.... 450 SANDRO CASSONE li popolino torinese non ha amato la guerra; ,ma gli studenti, simbolo di giovinezza, sono corsi tutti a portare l'obolo della ·loro forza àlla patria. D·ue allievi che cam,minano -su la mia linea, guar- -dano l'alto portone chiuso, e cacciano un lungo sospiIone. Sospirerei anch'io, ma sono un sentim•entale isolante, io, e preferisco poirtare i mie-i sospiri lontano <lalla gente: scendo al fiume, mi affaccio alla balaustra, seguo l'onda che va nella sera, in certi gorghi serpèggianti e paurosi. E mi passano ,dinnanzi, a tutta voga, due canotti montati da a1llievi a•sp. uff. di compi. che filano con la corrente batt•endo il r•emo sull'affrettato ritmo di una canzone c1 he ,un ti,moniere accenna a mezza voce. Invadenti, questi allievi sono già da per tutto: altri tre o quattro si spor-gono alla balaustra, un altro è fermo poco lungi e ciancia con una signorina bella. Pio,viggina: marzo, decisam,ente, incomincia maluccio•. Il pastrano batte, col vento, contro ì gam1 bali -di tela che mi hanno dati, e iS' impiastriccia di quel1 'acqueruggiola fitta fitta somigliant•e a un enorme sbadiglio. Non bisogna trascurare l'ora. Ci hanno spiegato per prima cosa che un· ritardo 1di 5 minuti vien contraccambiato con la consegna, ·e uno di 1O 1 minuti con la cella. semplic,e ma chiar.issimo metodo. L'ufficiale di picchetto• mi vede rientrare uno d,ei primi, proprio, p•erchè sono di un feroce pessimism•o circa ,la ,esattezza d,el mio orologio. T,ermino in cortile la sigaretta; e nel cortile buio, ,ecco, up.' altra .si,garetta ,si muove, una terza si avvicina, poi una quarta; ·e si forma un crocchio, così, senza avve,dercene. Le ·solite lamentele di Geremia : « Come piov,e ! )) « Vien la malinconia, con questo ·benedetto -.te·rnpo n. « Ma la ritirata iè troppo presto )). « Ah, certo! A,lmeno alle ventuna dov.rebbero m,etterla )). « ·È una vergogna ! n Tutti protestano amplissimamente, e ciascuno sventola uno stendardo d.i ribellione per dimostrare che dovrebbero far così, che bisogner,ebbe far questo e . questo ... E ,intanto entra nel crocchio un cantore : canta il n?to e scipjdo stome·llo foggiato sul motivo petrolin1ano: « Aspirante è quella cosa che la guerra ha messo in ballo : viene avanti ... )) Ma il tenente di picchetto che gli è venuto dietro, tronca il suo estro canterino : « Lei taccia, e si vergogni: così cantano le reolute ubriache, non i futuri ufficial i. E stia consegnato n_ F rrr ... Il crocchio si scioglie valorosamente, per non lasciar sosp,ettare inesistenti sol,idarietà. · Biblioteca Gino Bianc Il. Iniziati in tal g,uisa, tutte le altre difficoltà si superano assai brillantemente. Le quotidiane tre ore di scuola a piedi costituiscono una gara sportiiva. Il fucile da territoriali ~he ci hanno dato, pesa molto, m~, in compenso, non teme concorrenza per asp,etto ·marziale, ,e lo si porta fieramente, com,e gli antichi alabardieri tenevano alta la loro corrusca a1 rma. Un'ora di equitazione : il maneggio è terribi,Imente polv,eroso, i cavalli si annoiano e s'incapIIÌcciano sotto ·le redini di questi cavalcatori che .sono per la maggior parte inesp,erti. M,a non importa. Un capitombolo : si mangeranno le caramelle, questa sera. lvla questi saggi di acrobatismo non sono mai isolati : ecco, subito, un'altra famosa ca,duta : .svaligeremo, seguitando di questo passo, le bach,eche di Baratti. T r-e ore di teorie, per iniziarci ag] 'interessi privati d.ella balistica e d,ella dinamica; e queste ci conciliano il· sonno. Ce le sorbiamo n•elle aule universitarie : quelI.e stesse in cui parecchi tra noi hanno ascoltato, nel recente passato, le dotte dissertazioni sul jure. Oh, come appare stupito il ·bu.sto di Cicerone di fronte alle formule fisich1 e che d,escrivono tanto malamente il leggiadro cammino del proiettile nello spazio ! Un'ora di servizio a,l << p1 ezzo )) : e il pezzo è un povero caillllone da 75 che porta ancora ben moiso il nome teutonico di Krupp. Dieci m•esi di campagna non sono stati sufficienti a faigJi perdere la sozza marca di fa1 bbrica: tozzo, pesante, goffo, paie un simbolo della civiltà nibelungica. Noi lo schiaffeggiamo vio-- lentement,e, con le nostre rudi messe in batteria, e col maneggio poco riguardoso di ogni -suoord,igno. N.el cortile rettangolare, entro i,l cerchio delle catene, la batteria si esercita. D'oltre le catene, sotto le brusch,e pazienti dei palafre~ieri, i cavalli ci guardano e annusano quell'acre odore che l'acciaio d,i ffonde entro .il pallido v•esp•ero d'inverno. A poco a poco ci siamo conosciuti, come collegiali un po' meno mattacchioni. E adesso ii lungo corridoio sul quaile si aprono ,le camerate a cinque e a dieci posti, alternate, .sembra un ambulacro parlamentare: si pass•eggia, si fuma, si discute : le tre uniche e grandi guis•e ,sotto le quali ci è possi 1 bile dar ,sfogo a:l nostro « libero arbitrio n fra le brevi pareti che ci serrano. Emporio di soJdatini dì tutte le regioni d'Italia! La divisa che indistintamente ci riveste, e che è un i1bridismo d,i fanteria e di artiglieria sormontato dalla croce d'oro spaziante nei cerchietto del freg,io, sul berretto, ha tolto le suddivisioni. Ma l'origi,ne di ciascuno è tuttora ben marcata. Cravatta alta, polsini abbondantemente in vista: ecco i,l lanciero, il cavalleggero, il dragone. . B_er~etto schiacciato, sp,eron,i senza sottopiede : caratter1st1che d·el « campagnuolo n semplice e del « campagnuolo )) p•esante. N,es1 suna ric•ercatezza, anzi una certa ostentazione di
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==