Vita Nova - anno III - n. 6 - giugno 1927

nazione viene ridotto per l'esercizio 1927-28 da 2463 milioni a 2349 milioni di dinari, lasciano sospettare minacce di g'lavi pericoli. « Tutto questo spiegamento d,i forze dipende dalil'arclente attività che si manifesta in Italia nel corso degli ultimi anni, in tutti i campi della vita pubblica. Bi~ogna tener conto anche de'l desiderio di un popolo pieno di am1 bizione di occupare un posto importante nel mondo. È· evi dente che l'Italia continui attivamente la sua preparazione mil1itare. ·Essa no•n la nasconde del· resto ed è natura1 le ohe sotto tale· riguardo i resultati ottenuti da un paese molto più grande e molto più ricco, siano assai più i,mportanti di quelli realizzati dalla sua vicina dell'est. Una corsa agLi armamenti fra i due paesi è .impossibile ». L'autore, passando quindi ad esaminare i li,miti dell'amicizia anglo-italiana e dell~ sfera d'azione in cui può attuarsi ila collaborazione ·dei due paesi, crede che l 'lngihi;lterra si sia assicurata una grande influenza sulle iniziative italiane e si domanda se ·l 'op~nione pubbli~a europea non po·ssa, 1n una certa misura, considerare la Gran Brettagna responsaibile delle azioni del Governo ita'liano. Ma, nonostante -la tensione diplomatica, il Nincic è convinto che tra i tre paesi più direttamente interessati aUa situazione adriatica e che in sostanza son ,tutti d' accordo sulla questio•ne dell '.indipendenza e della integrità d,ell' Albania, e cioè tra Italia, Jugoslavia e Grecia sia possibile trovare un temperamento che, 1 lasciando 1'A}bania agli a-lbanesii, isp1r1 fiducia a tutti • - . , FRA LE RIVISTE quanti, sia attraverso il corso di conversazioni dirette, sia attraverso il giudizio di un ar,bitro : la Società delle Nazioni. « L',impressione che ho riportato dal contatto diretto con Mussolini è ben diversa dalle conclusioni di certa propaganda ali' estero. Ho trovato nel capo d-ello Stato ltatiano un uomo di stato dedicatosi a servire gli interes·si del proprio paese, ma prudente e saggio ». Interno. T racoiati con grande ohiarezza e n,ella Carta del Lavoro e nel disco1so del Duce sul bilancio del Ministero degli Interni i proble 1 mi e gli sviluppi dell'azione dello Stato fasci sta, tornano ad affacciarsi i proiblemi d,el part,ito, dei quali si occupa in un lungo artic.olo redazionale Critica fascista. N-e stralciamo alcuni brani -interessanti: « N,on impo-rta se parecchi fascisti sono dei oialtroni. La tessera è il segno deilla fede e la tessera è il partito che fa la storia del fasci~mo, contro .i patriotti rimasti 1iberali, ·senza forse volerlo, ma irrimedia1bilmente. Pertanto il regiime in tutti i suoi organi politici, sinda .. cali' ed econo1 mic.i; ,deve essere diretto dà fascisti, cioè da tesserati d,el partito, e non da liberali pseudo-fascisti, che hanno aderito perchè non era possibile non ;\derire atl fatto compiuto. L'insidia che si nascondeva sotto la foirmula partito ugual~ nazione è tutta qui ed averla _sventata è merito grandissimo di Turati. Biblioteca Gino I 1anco 417 « Si tratta di dare un' intravatura politica nettamente fasci sta al nuovo ordinamento giuridico-economi~ co della società nazionale che si sta attuando. Le id,ee non contano niente e le leggi anche meno di niente se gli. uomini che le attuano e ohe le debbono applicare e far o·sservare non sono rigidi, intransigenti e, di-remmo, fazio&i assertori di queHe idee e di quelle leggi. Si sa che le idee non cam·minano da w1!e pe'l rnon1do e che le leggi anche !e pi1ì precise possono subire nell' ap.plicazione deformazioni tali da venir meno al loro scopo. Vogliamo dire che tutta la legislaZJione della rivoluzione, tutto il nuovo ordinamento sociale dello Stato fascista, dati per l 'applicazione nelle mani dei patriotti-,. potre·bbe.ro benissi,mo convertirsi pian piano~ quasi insensibilmente, in una truccatura del regime li,bera·Ie ». Ottimamente. Senonch1è bisogna intendersi a propo,sito dei fascisti cialtroni. Giacchè noi siamo conv,inti che un cialtrone non po1ssa es- , sere un fasci.sta, anahe se per caso del fasci sta ha il temperamento e questo scambia per lo stile. Al massimo il fascista cialtrone è il patriotta demoliberale . truccato in camicia nera e quindi non onesto. Tutto il regime a tutto il /ascismo, va bene, ma il problema oggi è soprattutto problema di· uomini e quindi selezione intransigente ed onesta de.i cialtroni. Altrimenti a che varrebbero le idee e le leggi ed .il temperamento st,esso•qualora mancasse lo stile che è coscienza morale e qui·ndi integrità nemica di ciarlataneria ? UMBERTO BISCOTTINI •

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