Vita Nova - anno III - n. 7 - luglio 1927

Pur troppo 1 'incarico non deve cadere .negli anfratti vertiginosi di un cervello filosofico, o sull 'impermeabilità d'un analfabeta rettor~co. Venga questa attesa Arte f asc1sta a creare quel clima e quel.I' ambiente, ohe poi è storia, per penetrare negli animi e nutrirli degli elementi vitali, che circolano sotto il cielo la cu:i aria noi respiriamo. Pierre Nothomb ce ne dà un esempio e ci dà una lezione, che fino ad oggi nella nostra letteratura nessuno ha saputo darci e< lo spirito del1la nuova Italia, presente a sè stessa, colma di veemente vita te-- stè .uscita da una grande guerra . . v1ttor1osa ». • « Vti palpita il dramma del no-- stro rinnovamento nazionale sot:o la breve storia d'un purissimo amore », così Enrico Corradini. Secondo l'Autore anche le anime subiscono nel loro profondo abisso il rinnovamento, già che 11 fascismo pJas·ma « educa e fog~a a sua immag,ine e somiglianza gli stessi sentimenti delle singole creature umane, e fa sì che quelli temprino la volontà del dovere e del sacrificio ». E questa volontà del dovere e del sacrifizio è impersonat.1 nella protagonista, che riesce a vincere la passione divampata nell'animo per un uomo superiore, un devoto straniero, che porta nel cuore una tragedia di amori sanguinanti e d'illusioni spezzate, e che in lei, maravigliosa creatura e genuino pollone della razza italica, ha trovato l'oasi riposante e ristoratrice, che lo ,comprende e lo innalza. Ella non cede ed egli finirà coi benedire alla rinuncia per un superiore conce-tto d'integrità morale, eh' ella ha saputo installargli nel • l'animo_. Il tumulto e la fiamma delle pas sioni sembra che debbano da un momento ali' altro guadagnare i due cuori e ,incendiarli ed ,incenerirli, ma una disciplina che deriva da un sentimento iSuperiore del dovere, e dalla missione d-ella vita. doma volta a volta l'irresistibile impeto che non riesce a travolgere le due creature. Questa discipl,ina e questo sentimento sono educazione ed RASSEGNE ispirazione fascista : valori nuovi in grande rilievo. Il fascismo è dive nuto regola <li vita, è divenuto etica sociale e vita morale de' singoli. Romanzo che lascia un non so c1 he d'amaro ai sensi, ma riporta lo spirito ad una sfera dalla quale noi eravamo decaduti nel periodo della bestia trionfante. Vorremmo che gl' italiani e i giovani soprattutto leggessero e meditassero quest'opera <l'arte, di uno ,straniero, ma più nostro di tanti nostr,i italiani tesserati e placcati di d,istintivo. G. MANZELLA FRONTINI FILOSOFIA Di P. MIGNOSI ci siamo occupati altra volta. Ma egli ·non ha sosta: ,spirito irr-equieto e tormentato par eh-e trov,i sollievo a pensare scrivendo, •così come il poeta tenta e ritenta la sua musa cantando. Allora, per il poeta, non 6i tratta ancora del suo momento più felice : ,la poesia, ·Ia vera poesia, ' . ' verra poi, se verra. Sono come eserci2ii preparatori. La similitudine è anche più opportuna per .il ,M., il quale oltre che filosoficamente, è anche poeticam,ente uno spirito che si cerca. E mentre pubblica un opuscolo di discussione teoretica, ne ha pronti due di poesie. In questi piace di trovare, direi quasi, il complemento, .se non prop1'lio il secreto, di quello, Il 5ecreto potrebbe esser questo : eh ',egli cerca una visione d,el mondo che lo appaghi non sol,tanto cc logicamente». E allora, ecco che apre il suo volumetto L'idealismo (ediz. Athena, 1Milano, 1927) con un capitolo ,su « i' ideal,i.smo co·me sentimento », in cui mette a raffronto l 'iid,ealismo d,ell 'uomo comune con qu-ello filosofico, e ,non dice che .il primo abbia da invidiare il secondo : « Quest'appello della fi.losofia al ·senso comune non è che il rimpianto disperato del paradiso perduto » (p. 9). E m,i viene in mente Bib io eca Gino Bianco 483 una poesia di quelle raccolte in Dialettica (Priulla, Palermo, 1924): La poesia. Il Signore tra gli uomini belli e potenti manda un piccolo uomo triste e deforme : il poeta. Gli uomini gli passano accanto frettolosi e nessuno s' accorge che, quando muove le labbra, tutta la terra fiorisce e il cielo si curva a baciarlo. Oggi che 11:antiscrivono versi difficili, piace (indipendentemente dal valore che questa poesia possa avere per .il critico di mestiere) la spontaneità di questo giovane che discute di filosofia così . . . . . come t1 -espone .1 suoi sent1menb senz'ombra di malizia. Sem-bra un rozzo e. un provinciale, ma ha un calore e 1colore d'intimità che non si permette di mancargli di rispetto. S·entitelo di ritorno da Roma, dalla città dove non ci saluta nessuno e andiamo goffi e sperduti col cruccio d'esser [nessuno - oh rivedere le vecchie case lasciate da qualche [giorno e trovarle ansiose e liete del nostro ritorno ! Tutte le donne su l~ soglie, la nostra [donna al balcone, sui fili del telegrafo i passeri tozzi e le ron- [dini inflessibili ; oh arrivare dove pure siamo qualcuno e tutti ci conoscono e molti ci vogliono bene ! Così I',idealismo, nel volumetto ricordato, è un id.ealismo, come l'A. avverte, « costruito con un materiale v.ivo e personale », che trasporta « ,i,llettore nel mezzo della mischia » : della mischia eh' esw tien d,esta n,el pensiero e nel sentimento dell' A. Il quale toç.ca così, in forma concitata, :i problemi massimi che ,da Socrate e Platone al Croce e Gentile ha incontrato sempre ,nel suo cammino I' id,ealismo : il valor,e della vita e l'esistenza del mondo, 1 'arte e la :religione, la necessità di ridurre il principio in termin,i di pensiero e ii1l costante dualiizzarsi di esso in termini •eterog•enei. Il 'rigore qualche volta difetta: .per ,es., nella critica che rivolge ali' attualismo del Gentile, dove parla del passaggio dell'io empirico ali '.io puro, e di una giustificazione dell'io puro nell'io assoluto, che travisa ra- •

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==