.enza della religiosità è piuttosto nella prima forma del dualismo tanto facilmente (troppo facilmente !) respinto a causa della sua apparente, anzi, appariscente, iirrazionalità? *** L'Itinerario della Mente in Dio di S. BONAVENTURAha avuto recentemente tre traduZiioni : una preao il Carabba di Lanciano, l'altra presso l 'lntemazionale di Torino, un'ultima presso il Paravia. Questa ,è del P. CORDOVANIc, he ha cercato di vincere le precedenti con esser fedele al testo, come non è la seconda, ma neppure così material,mente .letterale come la prima. Almeno, così egli dice {ci manca modo di fare ,i confrooti). È uno, questo, degli opuscoli più affascinanti, com,e ognuno sa, non i<>ltanto di quelli del dott. Serafico, ma della letteratura mistica medioevale in genere. Pure, temo che il lettore ne caverà pochissimo costrutto, se non ha studiato già l 'orgomento per suo conto (nel qual caso, questa traduzione è presso che inutile). Non basta presentare jl testo, in questi casi. ,Bisogna. orientare il lettore a entrarci, e a comprenderne il sign,ificato e valore. Il C. si limita a considerazioni estrinseche. Dove entra nel vivo, non sa far altro che citare un periodo del Gentile, il quale dovrebbe di,mostrare che l'idealismo si è valso di S. Bonaventura, come di S. Tommaso, « nelle ,sue accuse alla filosofia cattolica n. 1 Ch' è, questo stesso, un'accusa troppo volgare .. *** Buono il volume di R. ·MoNDOLFO, in cui ila traduzione, con note, del Trattato delle sensazioni del Condillac (Cappelli, Bologna, 1927). C'è una ampia Introduzione, nella quale .il ·M. tratteggia l'opera del C. e lo sviluppo del suo pensiero, ,in alcuni punti consentendo, in qualche altro dissentendo da quanto io tentai di fare precedentemente su lo stesso argomento. Il M., com'è noto, è SRASEGNE uno studioso serio e diligente : i . suoi lavori meritano sempre consideraZiione. *** Siamo un po' in ritardo nell 'annuncio, ma una parola almeno di lode vogliamo metter qui per I' opera di A. BRUERS, jl quale ci ha dato una magnifica edizione del testo inedito italiano D·el senso delle cose e della magia di T. CAMPANELLA (Laterza, n•ella ColleZiione dei Oassici della filosofia moderna). Ingegno straordinario, fantasia speculativa di primo ordine, il Campanella ha profuso, come o- . , . . . gnuno sa, .1n quest opera 1nhuz10ni originalissime, sul modo della natura e su la sua radice ultima nello spirito, le quali si sono svolte in .seguito nella filosofia europea e han prodotto dì!losofie. svar~ate e anche grandiosi sistemi <li pensiero. Ma sul testo, che noi possedevamo finora, integralmente, soltélllltonella r•edazione latina, si intrecciano quistioni complicate, di codici e di date, non facili a risol-- vere. l1 I Bruers le espone lucidamente nell'Introduzione. Si comprende come questo lavoro debba essergli costato otto anni di ri .. cerahe. E si vede chiaro, anche, eh' egli ha potuto condurlo a così buon 1 fÌln•eperchè sostenuto da una - passione singolare per l'opera e per l'autore. Il ohe gli fa· 1moltoonore. A. CARLINI · ARTE Minaccia di un'arte ufficiale. Tutte le· volte e~ gli artisti si mettono d' accordo per costituir-e un « 1 gruppo » succede che i primi ad accorgersi della 1impossibilità d,i mantenere in vita il gruppo ,medesimo son proprio i •migliori fra gli aderenti : quelli c-ioè che al di sopra delle questioni d 'ordine pratico pongono sempre l'ideale artistico. Gli altri, jnvece, trovano comodo ed utile procedere affiancati e i liotec Gino Bianco 485 disciplinati, perchè un debole istinto .li fa avvertiti della tremenda difficoltà d' affrontare da soli da strada d,ell'arte, che molto spesso conduce alla miser:ia e alla di- .,. speraz1one. L'Italia artistica d'oggi è colpita da una specie di « panico della wlitudine » che induce d'ogni canto gli artisti verso ,i « centri » intellettuali e li piega a co1 mprom,essi ch,e sempre non hanno lo splen-- dore delle azioni ·oneste. Mi riferisco a qualcosa di assolutamente estraneo al movimento sindacale mirante ad inqua,drare le forze arti,stiche nazionali nell ~armonico insieme delle corporazioni intellettuali : voglio alludere pr~- cisamente a quelle « formazion.i » che per esser chiamate « no,vocentistiohe ù potrebbero esser tenute come proprie soltanto del nostro tempo : contrariamente al vero. Solamente le azioni su1blimi riescono talvolta originali ed inaspettate : mentre la storia è piena di ricollsi monotoni per quel che riguarda errori ed atteggiamenti collettivi derivant;i da mentalità incapaci d'idee forti ed assolute. Per qu,esto dico che non è nuovo nella storia dell'arte I' ese1 mpio di una generazione artistica la quale, per aver perduto di vista una verità dura ma. ,eterna, si per<le d'animo e l'licorre a modi di vita non . . . comp 1utamente. . . ero1c1. Quando Giovanni Fattori era stanco della sua lotta quotidiana contro la indifferenza e l'ottusità dei .suoi contemporanei, la piena di amarezza che gli gonfiava il cuore, trovava sfogo ,in certe lettere, scritte ai pochi amici, che son miracoli di forza 1spirituale e di di- . ' gn1,ta umana. . A queste mi è accaduto di pensare leggendo tempo fa la « relazione n ·di Raffaello Franchi segretar.io del « gruppo» fiorentino ohe ha « deciso » di aderire al movimento_ novecentesco che fa capo alla Signora Sarf atti. Credo che sien pochi, ormai, quelli che sanno resister-e alla tentazione di fare atto d'omaggio ad , una Autorità che si trova a poter essere utilissima iin campo pratico: •
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