pini, Soffici, Boccioni, Carrà ; è la volontà diffusa ed espressa in poeti scrittori appartenenti a tendenze d,iverse, ma spinte egualmente dallo stesso ardente bisogno di- liberarsi da quelle incertezze nelle guaii li ha buttati il romanticismo», se dà una ragione d'esistenza al futurismo come ansia di liberazione, non le sembra di negare in ·pieno quel futurismo marinettiano che nel moto incomposto e dinamico d'attuarsi ha tutte le caratteristiche del romanticismo ? {e questo lo riconosce in parte anche lei quando lo esamina come movimento possibile soltanto perdi-è l'idealismo crociano gli ha rimosso molti ostacoli) ; ma negandolo cosa farà ? Resterà solo con la sua ragione filosofica, spaesato dalla sua stessa scoperta, o entrerà (come logicamente e' è di fatto) nell'ordine d'idee d:ei rondisti i quali appunto han voluto liberarsi (quanto a vedere se ci siano <;> no riusciti è affare diverso e controversio) -da quelle .incertezze del romanticismo? *** Ma il lettore compiacente che ha seguìto fino a questo punto il discorsetto S'll la Ronda, i futuristi e Saponaro, non si lasci tentare dal vago sospetto che il libro sia tutto qui. Dio lo guardi! Dirò anzi che il pubblico sfogliandolo può trovare in un saggio o ne.Il' ailtro quella nota simpatica che vibra all'unisono e si fonde con talune o talaltre preferenze del gusto; e il lettore, sia pur esso il meno paziente, il più incontentabiJe, il babau della cassetta, perchè se compra una volta e si scontenta, la seconda volta non compra più e denigra, coll libro dell'Alloggio sotto iJ braccio può respirare contento e salutar I' ore della sua lettura come giorni di tempo azzurro. Plerchè conconono al fatto essenzia,le di renderlo uno saittore interessante la piacevolezza dello stile, la rinnegazione del formulario critico corrente, le risorse della vena creativa che trasferisce la lirica neHa critic.a ; di più : quell' aderenza RECENSIONI immediata agli autori presi in esame ; e la conseguente loro brillante presentazione che via via egli allarga come una fiumana profonda oltre i con•fini di una semplice epiderm,ica inquietudine personale per· raggiungere, coi pro!blemi dhe gili si presentano quale lievito fecondatore, la zona intima del suo effettivo travaglio; dove trova sempre, aI12Jichè la tranquillità placida quell'esaltazione che .indìa o la repulsa che indemonia. Il saggio su Papini è uno di quelli che più manifesta questa caratteristica tendenza autobiografica del N. Ascoltate : Papini « non si è mai preoccupato d,ell'umanità, non le ha dedicato mai un pensiero. ·Mentre noi si faceva la guerra, e Serra e Slataper e F auro e Spirio Xidias cadevano sui campi più volte insanguinati, in .faccia al nemico, egli se ne stava chiuso in casa scrivendo La mia vergogna che è in sostanza una geniale trovata, un'ironia delle più sottili, un velo gettato apposta per meglio nasconder,e il suo vero io ». E « tra Cristo e Papini, c'è ,il Papini di ieri,· quello di Un uomo -finito, del Crepuscolo dei filosufi, delle Stroncature, di Buffonate, di Maschilità, del Discorso di Roma. Non ha rinnegato ,ia ,SUO passato, a Cristo si è presentato scortato dai Siuoi libri, dal suo bagaglio intellettuale. Gli è mancato il gesto dell'uomo di fede, del credente in Dio>>. Anailizzando la Storia « Cristo è la continuazione di un Uomo -finito ». Con Papini parve c1 he Cristo annunciasse il suo ritorno quando si cad.eva a Fiume e cc Il Carso il Montello il Grappa ardevano ancora nella nostra co$cienza ». Ivla Papini fu la fata morgana che si di1leguò, perchè egtli ..che cc infiammò il nostro pensiero », c1 he e' infisse neH 'anima 1ild·ubbio, lo sprezzo l'ardire » « s'è tenuto indietro, lontano durante la guerra », e cc ci lascia con un libro eh' è la sua condanna, l'ultimo inganno teso alla nostra insanguinata giovinezza ». E giunto a questa penetrante conclusione i1 l combattente s'indemonia ,(o s'1india ?) e trova le raBiblioteca ino·Bianco 491 gioni del suo fascismo. « Indietro~ . indiero, dunque, non ci hanno difeso, non hanno saputo difender- ~, non hanno compreso, scendendo dalle trincee, le nostre aspira- · zioni, i bisogni del.la nostra anima » ; « invece d'esser difesi ci siamo eretti difensori d,i noi stessi nelle piazze, neMe vie, nelle case~ ovunque ». « Non .avemmo il tempo di sanare le nootre ferite come dopo run attacco, come dopo ogni battaglia, e a un primo tentativo di riscossa del nemico ricomposti i quadri con nuovi elementi noi accorremmo, comprimendo le ferite, stringendo il cuore. Fu l'ora del fascismo, fu il s·egna:le della riscossa! » Questo saggio, 1 s1ignori, è del novembre '21 ; esprime stati d'ani- . . . . ' mo prec1s1, ver1ta sante; ma con . tutto ciò non so come se la strigherà Ila critica ufficiale messa di peso sul rovaio torturante del dire o non dire il suo si sol,idale. Potrà negare ·che Alloggio abbia ragione ? Sarà alquanto difficiluccio, credo; anch,e se Papini oggi irivendica a sè certi atteggiamenti del pensiero po1 litico attuale. D'altra parte come deve fare poveretta! Se potesse cacciar via quella maledetta paura di pestare i calli all' orso ohe grugna la sarebbe cosa spiccia. Ghiacchiere ! Andatelo un po" a d,ire al critico che va per la maggiore. Si gratta il cocuzzolo lui ; lu,i che sa la filza di paroline èortesi e bennate del vocabolario delI 'or,so. ,Papini, ,anche in grazia del Signore, è vendicativo come un eunuco e ,l'occasione propizia è capace d 'attend,erla per anni. Si racconta che quando Flora anni ,fa nel suo .Ji,bro~ Dal romanticismo al futurismo scrisse di Papin,i quel che meritava, costui conversando con Pancrazi (credo), e sapendo che iJ suo critico ilavorava attorno alla Città terrena, s' espriimesse : cc Dite a Flora che l 'aspetto al rom1 anzo ». Pettegolezzo ? Non tarderemo molto a saperlo: La città terrena s'allinea in tutte le . vetrine. Ma queste son cihiacchiere da tavolino ! Per me, dica o non dica •
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