Vita Nova - anno III - n. 7 - luglio 1927

- vuole possed,ere prima non a·bbia compiuto certe -esperienze teosofiche misteriose. Parte. Ella :illud-e sè ed il tempo• scrivendo lettere che non spedis,ce, già c1 he fra l'altro ignora ov ~egli sia. U111 presentimento di .simbolo c'è anche in qu,esta vaghezza ombrata d-ei contorni d,el quadro, oltre ohe neii nomi d-ei protagonisti. L'impostazione è buona. Dail romanzo si sprigiona una caldezza volutruolsa di femina che ' nel suo l•etto solitario anela la forza del maschio che la faccia soggiacere e lam•entare. È lo spasimo sen-sua,le d'una carne esperiente, ma ancor fresca, che nella esa·sperazione d-el d,esiderio inso,disfatto, nella mortifiieazio•ne dell'attesa ,e dell'astinenza si purifica e sublima, acquistando d'infinito e d'universalità, assurgendo al sim.bolo d' un principio, d,ell' eterno principio deHa vita ohe vuole perpetuarsi, d,ella femina che vuol esser,e posse,duta e fecondata, d-ell' ,essere che vuol completar-si n,eH'attimo d,elirante dell' ac·coppiamento - ed ,essere donna. Av,evamo ascoltato varie scrittrici parlaxci dei loro amori e del- ]' amore, e avevamo inteso il grido · della voluttà fe,mmini,le d,irci, senza veli, il desiderio ,e la sod,isfazione dei sensi, e l' insodisf azione d,ell ~ animo. Sibilla A,leramo ci ha d·ato un quadro dell'amore che as-pira al possesso pieno totale dello spirito attraverso il corpo anelante. E par che questo posses,so risulti dalla somma ,dei de~id,er1. La vicen1 da d,el romanzo è sem.... plice e lineare, e vi apprendiamo notizie d,i grande interesse umano e dati psicologici e stor.ici ,di effettivo valore. Non vogliamo concedere ali' Aileramo ,la nostra in,condizionata approvazione, perohè ella ebb,e la ventura di presentarsi con Una danna, quel romanzo che, nel campo chiuso e senza ossigeno della letteratura italiana f emmini ... le, era_ senza precedent:i ; e però ad ogni suo nuovo :li,broci si chie ... de fino a che punto ella si sia avvicinata alla solitaria rara e spre .... Biblioteca Gino ianco RASSEGNE giudiicata bellezza di quel suo primo lavoro. Co1 minciare con un lavoro di queUa portata di sincerità e d'arte è perico,loso, anche al cospetto del~ la critica più intelligente e,d indul2:ente. Qui - inifatti -- nel ro,manzo in questione troviamo qualch,e conoessione di natura femminile, che non vorremo notar•e in Si.bilia, vale a dire un cer,to compiacimento di verbosità letteraria, in tal quale abbandono stilistico che maschera, fortunatamente di raro, e sempre ,in limiti sopportabili, 1 'assenza di I irico fervore. Attimi br,evi di stanchezza nella faticosa opera d'un soliloquio mo... nocorde ,e mono,cro,mo. Per tanto notiamo ciò per dovere e schiettezza di lettori attenti e presi, senza per altro saltar-e in aria per la m·eraviglia. ' f{>pure il romanzo si sostiene, non s' illanguidisce, non ansima, chè :la vivida intu,izione della scrittrice accorta e sensibilissi,ma, svaria ad ogni minimo avvertimento e ci compensa di questi attimi con pagine calorose ,in cui il sentimento diviene plastico per virtù e magistero d'arte. Romanzo destinato a piacer-e. È di. 9uelli che non corrompono lo spirito perchè -la sua crudezza e nudità è san.a, come è sano 1 'amore di due creature belle e forti : però lo raccoman1dia·mo. *** Quan~o av,ete finito di leggere le quasi quattrocento fitte pag,ine de _La ~ivolta del figlio (Mon<lador~, Milano), date un so,~piro di sollievo, come di liberazione, alla quale sapevate di dover perv,enire e di cui vi allontanava la lentezz~ esasperante del procedere del narratore, s~ ,dir~hbe per cap1 ricoio, , per f~t~hta. di t~mperamento, per imperizia ,di tecnica. E se, come avviene, avete cer- ~ato di raccogliere sint•eticamente 1n ~o !guardo i caposald,i e i pila:str1 di quello che v'era parso un v~sto ,edi.fi.c_iopoderoso, per co,- gh eme la 'linea, ora che ne siete usciti, ,la delusione cresce, ed il palazzo appare un blocco informe di masse sovrapposte s•enz'ordine . e senza gusto, s,enza armonia.• GugLielmo Ferrero non è artistat ignora quel superiore mondo in cui le linee sono musicali co,me note ed una leggé vi domina ed è quella ,del numero. L'arte del narratore, che risulta in massima dalla capacità di disporre i pian,i, e dalla supervalutazione di talune Linee rispetto a certe altre, non si apprende, ma è quel tale dono di natura, che distingu,e un relatore burocratico o ·un cronista cosoienzioso dallo scrittore, con lettera minuscola. Ora Guglielmo f,errero non è un artista, sia perchè non ha questo occhio prospettico e sensi,bile, sia perchè manca di un'altra virtù essenzia«le: l'evocazione. i personaggi della s~a storia ro.., manlesca non vengono suil:la scena per voilontà dello scrittore, quella tale vo,lontà mascherata di necessità e naturalezza, che ti costringe a consentire - ma te Li trovi avanti i.nun succedersi disordinato e inopportu,no, quando meno do,vrebb-ero. E ciò deriva dal fatto che l'autore si lascia dominare dalla materia, non :la domina, ne è schiavo per mancanza di virtù selettiva. T aie è il viz.tioorganico che in.., ficia la Rivolta del figlio. .Se poi, com'è dovere del critico,. ti accing:i a penetrar-e, sfogliando i peta:li delle anime, nel pro,Eondo, dei .personaggi ov,e ~ial,leggia · il polline dei pensier,i e delle azioni, più gra111deè la sorpresa perchè molto d':inespresso e d'infecondato c'è là dove sembrava c:he molto, si fosse detto. Ed allora ti spieghi più chiaramente :la prima impressione : I' autore 'ha na1 rrato dei personagg,i tutto quanto è supeiifi.cie, attività pratica, ,movimento fisico, e ha trascurato di estrarre .I ',elemento essenziale, attiv~tà dell'anima, che ~ a segno di vita nella creatura d'arte, come negli uomin,i vivi. Epperò la vicenda è grigia, piatta, 1 ma~ca di penombre, di luci tangenti, non ha varietà di ,piani, n,è

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