte della guerra», del Machiavelli, così : cc L'opera • • • pare scritta 1er1, tanJohans lo dice cc il più classico moderno di cose militari », in Francia dove Teodoro Marcher pro-- clama: « On pourrait l 'appeler le plus grand écrivain militaire de son siécle, tout comme il en fut le politique plus profond >>. In quest'ora di vitale e culturale ripresa delle nostre tradizioni essenziali, non inomaggio a nubacei entusiasmi del momento, ma in obbedienza all'asso·- luto bisogno della stirpe di riviver tutta la sua passata genialità e di ricollegarla alle forme di essa più obliate perchè più profonde, in questo momento, in cui sulle cime del nostro pensiero è necessario far brillare tutte le faci che vi accesero i padri a incitamento del pensiero e dell'azione futura è bene che anche le pagine militari di Nico]ò siano ristampate a ricordo e speranza, a collegamento tra speranza e ricordo . Questi dialoghi . . narrano 1 ragionamenti che passano tra Fabrizio Colonna, il celebre capitano (che è l'autore medesimo) cogli amici Cosimo Rucellai, Zanchi Buondelmonti e al_tri. - raccolti a conciliabolo negli Orti Oricellari in Firenze - che egli va adottrinando sui sani ed appropriati metodi di guerra. I dialoghi militari ta nè è la freschezza, il profumo di moder ... nità. Eppure ancorchè figuri fra le più esatte e limate di Nicolò (perchè pubblicata nel 1521 vivente l'autore) il quale per la natura dell' argomento vi si dimostra caldo ammiratore della virtù, rdente e BUSTO~DI NICOLO MACHIAVELLI IN TERRACOTTA POLICROMA (secolo XVI) Firenze, Palazzo Vecchio A parte i ragguagli che si riferiscono allo speciale bagaglio tattico dell'epoca (e le formazioni pel . . puro patriota, oggi ancora è pochissimo letta e studiata. E dire che fu lettura preferita di principi e' di re>>. « Lettura non solo di principi e di re; ma di capitani grandissimi ; del Montecuccoli - come narra il suo biografo Paradisi -, del Bonaparte, che proclamò Nicolò cc il solo autore (militare) leggibile >>. Nota e diffusa assai prima tra gli stranieri che fra noi, presentò questa opera agli italiani l'Algarotti - nel settecento - con le venti lettere sulla « Scienza del Segretario Fiorentino ». Ma ancor oggi - malgrado le pagine di Pasquale Villari e quelle del mio venerato e indimenticabile maestro, il generale Giuseppe Busu, su « N. M. scrittore militare» - è all'estero che è più diffusamente letto e compreso; in Germania, dove Max Biblioteca Gino Bianco combattimento ad arma bianca e l'uso della picca e dell'alabarda) le idee informatrici di questi <l Dialoghi >>sono di una modernità prodigiosa. L'autore è dei primissimi a sentenziare la morte della farraginosa cavalleria feudale; e, « pur astraendo - scrive lo Sticca - dalla polvere da fuoco, emette e lancia un' idea che possiamo a buon diritto chiamare profetica: « Curiamo, studiamo le fanterie! » E poi: « Istituiamo milizie nazionali. arruolandole col deletto o leva; bando ai mercenari ,avidi e venali ; sia il popolo armato, lo si scelga fra i contadini forti ed incorrotti >>. Non sono questi i principi dell'oggi? La cavalleria nulla potrà contro la fanteria salda e disciplinata. Insiste Nicolò su molti particolari

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