484 dicalmente il signiifìcato dell' atto gentiliano (pp. 133 ss.). Un tentativo p,iù r.igoroso è il volum,etto Conoscenza e trascendenza (Priulla, Palermo, J 927). C'è un saggio sul rapporto tra filosofia e relig,iorne, dove non manca ... no consjderazioni assennate. ·Ma migliore è il saggio che dà il titolo al volumetto. ·La co,scienza nella sua immediatezza d.i soggetto-oggetto è ,inafferrabile. Di qui la necessità d,i superare I' immediatezza ponendo contro di sè come soggetto pensante 1 'oggetto esistente .. Il quale, tuttavia, non si può porre co·me identico ali' oggetto conosciuto : eh-è non si uscirebbe dal conoscere, -e però dal soggetto. L'oggetto ,vien pos.to, in fi,ne, da un atto di ,fed.e. E jntanto quel!' oggettiv,ità ,cerca .il nostro conoscere : quasi un coincidere con quell'atto. ·M,en,tre, invece, il mondo dell'arte non ha pr,eoccupazione. No,n ha quella preoccupazione, in verità, ma un'altra che pur è simile alla ,prima: poichè, avendo 1'A. posto il soggetto jnaff er..- r,ab:ile a se stesso, è ,costretto a far anche delJ 'atto estet,ico un atto che ha bisogno ,di trascen1 der se stesso: « l'arte è sempre coscienza critica di due mo,ndi, uno eh-e è dentro di noi, ma ,è inafferrabile ed inesprimi,bile, ed uno che è Juori di noi e eh' è ,il modello ed il limite di ogni perfeiione >> {p. 28). A me pare u·no sforzo disperato, questo, di valorizzare il momento della trascend,enza e iJ dualismo fuori dell'atto dello spirito in cui si pongono, 1 di necessità, l'una e l'altra esigenza. . *** Verso una nuova umanità d,i POMPILIO ,PAOLUCCI (,Ancona, 1927) è un libro, dice la fascetta, « dove aleggia uno ·spirito alta- . mente rinnovatore, ecc. -ecc. »; e dove, come avverte l'A. nella Prefazioin,e, « il pensiero che anima la laboil'io,saindagÌn·e è piu vici.no a Platone che ad Aristotile >>. Esso si propone « di conciliare la filosofia, co(l ,buon senso,, che da tempo le era sfuggito » : poichè Bibli t Gino Bianc RASSEGNE « oggi .la filosofia, sia detto senza irriverenza ai luminari che onorano l'Italia, s'è indugiata troppo tra le nordiche nebbie : e noi abbiamo tanto ,bisog-no di sole e di azzurro ! >). E al,trove : « Dopo il ,fali imento della filosofia del,I'azione di M. Blondel, e dopo 1'irraziooalità d,ell' i,ntuiizion.ismo del Bergson, nessuna filosofia, nè queMa di B. Croce, nè quella di G. Gentile (tanto meno quella dei minor.i che inondano le scuole e le Università italiane) ha -saputo darci una luce che segnasse i nuovi orizzonti d,el pe,nsiero, c·he ci faces,se leggere ben chiaro nell'anima nostra, sola realtà divina, chiave dell~Un,iverso » (pag. 89). L'A. dà, infatti, un principio nuovo, di una filosofia che veramente è una « filosofia della vita >>: « ciò che nessuno ha fatto io ho I' au,dacia di fare~ nè questo è un merito, ma è sodo ardimento fel,ice >> (p. 13). Quale, dunque, il nuovo verbo? C'è un io .inferiore e un :io superiiore. Questo ha la sua radice in una « coscienza subliminale », in cui risiede « l'unità · fondamentale della razza umana, la rivela.21ione del,l' ,enimma della vita e della morte, e del come l'anima è la chiave d,ell 'universo » (p. 58). E questo è puro, vero Cri,stianesimo. Così l'A. fugge le nordiche nebbie, perchè ha ·bisogno di sole e di azzurro ; e ,fa dono aill~umanità, .liberalmente di JUn . ' pr1noipio nuovo di vita spirituale. Non importa se esso è ciò che di più tenebroso e .irreligioso si può pensare . .,L'A. f~ebb~ bene a prendere p1u sul serio cc 1 luminari che onorano I' lt~lia .)); ~ lasciare Ìri pa~e a-nc'he cc ,1 m1nor.1 », se questi lavorano e non fanno chiacchiere. Anche perchè così si è davvero fascista. E lui ,deve dare .il buon esemp~o =. ahè, co~e si legg-e nel suo b1gl1etto, egil1 è cc Delegato della F ed. Prov. ·Fascista per le Organizzazioni di Cultura >). *** Dualismo e Religione di EMILIA NOBILE (Albrighi Segati, ..... 1927) è un volumetto frutto d 'indagini pazienti per dar ordine ai fatti o fenomen1i più comuni nella storia d~scrittiva delle religioni - seguendo uno schema che in parte si appoggia alle distinzioni della filosofia crociana, in parte se ne allontana ·per il carattere p~icologico-descrittivo in cui l 'A. mantiene la .sua trattazione. Lo sti1le, come il pensiero, è spesso oscuro, contorto e .faticoso: pure, come talvolta avvie•ne in qu,esti casi, si può notare un certo v,igore di riflessione, che qui ha un carattere prevalentemente analitico: ali' A., evidentemente, non piacciono le costruzioni ardite e i voli del pensiero .teoretico. Il che non è, poi~ del tutto un male. ,M.a, poichè il t,itolo enuncia una tesi teoretica, bisogna pur domandarsi qual' è questa .tesi che I' A. sostiene. Che .il dualismo sia coessenziale ali' atti vità religiosa viene mostrato n,el Proemio, e giù giù ne.i capitoli seguenti, nei qua!l:i si esaminano i presupposti gnoseolocici del problema religioso, il dualismo nella liturgia, nel mito, ecc. Ma quale è :il valore di questo dualismo? L'A. stessa ce lo riassume alla fine in poche parole. Ci sono~ dice (p. 144), due forme di dualismo : « una ,logicamente eliminabile e da rigettare perchè coincidente con l'irraziionale assunto di conC•epire e prospettare l'Assoluto e I'lnfin:ito in una circoscritta totalità » ; « l'altra degna di essere apprezzata nel suo giusto valore e valu,tata nelJ 'elevatezza del suo ufficio, consistente nella continua presenzialità sullo spirito umano di un trascendente avente valore protrep,tico r.ispetto ali' azione e r.isahiaratore delle vie deill 'avvenire, etemamente ,sovrastante e coinvolgente lo spirito stesso in cui è radi- . cato e vive, e che eternamente dì , sè asseta >>. ln conci usione : quel dualismo ha un valore meramente ~sico!ogico .. Come, poi e perch·è ' sia c10 non ostante, cc etemamentesov1astante e coinvolgente lo is.pirito istesso iin cui è radicato », non si · ~ede. È una debolezza dello spirito u,mano? È una inevitabile, per quanto benefica, illusione ? O l 'es-
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