476 senza d,iritti, così la macchina moderna esig,e il proletario colla libertà civile e col.l'indigenza d,el salario minimo. Ma alfi.ne si proiceide .ad una analisi più penetrante, la quale addita la causa d,eHo sviluppo economico ne·lle condizion,i successive di appropriazione ,e pro1duttività.! d,ella terra>>. (Op. cit. pag. 6). S,embia però che sia un po' tr01ppo sbrigativa la critica con cui vie-• ne annUJl 1 ato i:l valore della razza come fattor,e ec001omico ,e sociale. Non basta aff ermar,e che F rancesi e T,ed,eschi ·sono parenti ; che nel sangue italiano ci sono le traccie di molte e svariate stirpi ; ch•e g•li Inglesi sono .indiv.i,dualisti ,e liberisti nella madre patria, mentre sono fautori d-ell'in,g•er,enza ,di stato e protezionisti .nelle co1 lonie, per poter concluder,e che la razza non conta. ·Che le razze pure non esistano, può anche darsi : ma ch,e in complesso i tipi etnici fondam1 entali non siano .sufficiente-mente individuati nel mando non si può assolutam,ent,e n,egare. E tale in,dividuazione si ripercuote largamente neli 'attività individuale, politi ... ca, sociale ed economica, dando origine a forme tipiclhe o a tras,formazion,i e adattam,enti d,elle stesse fo1tme tipiche. Così ci pare arduo aff,ermare che 1 'intelligenza non è autrice d,ei fe ... nomeni sociali, ma ne è conse- ,guenza. « Non è una ·mentalità raffinata, .superio:r-e, che pro•voca le rivoluzioni verso il progresso, ma è la maggior squisitezza della men ... taJLità che d,eriva d,alle rivoluzioni. Le manifestazioni di una mentàlità evoluta seguono, non precedono i fermenti sociali>>. (Op. cit. pagina 7). È chiaro che qui l'intelligenzn. è consid,erata in un modo del tutto astratti.stico, cioè come tutt'al più, una faco;ltà passiva ,e combinatrice <li dati e,d elementi già esistenti : mentre in. realtà a' intelLig,enza si presenta, 1n concreto, co1 me per- . meata di volontà, cio,è co,me attività ch,e si concreta in forme determinate, ma animate da un ,tend,ere interiore, che indica la direzione Bibl.io eca Gino Bianc0 RASSEGNE dello sviluppo progressivo. S,e si togliie Ja vita all'intelligenza, essa non serve più a nulila. Le sue foTme restano freddie f ortogra:&e di una realtà, che è fuori ,di essa ,e fuor della volontà che la dovrebbe animare. .Ecco perchè il Loria, costretto ult,eriormente a cerca:r,e il .fattore fon,damental.e d,ella evo1 luzione economico-sociaile·, lo trova nella te-rra. ·« .Ma un.., osservazione più attenta non tarda a farei scorgere cihe al di là dello strumento tecnico vi è un ,ele.m,entopiù semplice ed essenZJiale, dal qua1 le si può partir,e per la spiegazione delle diverse forme dehl 'assetto ,economico n1 ei diversi perio1di. Ta 1 le ,el,emento increato ed eterno, a cui conducono, come ultima ratio, tutti i fenomeni, da quelli deHa vita organica a quelli della v,ita superorganica, è .la terra, che I~ accrescimento inoessaQ.te d,ella popolazione va continuamente trasformando. Noi passiamo così da elem,enti soggettivi e razionali a,d uno oggettivo e reale. ·La teoria, che assum,e a base d,ella costruzio~ ne di uno schema morfologico ·l' elemento « terra >>, è 1 'unica che non pecchi di manchevolezza, e ci mostr1 i con interezza di visione il vasto quadro d,e.IJ',evo,luzion,e economico-.sociale, .illustrando iin pari · tempo le cause profonde che agiscono neHa storia d,el consorzio umano e n•e provo,cano il moto costante sulla via del progresso. Siamo co,sì di fronte a1 l problem•a ra ... dicale dell'economia, probl,ema multifom1e, sulla cui soluzione .si inicard,inano tutte le altre questioni della nostra scienza, problema da cui derivano le div,ergenze più profoode delle varie scuole scientifiche >>. (~. cit. pag. 1O). I.I variare delle forme soci1 ali è secondo l'autore, conseguenza im~ prescin,di-biI.e <lelJ'accrescersi d,ella popdl~zione e _l'aumento della popolazione, spi1ng,endo ·g·li uorµini v,erso le terre disponibili, è 1il fattore principale d,ell 'evoluzione tecnico-economico ..s.ocialie. La occupazione progressiva del ... le terre determina gli assetti economici fondamentali e successivi CJhe sono: a) la economia comuni- .. stica; b) la economia schiavista; c) la economia servile ; d) la economia a salariati. La controprov.a del valore di questo principio di spiega2iione del1 ',evoluzione •econo•mica si ha nello studio della espansione coloniale, doive .scaturiscono nuove e origjnali attività in funzione della maggior quantità di terra disponibile. Non ci sogneremo mai di negare il va:lor•e d,e'l fattore terra nella evoluzione economico-sociale. Ma non riteniamo sia l'unico e il prin cipale. Se si consTdera la vita economico..,sociiale da qu1esto solo angolo visuale si arriva a una concez,ione restrittiva della vita stessa; come fa appunto l'autore che, oltre al sospingere, ad es. tutte le classi intellettuali (m.edici, avvocati, pro-- f1essori, maestri, artisti, ,ingegneri e•oc.) !nel campo del lavoro improduttivo, riduce la funzione di queste classi a una funzione affine a quelila dei clien•ti ne·lla società romana. In quanto alla improduttività delle classi intellettuaLi, co,m,e quelle dei giornalisti, parlamentari, magistrati e professionisti liberali in genere, e' è sempre modo di intendersi: poichè, par:tendo dal concet•- to che la v•era produzion-e è quella materiale, cioè agricoila e .industriale, si po•ssono mettere i prof,essionisti liberali tra i lavoratori i.mpro,duttivi, poichè Ja loro attività non produce merci a quintali, a metr.i cubi e via d1icendo. Rester,eb1be a vedere quale e quanta reslereb be la produzione di una deteiminata società economica, nel caso in cui il lavoro intellettuale, così detto, improduttivo venisse completamente a mancar•e. l l calcolo sarebbe oltremodo arduo! Perciò i trattatisti dell'economia danno elegantemente d,i &ego al lavoro intellettuale e lo chiamano improduttivo. Noi siamo d'avviso invece che una teoria completa e realistica ohe volesse spiegare tutti ,e interamente i fenomeni della produzione dovreb 1 be classificare tra i fattori deHa produzion•e anch,e il lavoro intellettuale e studiare la questione
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