454 AUGUSTO GARSIA in una crescente profondità la valle, dove tra grandi massi un piccolo rio scorre, saltellante e spumeggiante: il Po. Il Po! Ma il piccolo rio sembra porti fin da questa sua fanciullezza candida e chiassosa i segni della futura grandezza, espresso dal grembo del gig~nte e vigilato per via da queste montagne che lo fiancheggiano, scoscese di rupi minacciose, superbe di cime torreggianti, anche se vi cresca qua e là una vegetazione, che passa dai castagni agli abeti e ai larici. E già qui I'uomo ha violato al Po la libertà del suo corso, frenandolo e incanalandòlo e facendolo balzar giù in cascate artificiali. Ma su in alto, a Crissolo, dove l 'automobile s'arresta, ci accorgiamo dì es- • sere 1n mezzo a un . paesaggio veramente alpino, con le case dai tetti spio-. venti e i ballatoi di legno. èccole quassù trasfor~ate in ~ospiri blandi, lenti, come nel ricordo purificato d1 un mondo tr?ppo lontano, quasi irreale i ,nella notte che sopravviene, già fredda nel cuor detl :state, ?1entre _le ~t~ll_ea una a una si accendono pallide e l acqua 1nv1s1b1lecontinua a precipitare. E in un angolo della piazzetta, .me?tre le acque mugliano nel segreto della notte, 11 p1c~o.lo monumento agli alpini di questa vallata, caduti 1n.gue_r~a! sembra éome circondato da una presenza d1 sp1r1t1 raccolti, numi indigeti della montagna, nel segreto del paese accanto alle loro acque, loritano da coloro ' che qui son venuti, indifferenti e stra- . . n1er1, per comprare un po' di pace e di salute. Ma noi ci sediamo accanto al mo- . . nument1no; ma noi ci sentiamo uniti a questi spiriti custodi dei silenzi montani ; e con loro, e con le brigate degli escursionisti, salire~ mo alle sorgenti del gran fiume, per la via mulattiera, che, al disopra di esse, giunge al confine. *** Crissolo - 1333 metri -- è l'ultimo villaggio della valle del Po, luogo di partenza per gli escursionisti e di riposo per i villeggianti. Un battere e scricchiolare di scarponi ferrati sulle lastre, che per breve tratto ricoprono 1'uPRIMA CASCATA DEL PO, A POCHI METRI DALLA SORGENTE Cappella della Madonna della Neve (m. 2022) E saliamo : noi nica via e la piazzetta : poi la strada si restringe nella mulattiera, che ci condurrà alle sorgenti del fiume. Eppure, in mezzo a questo chiacchierìo di villeggianti, a questo ferreo batter di zoccoli - passano i muli pronti per le escursioni - che senso di solitudine e quasi di abbandono, nel fragore del fiumicello! Ci . sembra d'esser venuti in capo al mondo; e il sole è un po' velato, un po' scialbo in questa fenditura di valle in pendenza, incisa dall'acqua, che, spumeggiando, precipita. T utt' intorno monti che incombono, e sui quali il cielo sembra lontanissimo, bianchiccio, più che azzurro; monti che mostrano lo scheletro: grosse rosse rose dalle tempeste, ingiallite dai licheni ; monti che si vestono di erbe folte e freschissime, così verdi e molli, che da lontano ci par di scorgere cupi, soffici tappeti. Una grande sonnolenza coglie in questo paese di riposo: sembra che l 'organismo, eccitato alla lotta e al lavoro per un anno intero, tra i miasmi della pianura, qui si stemperi e si plachi, nel desiderio di lunghi sonni riparatori. E dall' atrio dell'albergo « Corona >> le note di un ballabile di moda, che giù in pianura facevan fremere e mettevano nel sangue desideri impudichi, Biblioteca Gino Bianco due con la guida, un giovane montanaro, dal corpo di ragazzo e dal viso di uomo, che d' inverno scende a Torino, a lavorare nelle fabbriche, ma che la sua montagna non l'ha mai dimenticata. Egli ci racconta molte cose di questa sua terra: ci parla d'un vecchio, che vive come un selvaggio sulle cime più alte e più impervie, in tane scavate tra roccia e roccia dalle acque o costruendosi con sassi l'abituro, dove, quando ha vagato nella giornata, ansioso di solitudine e di altezza, si sdraia la notte a dormire e a rosicchiare i tozzi di pane e le misere provviste, che gli abitanti della vallata usano donargli, quand'egli, di mese in mese, scende tra gli uomini. E la guida continua a incoraggiarci alla salita, che a tratti si fa aspra e, per incoraggiarci, ci dice, in quel suo linguaggio rude, ma rammorbidito e ingentilito dal desiderio che egli ha di persuaderci e di mostrarsi beneducato, se non istruito, quali siano le ascensioni veramente faticose e pericolose e ci indica col bastone le punte del Viso, di là dal fiume, a sinistra, quasi a nostro ridosso, le quali, or sì, or no, appaiono tra il lacerarsi successivo delle nuvole, che fanno del monte un imponente ammasso grigiastro.
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