Vita Nova - anno III - n. 7 - luglio 1927

• 474 idee sulle quali ancor si discute come fossero in.form1;i ti si dispianano facili~ chiar-e, in&angibili, le tavole della legge fascista e il costume ila morale l'aspetto insomma di questa r.ivoiuzione ti si fanno famigliari, obbligandoti in ultimo a riconoscere ancora una volta che alla ifìn ,fìn,e,Fascismo, in ogn1 i campo, non è se non realizzazione de,lle p1it1,profonde uman~ sincere e no1bili necessità della vita ind,ividuale e colJ,ettiva. Non nuova e ·semplice v,erità dunque il Fascismo ? Non nuova e semplice verità, sì, ma la virtù fu di sapere portare l'anima del popolo iitaliano a comprenderla ed amarla, 1 liberandola da tutte le schiavitù che •la .incatenavano, sciogl1 iendola da tutti i laceii, ridandole, come un alone di vento al cielo, la sua azzurra diamanti- . \ n,1taserena. E l'anima del popo1o nostro, così risanata, si è aperta alla sua vita nuova. Che le ha detto il Fascismo ? Di sentire l'orgoglio di sè, delle sue virtù, d,ei suoi .impulsi; di riielevarsi in una ·morale di dov,ere di lavoro e di sacrificio: di temprars•i in un mon,ito di potenza: e ancora le ha detto di puriificarsi da ~ni odio e livore di parte e di classe per ,la verità della Patria, superiore ed etema. 1 Fascismo è superamento della dittatura borghese e superamento della dittatura proletaria : questo è stato detto e p1 rovato al popolo italiano. Ed ecco salirti dalle pagine di questo libretto come ,un immenso canto di co,ncordia e di lavoiro; e ti è nel cuore la stessa d,evozione la stessa volontà di fare quali ti invadono quando tu guard,i nei cam... pi le fidente fatica d,eg-li uomini. *** Non è po,s-si1bil,escendere ai particolari con questo nuovo libro di AUGUSTO Ì\10NTI: Estrema destra. La concezione po1 litica ►delJ 'autore, compatta e prof onda, già profilata iin Pagine Reazionarie ed ora raccolta e sistemata, per essere iblioteca Gino Bianco· I RASSEGNE controbattuta deve prendersi nella . ' sua unita. Ormai è ·saputo: A-lessandro A. Monti è .il sostenitore d,ella parte assolutista cattolica che fa campo nel Fascismo : di quella part,e che apponendo alla democrazia gli innum,erii errori d,ella civiltà moderna, pur non rifaoendosi formal- .mente al passato, il che sar,eb.be grottesco ,com,e voler ,sostituir-e i cannoni a tiro rapido con le co,lubrine, vuole però riaffermare i principii ideali e pol.itici che nel passato valevano, e dai qual.i, come da strada maestra, per colpa della malnata ,Rivoluzione &ancese, ci siamo ·sviati e allontanati ; vale a dire : dalle gerarohie necessarie, daMa autorità fort•e, dallo spir,ito guerniero, dal rispetto alla legge ; princip,ii che si realizzano, s·econdo il Monti, .nella Monarohia legittima e assolut~, nella ari ... stocra2'ia di Governo, ne1 l nazionalis·mo attivo e infi,ne nel cattolicismo di Stato. Ora è, dicevo, che se io nel libro del ,Monti cercassi di criticare questi pl'lincipii e lo seguissi nelle proposte d,i riforma costituzionale dhe egli presenta, potrei s,brigarmela più facilmente ,ma in senso non conclusivo. Non cr-edo sia n,ecessario qu,i ricordare all'autore i fasti della aristocrazia 'lungo ,i secoli della storia, nè richiamarlo ad alcuna considera2.1ione sulla ereditarietà, pietra ,basilare da I ui posta a tutta la sua società ,in fieri, nè dimostrargli che alla fìn,e dei conti i-i movimento democratico qualohe bene ha pur fatto .e la rivoluzione france&e qualche conseguenza non disprezza1bile ha portato; no, io voglio fermarmi ad una consid,eraziÒne centrale. lo penso che l'errore della concezione del ,Mo1 nt:ii, come del resto di coloro che nel Fascismo stanno alla riva opposta e che innalza.no prog,etti per una ri,ed1 ifìcazione del- ' lo Stato italiano, affannati anche alla ricerca del filone maestro della nostra civ.iltà, sia nel non coim.. prendere come 1il problema dello Stato non ;possa risolv,ersi nè consista in formazio1ni ,sooial 1i diverse o in forme po1 litiche e costituzionali, ma discenda dalla concezione dhe il popolo ha di esso. Infatti se noi o,sserv,iamo lo Stato liberale, err•eremo nello ascriverne il disfacimento ail parlamentarismo e ad altre cause; concepito contrattualmente, ,esso è per origine destinato a frantumarsi e a non d.ifendersi : così com1e lo Stato cattolico invano tenterà di avere una propr,ia autoooimia, e via di .seguito. Fino a quando sì giunge a dimostrare che Jo Stato ha ,invece una ragione propria d.i essere, originaria, una propria volontà autonoma, un proprio diritto superiore a tutte le partico- ,lari libertà. Ed allora lo Stato è forte. Occorr•e insomma liberare lo Stato : .il periodo antecedente alla Rivoluzione Franc,ese,. e quello di poi, corrispondono a due posizioni C0111trarie,ma ugualmente ,errate ·e negative ; dallo Stato ogg•etto della volontà di una dinastia e di caste si ,è ,passati allo Stato oggetto della volontà del popolo. Oggi allo Stato si restituisce !la· soggetti va potestà di volere. Qui adunque il problema : ,è la applicaz 1 ione di un 'idea, di questa irdea dello Stato che ha valore : tutto il resto è arch,eologia. Allora :io comprendo il totalitarismo fasci sta e la sua azione intensa a creare una classe dirigente. Totalitarismo è necessità di compenetrare il popolo italiano di questa idea, nella coscienza che una volta «pensato» lo Stato così, la sua premin,enza ,e la sua li,bertà sono intangibili ; classe dir.ig-ente che deve •essere la conservazione e la realizzatr,ice <li queste concezioni e realtà. iE non oi sarà -bisogno, si persuada ,ii Monti, per fo:rimare tale clél!sse d.irigente, della ereditarietà. La ereditarietà, c-h,e i secoli hanno distrutta e che s,i mantiene per ec•cezione nella ,djscendenza d,inastica, è cosa ben morta per sempre. Pensare ad una classe dirigente che discenda da magnanimi lombi, •e sol per qu1esto sia tale, è cosa assurda. E non s'accorge l'autore che nonostante i suoi sforzi elogiativi e ,le sue intenzioni propedeutiche,

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