L'ereditarietà Genio e degenerazione f La lettura dell'interessante lavoro di ETIENNE RABAUD, L'Hérédité (Collection Armand Colin, Paris) mi ha fatto ritornare a certe n1editazioni che fuono oggetto _d,ella mia attenzione nel 1920-1921 e diedero materia al mio Saggio di Psicologia « Le penombre dell'anima ». La questione ifondamentale è di natura puramente scientifica, ma non è fuor di luogo trattarla in una rivista come ,questa, che dilbatte tutte le questioni ch,e ab1 b.iano u:n .interesse politico. Poochè appunto il determinare qual valore eff.ettivo abbia il tanto (nel passato) decantato principio di ereditarietà o di atavismo è d.eJla massima importanza, in ,quanto ·uno stato che prenda a cuore il problema demogra,fico, non può disinteressarsi d,ella risposta clh.. e la scienza dà a questa domanda : « Fino a qual punto riman fermo il principio della ripetizione e della identità nello sviluppo biologico e psichico ? È proprio vero che l'uomo sia · legato ,con catena ferrea al passato e condannato a riprodurre tipi atavici ·scomparsi ? È proprio vero ch,e dopo una più o meno lunga serie di variiaziooi e di adattamenti in una determinata stirpe non possano fare a ·meno di apparire alcuni esemplari degen,erativi, c1 he ripetono tipi inferiori antecedenti ? » Lo ,scienziato vero reso cauto dalla lunga esperi,enza ,e dal du1 bbio metodico (di cui si prof essa seguace anche .il grél!Ilde Maestro Augusto Murri) non viene maii preso fra i duri ingra•naggi di quelle con .. ceziooi esclusivistiche e rigide ,e assolute, dhe sono il retaggio della così d.etta media cultura, che è essenzialm-ente ,mediocrità e mio.pia. La divulgazione scientifica, ne.J .secolo passato, ha fatto un gran ben,e, elevando indub•biamente .il livello .intellettuale, ma ha fatto anche un :male, in quanto le flessibili, ela,stiche e delicate ·strutture .scientifiche, passate nei cervelli coriacei .deHa maggioranza, hanno perso la loro v.it<ile ,mobil,ità per aJSsumereuna rigidità cadaverica. Dall ',esame di . alcuni fatti molte volt.e incerti, dubbi, aleatori si sono spesso tratte conseguenze sicure, talv~lta ,ecced1enti largamente le premesse. Da accostamenti, che potevano essere o causali o determinati da ragioni contingenti e meramente este11iori si sono tratte delle for.mule precise, su cui si è giurato senza alcun duJIYbio. Una d.eJle formule, che ha fatto più scalpore è :stata la .formula lombrosiana d,ella equazione genio degenerazione. T aie formula è ·stata documentata con largo lusso di particolari ,e ,con trattazioni che spesso hanno costituito monumenti miracolosi di giustapposizioni abili e di intrecci acrobatici, a cui si è dato assoluto valore dli dimostrazion·i logiche. E pensare che al disotto di tutta la poderosa struttura dimoslTativa c'era uno paBiblioteca Gino Bian. o ralogismo della. natura -~odestissima di_ q_u~llo, che ~i potrebbe ,enunciare . atn:1-~u~ndo la gen1_al1ta 8:ll~ carie d,entaria, essendo d1fiìc1l1ss1moe forse 1mposs1b1le trovare un uo·mo di ,genio, ohe, a età più o meno tarda, non a·bbia avuto qualche dente cariato. Trovata la formula f,elice, non mancavano le applicazioni meravig.lio,se. E a!llora si ,spiegava la genial,ità leopardiana colla deviazion-e d,ella spina dorsale e il pessimismo di Schopenhauer colla sua affezione al tubo digerente. E alla loro volta ,le affezioni e le deficienze e le caratteristiche di questi uomin:i supeiiiori ,erano jl risultato nec,essario e fatale delle caratteristiche dei loro . antenati. Scoperta la formuila felice, mancava solo una intuizione v,era.mente genia·lie, c'he, almeno finora, ,che io mi· .sappia, nessuno ha a•vuto il coragg,io di avanzare. Scoperte I.e tare fondamentali ,che tSono caratteristiche degli uomini ,superiori, perchè non proced,ere alla creazione di 1g,eni artificia1li, favorendo la riprodu~ion,e d,i quegli .individui, che presentano le tare tipiche, riscontrate comun,emente -negli ascendenti deg•li uomini di genio ? Se nessuno ha fatto questa proposta, vuol d-ir,e che alla teoria non ci ha cr,eduto vera·mente sul ·serio nessuno. E meno male ! N-0n ostante è.he a questa paradossale conseguenza non .si sia arrivati, ila così detta ,legge della er-editar.ietà ha afflitto con una spe-cie di tabù -misterioso le trattazioni .scientifi1~he e i testi -scolastici. Dal 1 le proporzioni in cui, nella discendenza delle lumache lisci.e e striate, si trovano .individui lise.i ,e striati, oppure, nella discendenza di conigli bianchi e n•eri, si trovano individui tutti bianchi, o tutti neri o maculati, si •so,nodedotte conseguenz.e c•erte e meraviglio.se, che avrebbero dovuto portare la felicità ibiologica •e psichica al genere umano. •La.sciando poi stare la questione, non semplice nè facile, di stabi1lire se le stessissime fmze che agiscono _quasi meccanicamente negli individui ~elativamente .semplici, come una lu,maca o, peggio ancora, una varietà di fagioli colorati, possa.no conservare la .stessa efficienza in prodotti così intricati e complessi, come sono gli indiv;idui umani e le .loro strutture istologiche •e, m,eg.lio ancora, le delicate sfumature de·lle loro attitudini. psichiche. • Ora si sta rinsavendo •e le forze che imp1 licano la ripetizion•e, la .identità, la persistenza, .sono ricondotte al loro modesto confine, di fronte al valore imponente d,elle forz,e ch•e implicano varjazione, adatta.mento, origina•! i tà di attitudini e di caratteri. La vecchia concezione per· cui ogni individuo sarebbe 1 legato inf aillibiJ.mente ai suoi ascendenti non
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==