...... 358 GIUSEPPE MAGGIORE ·d.i san,gu,e ,aspro e generoso è rimasto nelle n1ostre vene, da tutte le inv,ersioni e immigrazioni barba-- riche, nella nostra terra, no·n ce ne vergognia,mo, quan,do qu,el sangue, .affìn.ato ai nost~i soli, sia dive-- nuto italiano. Il libico o 14 eritreo, caduto all '.om... bra delta n<:>strabandiera, c'è più fratello d-el « pu-- . ro sangue » ~taliano, per lonta,na discen,denza, che u•mitia e vitupera il sacro noime della Patria. Ancòra. Il P'Qpolo è la nazi,one, ma qualcosa di 1 più. La n,az,ione è un che di fatto e di d-et,ermi-- niato : •questi confini, qu,esta lingua, queste o,rigini : che son così e non d-eb·bono mutare. L.a nazi1one è legata, quando n·on f,oss'altro, alla ,fissità çlella ter-- ra : il popolo moltiplica e cresce. 1Non h.a altro li-- mite c'he la su1a possibilità di acc.res,eim-ento. Perciò, come il fiu,me che si dilata e dilag.a, è p1ortato a forzare i con,fini della propria n.azionalità estran•ea. il rispetto d.el così detto principio d.i nazion,alità non può segnare le colonn~ d'Ercole all.a vita di un po--, polo. L,a nazionalità· p,uò esprimere un m1 omento, quasi una tappa nel processo storico di org,anizza ... zione d,ei po,poli. Mom·ento transeunte, .benc1 hè ne-- cessario; non punto ulti-m,o e definitivo· dì arriv,o. Ogni popolo, per esser grande~ ha da passare da pri1 ma per qu-ella fo.rm.aunitaria, che l'unità di ter-- rito.ri10, di lin•gua, ,di tradizione, ossia attr.ave:rso la uni1 ficazione nazionale ; m,a il suo bisogn,o di g:ran-- dezza lo s1pin•g•peiù in là di quella unificazione, fin d-ove ci sia .a1mpiezza <li terre ,e di m.ari per i voli delle sue Vittorie. Q·ual è dunque il ver10 ,popolo, quello che è più c·he individuo, :più eh•~ socieìà, più eh-e r~zza, più che nazion-e ? . È il ·popolo -com·post,oin eff ettiv.a potenza nell,o .Stato. Fuori di sì fatta ·potenza animata •- ch,e, cioè sa ·e vuole - fuori dello Stato, vi sarann•o oxd-e e tribù, .accozza·glie ,e aggregati di uomini, sett-e e comunità politiche e religiose, per vaste che sian,o; n1 on vi sarà mai un p•opolo. Quello che 3i è inse-- gnato fino:ra che, il po•p•olo3ia - co1 m' è il ter.ritorio - un •elerr1ento dello Stato è un ".aberrazio,ne del meto1 dp .astrattistico. Al principio « non vi h,a stato senza ipopolo )) va s~stituito l ~altro « n1 on ·v 'ha pop,olo s·enza Stato )). Lo Stato non vien,e dopo d,el popolo, q·uasi che sia u.na soprastruttu.ra, creata per virtù di accordo o per un artificio volontari,o. Stato e popolo sono coevi; lo Stato e un asso.luto prius, un principio che non può essere conseguenza, una energia originale- che non può •essere mai risultante. . Biblioteca ino Bianco Il vecchio A,ristotile, mentre .ammetteva che cronologicamente al la città possa precedere l'individuo, . la famiglia ,e il villaggio, s01 ggiun•geva che « per natura I.a città è con1dizione d1ella casa ,e dell'uomo sin-golo. Il .fatto infatti è condizione della parte, poi1chè tolto il tutto non si ha nè piede nè mano, se n,on solo di nome come se si dicesse una m.ano di pietr,a : essendo una m.ano staccata d,al tutto, soltanto una 1 m,ano guasta » . Lo Stato dunque, non che la seconda natura, è La natu.ra piri.ma e l'essenza medesim.a del popolo ; il qlllale, soltanto quando sia organizzato co·m-ereale potenza nello Stato, può perseguire e av·verar,e gli altri ,fini spirituali ,a cui è chiamato. Un popolo, che non si,a in grado di com·po.rsi a Stato non m,erita n•eanc·he il nOID~dei popol 1 0. ,Può esservi una mutu\a-- lità, una ,religione, una lin,gua, u·na · fin.anz.a giudaica : il popolo ,eh.reo non esiste .. Non esiste, nè potrà ,mai esistere, giacchè quella disgraziata molti- ·tidine~ ch,e dicesi mondo ebraico, ha perduto la coscienza della soivr,anità, senza cui non vi ·è nè stato nè popolo. Un 1 p1 opolo è d,egno v·eramente di tal ,nome, qua.n,do si sente 1 davvero investito da Dio di una sovranità, ,che eglri è chiamato .ad esercita,re nel concerto degli ,altri p•o,poli. Qu•esto e' è di prof ondam·ente ve:ro e imlll,ortale niel principio della sovr,ainità popolare, attraverso le ,deformazioni e i tr.avisamenti ch,e tal princi,pio h.a sofferto nelle dott.rin•e democ:r.a- . ti.che·. La· sovranità non risiede nei principi e nei dittatori, nei consessi ,e nelle assembree, sì bene nel popolo 1e n~llo Stato che la esercitano per meZZtO d,ei loro :r.app,resentanti. Il principio ch,e la sovranita è nel _po.polonon cessò m,ai di essere pr•e'3enteai Romani, an•che quando la ferrea i::oncezione, ch,e essi ,eb1 ber,o ·d,ello Stato, assunse m1 ovenze di un g,ov,erno assoluto. Fu proclamato « quod principi placuit, legis habet vigorem )) ; ma non '3i lasciò di soggiungere : « utpote populis ei et in eum suum imperium et potesialem conf erat >>• La teoria dell.a sovrani~à ·popolare può dunque andar b,enissimo d' accoirdo, con quella d.ell 'auto-- rità dello S·tato, fin(:hè tra Stato e popolo non sor,ga duali-3-mo, il •du,alismo nasce con le concezio.ni teo-- crati-che ch,e o:ppong,ono lo Stato alla Chie3a, e con le -concezioni d,emocratiche che con,.tra.ppon·gono l,o Stato alla sncietà : e queste •e quelle considerano lo Stato come un male nece'3sario. Lo svisamento della d.ottrina d.ella sovranità popolare si ha i11sin-- golar -modo nella concezione .dernncrati:-1, che pe:c (
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