468 DANTE MANETTI perì nel naufragio deUa to1,pediniera I05, nel T.i:rreno il. 16 otto,bre 1890. Il Ro;versì espressse nea proprio dialetto, i sentimenti più alti, cantò le bellezze p.iù pure, inneggiò a:ll 'a1more, alla vita con una malinconia dolce jn cui affiora qual1 ohe lieve stria,tura di co,mico•. Bonariiaimente malizioso Pietro M1 assone e o!rigin~lissi~o, mentre il fratello Al 1 berito sotto il pseudo-- mino d1 « Marchese Cagnara )), conoscitore pro,fondo d,elle forme popolares 1 ahe ,del dia:letto e dotato, di un tempera 1 mento ironico1 , è sitato davvero l'unico, a111i.matore, ,in :pro,sa e in versi, delle maschere bolognesi. Egli, o~tre ai sonetti canzonatori delle piccole e grandi vanità, ci ha dato i Dialoghi dei burattini; e ,le favole Biblioteca Gino Bianco e le sue co1mmedie, recitate da Angelo Cruccoli costitu,irono la gioia dei 1 buoni petroniani che con un S01ldino per la sedia, trascorrevano all-egramente le serate a·Ila rappresentazioni de•N'irresistibile Fagiolino, buono corn gli umili, pieno di buon senso, ma impertinente e violento con ,i potenti. Altri po,eti contemporanei ha avuto la vecchia Bologna - e tutti a:rguti, ma ,po,ssiamo chiudere questa rassegna con Ettore Bresbi, un poeta che alla tecnica impeccabile uni,sce grazia e sentimento, sicchè dal suo sonetto scocca la sait,ira gar1bata che fa ridere ma fa anche pensaTe. Ettore Bresbi, cioè: Oreste Trebbi. DANTE MANETTJ \ ' ,
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