L'AUTOTRAZIONE ELETTRICA SU STRADE ORDINARIE 459 e scarica, ma serve solamente come veicolo di trasporto degli joni da una piastra ali' altra. Ed ancora costituisce grande pregio deH 'accumulatore Edison, la grande facilità con la quale questo può essere assoggettato a frequenti ed intense scariche e cariche senza ohe esso ne abbia a soffrire, solo dopo circa 500 scariche, si incomincia a riscontrare una notevole diminuzione di capacità. _ Ma purtroppo come tutte le cose d,i questo mondo, I' accumu,latore Edison ai vantaggi già segnalati, accoppia degli svantaggi che sono rappresentati dall 'eccessivo costo, superiore di circa quattro volte a queìlo di un ordinariio accumulatore a lastre di piombo, e dal suo rendimento che non risulta mai maggiore al 50 %- Considerando questi ultimi fattori come negativi, ci a~rgiamo ohe il problema d~lla minima spesa - massimo rendimento, non .è .stato con l'accumulatore Edison risolto e ci spiegh1 iamo facilmente le ragioni per ·le quali questo apparecchio non ha potuto avere una grande diffusione nel campo della tecnica applicata. Avrà i·l gesuita spagnolo risolto col suo accumulatore, quanto fin ad oggi si era proposto l 'Eàison ed altri scienziati che in questo ramo consumano la loro energia ed il loro prezioso tempo ? Per ora tutto tace e aìla prima notizia eclatante, ha fatto .seguito un profondo e scoraggiante silenzio. Conviene contare su quanto di reale esiste oggi sul mercato, che non può restare indifferente, e ci sia di esempio e di sprone quanto hanno saputo organizzare -alcune ferrovie tedesche che in serv,izi locali impiegano delle potenti vetture ad accumulatori capaci di contenere più cli · I00 persone e di realizzare delle velocità ohe si aggirano intorno ·ai 60 K.m.-ora. *** . Poichè gli accumulatori elettrici esistono da molti anni (1 ), e di perfezionamenti in questo ramo di 8.pplicazione indu·striale, se ne sono avuti, quali ragioni hanno ostacolato iii naturale sviluppo - .specie in Italia - delle vetture auto-elettriche ? Non certo la disponibilità di energia elettrica perchè l'Italia in questo campo, a preferenza di molte altre Nazioni, si trova ali' avanguardia del massimo sviluppo consentito. lnfatti 1'111.moSenatore Conti nel Suo d,iscorso pronunciato al Congresso delle Camere lnternaziooali di Commercio a Bruxelles nel giug,no 1925, trattando . il problema dell'energia ebbe a dire : « l'Italia ha prodotto nell'ultimo anno decorso circa 6.000 milioni _ cli Kwo di energia idro-elettrica e si calcola che con gli impinanti ~ià in esercizio e con quelli già previsti, · queste cifre saranno raddoppiate in meno di 6 armi. Se consideriamo la potenza idrica disponibile in Italia ammontante ai 25.000 o 30.000 milioni di Kwo alt•anno, possiamo concludere che nella prossima gene- · razione, se pure non nell'attuale, il nostro problema ( 1 ) I primi accumulatori furono costruiti dal Planté nel 1860 . . Biblioteca • 1n • Ianco relativo alla produzione avrà raggiunto il suo limite fìna:le·». -Ma la manca,nza di sviluppo - è tempo di dirlo - deve ,imputarsi al fatto che ,sulle vetture auto-elettriche esistono delle _prevenzioni scaturite nell'animo di coioro i quali sono interessati nei trasporti, dalle condizioni che la vettura auto-elettrica - data la capacità deHe comuni batterie di accumulator,i e dei motori in essa impiegati - non può sviluppru-e una grande velocità, nè superare delle salite, ed infine deve agire in un raggio di azione alquanto Jimitato. Queste caratteristiche che costituiscono un forte svantaggio per i moderni auto-trasporti, spinti come sono dal .ritmo celere della vita intensa, sono invece felicemente superati dall'automobile a benzina che rappresenta la vettura ideale, la vettura tipo, e quanto di più perfetto la moderna tecnica possa produrre. Pur tuttavia, dobbiamo riconoscere alla vettura elettrica i grandi vantaggi che essa presenta specialmente per i servizi da disimpegnarsi nelle città e nei paesi di pianma per trasporti di carichi pesanti in determinati perimetri, per esempio : tra le officine e ;la stazio.ne ferroviaria o i })Ortid'imbarco ; tra i mercati e i posti di vendita : tra la campagna ed 1l centro abitato, ecc. oppure, come autobus per il servizio di trasporto . di persone nelle città e dove la grande velocità di marcia, rappresenta un pericolo più che un vantaggio. In questi, e simili casi, 1 'avviamento automatico del .motore, la facilità di guida, la silenziosità del funzionamento, la semplicità di costruzione, I' abolizione del cambio di v,elocità e la caratteristica· del motore in sene, impiegato nelle autoelettriche, che come ben si sa, gode della proprietà di dare uno sforzo che è in ragione inversa della velocità, - con l'aumento del carico la coppia motrice cresce automaticamente mentre diminuisce la velocità - sono tutti vantaggi che ci possooo benissimo ricompensare della limitata velocità e autonomia di azione. Quest'ultimo svantaggio sembra che con la vettura autoelettrica ideata da Harry E. T ey di Jersey City sia stato superato. Infatti da una nota apparsa su « Scienza per Tutti » si rileva che : « Questa vettura « autoelettrica ha una grande autonomia poichè porta « co·n ·sè la stazione di carico del peso di 45 Kg. co- « •stituito da un Jeggiero motore a gasolina di 3 H,P « accoppiato con una dinamo -speciale. La batteria in « qualunque momento, tanto durante la marcia, eh~ « durante il tempo in cui la vettura è ferma, -si cal'ica « in mis.ura uguale al consumo normale del motore, che « 1'esperienza ha dimostrato essere di 45 K w. Questa « disposizione permette un'economia nel peso della vet- « tura di oltre 50 libbre per il fatto che si può ridurre cc a metà la batteria che ha una capacità d,i 1 00 miglia cc essendo sufficiente una batteria con 50 miglia di cacc pacità. Occorrendo la stazione si può togliere dalla cc vettura per impiegarsi come stazione fissa. La ricc duzione della batteria compensa largamente il costo cc addiz,ionale della stazione di carico ». Da tutto ciò appare chiaro la necessità che il pro-
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