Vita Nova - anno III - n. 7 - luglio 1927

LA RINASCITA DELL-ARTIGIANA TO ITALICO 463 • Solo che si ponga mente allo spiccato carattere individualistico del popolo italiano, si comprenderà come non sia possibile per noi avvilirci dinanzi alla macchina che consideriamo uno strumento di tortura: bisogna ridare alla nostra gente il modo di lavorare con gioia. La macchina è la nemica acerrima di ogni culto di bellezza, di ogni nobiltà di forma, e livella a un giogo democraticamente e necessariamente basso, uniforme, tanto il lavoratore che il suo lavoro. Nella produzione, la « standardizzazione>> equivale a quel eh' è l'eguaglianza in politica: non v' ha più luogo a gerarchie, ordini, distinzioni, bellezza. Ne deriva un abbassamento del senso estetico individuale e, quindi, come sopra ho detto, collettivo. Di più il lavoro macchinale avvilisce, costringe e atrofizza il sentimento dell 'emulazione, prima, quello che è creativo e inventivo poi, togliendo ali 'operaio 1 'amore pel suo lavoro che, fatto a serie, non si distingue da quello degli altri. Infine sono da considerarsi le gravi conseguenze morali e sociali causate dal lavoro a macchina: 1 'operaio, vedi concetto di eguaglianza, è accessibile a ogni sorta di sentimenti sovversivi ·dell'ordine famigliare, patrio e religioso, è deterministico e nulla vede ali' infuori del suo salario, non sente nè riconosce più gerarchie di nessun genere, neppure quelle natJrali o divine. L'artigiano, invece, rappresenta l'unica classe lavoratrice che sia rimasta intimamente italiana; il che è quanto dire ligia ad una costante norma di lavoro e refrattaria ali 'adulterazione scientifica della macchina. L'artigiano è uomo d'ordine, attaccato alle istiSCUOLA LUCIDATORI Bibliotec Gino Bianco SCUOLA DGRATORI tuzioni, lavora volentieri più delle nordiche otto ore, difficilmente emigra e, ad ogni modo, s'è costretto a farlo, rimane legato alla Patria. Serva l'esempio degli artigiani nostri in F rancia : nessun Sindacato Fascista fu colà possibile costituire ali' infuori di quello - e numerosissimo - degli artigiani, chè tutti gli altri lavoratori sono sovvers1v1. L'artigiano è stimolato continuamente da un nobile spirito di emulazione, eccitato nella fantasia e nell' immaginazione, quindi nel senso inventivo, riconosce le legittime gerarchie, ama il suo lavoro e, sentendosi ad esso avvinto come ad una propria creatura, è logicamente conservatore. Mentre la democrazia ottocentesca ha fatto credere ai lavoratori esser la loro forza nel numero, per l'artigiano è questione di abilità individuale (che torna poi a vantaggio della collettività) e, per quanto riguarda la produzione, non di quantità, bensì di qualità. Del resto la storia ne dà un esempio magnifico nella floridezza economica ed artistica della Francia sotto il regno di Re Sole, Luigi XIV. Ora, perchè l'Italia, che fu maestra d'arte al mondo, non dovrebbe riprendere quella via che le sue tradizioni luminose le assegnano? *** Ampio è il programma d'attuazione pratica che la Federazione Artigiana può tradurre in realtà, dopo gli anni di predicazione teorica e di apostolato. Eccolo qui, succintamente esposto,

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