Vita Nova - anno III - n. 7 - luglio 1927

. L' EREDITARIETÀ - GENIO E DEGENERAZIONE 457 .soltanto dalla continuità della sostanza vitale, ma anche da una somiglianza necessaria, va rapidamente per- -dendo terreno. _ La ereditarietà non è più una forza fatale, perchè Je manifestaz,ioni della somiglianza morfollogica vanno .scomparendo in funzione delle condizioni esterne. « Non esiste dunque veramente ,eredità, va1 le a dire .somigl.ianza aggiungentesi alla continuità, che nella misura in cui le condizioni restano sufficientemente coJtanti per non far subire alla materia vivente nessuna modificazione. Ora, ad ogni .istante, l'organismo è in · rapporto necessario e ineluttabile con l'ambiente ; i~ ogn1i momento organismo e ambiente e~ ettuano ~egli sca·mbi. Per convincersene, se ne potessimo dubitare, basta ricordarsi che ogni organismo r-espira e si nutre, prende a prestito dall 'am·biente certi materiali e gliene rende certi a,ltri. Con qual di11ittosupporre aHora che questi scambi non abbiano altro effetto che assicurare la v.ita de-H'organismo, senza interessare pure la sua costituzione fisico-chimica, senza determinare variazioni, per quanto leggere esse •siano ? » Il •dinamismo vitale è trasformazione continua : vivere vudl dire mutare. La fissità è la morte. , La var.iazione continua più o meno grande, più o meno grande, più o meno rapida, è la Jegge fondamentale della vita organica e psichica. cc In conseguenza, bisogna rinunciare a1 lla concezione più o meno con1 fessata che fa della eredità un pri,ncipio di conservazione, un principio di fissità, negazione anche della evaluzione. Certo, iii passato pe~a sempre su'll'avvenire; ogni cambiamento ha luogo 1n · funzione di ciò che esiste ; -ma nulla impedisce a ciò che esiste di cambiare, il passato non impone !la stagnazione, esso non ,è che una delle condizioni delle variazioni pos·si 1 bi'li. E dobbiamo abbandonar,e l' idea di una eredità fatale, di una ,ineluttabile riapparizione a ciascuna .generazione delle ,stesse qua!lità :buone o cattive. Se le generazioni sono strettamente legate fra loro per via di continuità, -~a.c~ntinuit_à non ~~plic~ ia somiglianza clhe in cond1ZJ1on1precise ; all 1nfuor1 di esse si instaura la dissomiglianza, il'organismo si evolve ». (Op. cit. pag. 186). . . .E aggiungiamo noi, q1!esto pr~o evolutivo, diventa caratteristica predominante specialmente neU uomo, nell quale la psiche è l'elemento orie.ntatore _e dominatore dei pr~essi biologie}'.in qu3:8t?I'~omo dt: spone deHa capacità della prev1s1one, c1oe del potersi preadattare a condizioni che .si de,bbono ancora realizzar-e. · . Il processo evolutivo si connatura con la stes~a e!- senza de·l!la realtà ed ha un suo carattere quasi misterioso e divino,· per cui lo ·svilupp? dell'u~verso al?- p~e ~~ un_.!opera. i~interrott8: d11.?'ea_z~one, oss1_a d1 pos1z1one, 1n ogni i.stante, d1 ori1g1nahta caratter~- stica, individuale e irrepetibile. ... Questo bisogna tener prese~te non per svalutare _I~ scienza, anzi per rivalutarla, 1faberando'la dalle ver1ta • n 1anc ' \ dubbie ed incerte ,e facendola muovere soltanto sul terreno del chiaro e d·el sicuro. •fjn che l'uomo della scienza al letto di sofferenza di un suo simiae non potrà giurare coo certezza se ·nel1 'attimo successivo il paziente sarà vivo o morto, (e questa certezza non ,si avrà mai) noi evidentemente non potremo trattare le forze biologiche con quei metodi di certezza, che costituiscono le caratteristiche delle scienze meccaniche. E il probab.ili,smo scienti1 fico, in certe materie, non ci dovrà .mai autorizzare a infliggere ali 'umanità danni e pene sicure per Ii,bera11lada altri. danni e altre pene meramente a1 leatorie. Questo si deve tener presente specialmente oggi in cui 'Ìo zelo di alcuni adepti del tempio della -scienza minaccia di d1iv,entaré•eccessivo, ,mirando, più o meno , larvatamente, ad una .specie di sistema di riproduzione dì stato, c:h•e sarebbe la ultima conolusione a cui arriverebbe logicamente 'la credenza assoluta al valore della eredità, associata a-I desiderio di migliorare la specie. Al1 'infuori di .una o due ma'lattie (o forse meglio una 1 ahe due,. e. cioè ,la sola sifilide, che hanno un i,mmeàiato influsso nefasto .sui discendenti, per tutto ,il resto ,si naviga nell'incerto. Di più no~ è possi 1b.iJ;estabilire ise la mister.iosa affinità degli or:. ganismi _c·he si cercano .sessualmente non abbi~ in . sè dei poteri correttivi reci,poci (ed è molto probab1le che ne abbia). . Le affinità ,biologiche, :le !inclinazioni natural1i, le variazioni .spontanee e le spontanee correzioni sono in ultima analisi le forze meraviglios·e ehe hanno prodotto nel oor·so dei secol,i la meravigliosa evoluzione umana. A lungo andare le forze costruttive prevalgono sulle di,struttive. AdJ'uomo non resta che un'opera di pro1 fi1 lassi (che dev'.essere sempre ed in og~i caso fondata sulla persuasione e non mai ·sulla coercizione, p~r essere veramente effi,cace), la quale opera deve mirare a ·liberare le forze delila natura dai temporanei e contingenti fattori ostili (gravi malattie .in atto), perchè lo slancio vitale agisca interam,ente nella pienezza della sua e.nergia, fonte deHa inesauribile ed infinita ricchezza delle variazioni .ind,iv.iduali, ciascuna delle quali costituisce una nota tipica deHa sin.fonia co- . sm1ca. In ogni ·modo si tenga presente questo fatto : che gli esperi,menti di 5el_e2.1ione puram_ent~·or~ani~'!, cht: ·l'uomo va facendo J,ehcem-ente sugli an1mal1, dai quali richiede soltanto certe qua1 lità · materiali, riescono · perchè n~il mondo _d~gJi anima!i non ,~nterv~ene il f attore coscienza o ·sp1r1to,che chiamar s1 voglia. 11 fattore coscienza individuale sarebbe jf fattore irriàuci1bile contro ,iii qua,le cozzerebbe fatalmente, chi vagheggiasse una forma più o meno larvata di ,servjzio di monta ad uso e consumo della umanità, come ve ne sono di .&or,enti ad uso e consumo del bestiame bovino, specialmente nella nostra fertile e agricola regione. . GIACOMO DONATI \ .,.

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