stati I . )08 mila ; cifra inferiore a quella dell'anno immediatamente prima de·lla guerra, 19 J 4, c·he ne segnò I . J J 4 mila. Facendo un caJcolo proporzionalmente a I000 abitant.i si è avuto questa scala : ne.I I914 vi furono 3 J .07 nati; nel 1915, 30.40; dopo la depressione durante gli anni della guerra, si è avuta la ripresa de.I 1920 con 3 f .84 nati su I000 ahi tanti ; seguita così : 30.33 nel J 921; 30. J 5 nel 1922; 29,28 nel 1923; 28,17 nel 1924; 27,47 nel I 925. Ci si sposa poco e si nasce di meno; la famiglia decade. Questa è la conclu~ione; o, m,eglio, questa la constatazione, che deve avviarci a rafforzare ,la compagine familiare. Per due ragioni ugualmente capitali, collegate anzi - sebbene in apparenza contrastanti - da uno stesso motivo ideale : da un lato per r.inv,igorire il rsentimento familiare, che è tutto morale, •etico, spirituale ; dall'altro per irrobustire la compagine numerica - quantitativa - della nazione. Due s,ignificati, due fìn,i insieme : uno qualitativo, ideale ; 1 1 'a:ltro eminentemente pratico, nel senso ohe si vuol fare accrescere il num,ero delle famiglie, e con questo ,il numero degli italiani, secondo un criterio imperativo di potenza, scaturente dalla forza demografica della Nazione. I due asp•etti, è vero, s'integrano, giacchè, se la famiglia è la base etica della Nazione, è pure ,il nucleo primordiale della formazione politica dello stato. Eticamente, infatti, il ,matrimonio è la pri,ma affermazione concreta d,ella sociabilità dell'individuo. L'amore aHa famiglia è il presupposto i,mmediato ali' amor-e per la patria. S'avvera, quindi, logicamente il processo tutto concreto dello svolgimento etico delia fortuna dei popoli : che -si fonda no sulla perf e..- zione della f amiglià, sulla sanità morale degl 'individui, sul carattere storico della perpetuità e potenziamento di sè, attraverso la fecon..- da generazione, che vuol significare volontà di accrescimento, di espansione, di ricchezza. Quest'è il monito dell'ora presente. RASSEGNE *** (< Che cosa abbia-mo fatto in questi cinque anni ? Abbiamo fatto una cosa enorme, secolare, monumentale. Abbia,mo creato lo stato un,itario italiano ». Non esisteva ~Io stato unitario prima del '22 ? No. Esisteva, fino al '22, un sistema di prefetti. Lo stato è qualche cosa d'altro; qualche cosa di più elevato, che uno scih-ematismo legislativo e burocratico. Lo stato è sì unità salda, ferrea, infrangibile di istituti, di leggi, di organizzamenti ; ma è pure la totalità dello spirito della ragione, che si fa esso stesso stato ; è il .popolo stesso, che sente, vive, vuol essere stato. Questi due processi si son verificati: Lo stato italiano, in realtà, ha oggi la sua possente struttura organica, poderosa, inflessibile ; le sue leggi, i suoi ordinamenti, le sue norme, che regolano con una mirabile· precis,ione; ma, soprattutto, lo stato italiano ha il suo popolo, è fondato sopra una volontà di popolo, che non è fuori, . . non assente; ma partecipa attivamente ali' esistenza dell'assetto unitario statale. L' et,icità si fonde ad una salda inquadratura esteri me. Esistono dei quadri, nei quali non vi sono già formule, ma spiriti; esi..- ste una cittad,e.Ila, in cui non v.i sotno solo carabinieri, ma popolo, popolo e ,popolo. Questo è il segreto. Assistiamo, ,e non già in teoria - che è quella ch,e conta meno e vtÌen dopo! - ma nella pratica, ad una rivoluzione potente di tutte le formule politich,e. Lo stato fer..- reo, :lo stato unitario, lo stato ac..- centrato è fondato sopra un sistema di democrazie vasto, palese, cosciente. Si ripete, qui, il processo etico e logico della -libertà intesa come la inten1 d,iamo noi. La li,bertà è quella che ci meritiamo, è quella che non urta gl 'interessi della totalità, quella che abbiamo per innalzare la nostra umanità travagliata dal tarlo d,ell 'ascesa. Così la democrazia. Il popolo è tutto: ma nello stato, al fine di potenziare sempre più ,lo ·stato. Fuori lo sta1b1·otecaGino Bianco 471 to è la rivolta, la corrosione, la morte. Questa è Ja verità, che il discorso del Duce ha rivelato : questo il segreto del suo r-egime, della sua opera. Alla stregua di questa valutazione tutt9 il resto si spiega facilmente: si spiegano, cioè, e gli ,intendimenti di politica jnt,erna - fonda ti sulla ,storica circolare ai prefetti -- e l'anima della nazione, tranquilla e ,laboriosa, di fronte, entro, anzi, il regime; si .spiegano così e le misme d,i ordine interno - amministrative, politiche, sanitarie - e la vitalità del regime, regime di ,libertà e di giustizia, di consenso e di fervore popolare. Il quadro è armonico, per.fetto. Ha la sua linea ascendente, logica, inflessibile. Parte dall 'uomo 1fisico; ed arriva allo stato ac..- centrato democratico. È ~a via logica. Curatev,i singolarmente, divenite forti, acquistate la coscienza della vostra ,missione e ,della missione del paese ! Così si compie, dialetticamente, il ciclo d,eHa perf e2iion,e politica, e1heoggi è in noi, nei nostro paes~. Duce ,Mussolini, consapevole della sua opera, non stanco della sua prodigalità al ,paese. C1 he Dio 1lo assista ! *** ,Lo stato italiano è dunque, potentemente organizzato. Meglio si va organ,izzando ogni giorno che passa; e cioè nuove riforme, nuovi ordinarmenti, nuove ieggi si preparano per la sua migliore esistenza. V'è, ad esempio, la riforma co- .stituzione ancora da compiere ; ri .. forma, che sbocch-erà nella trasformazione del Parlamento. Anche il Duce lo ha annunziato aHa Camera. Vi sarà, dopo questa legisla · tura, il Parlamento corporativo. come e' è lo Stato ·Co;rporativo. Già si animano le discussioni sul modo della riforma ; già -si discute sulla trasformaz,ion•e, co-me dovrà o potrà attuarsi. Vi sarà una Camera ancora, o vi saranno dei Consigli nazionali ? Vi sarà un -elettoralismo sindacale, un suffragismo sindaca~ '
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