1ibatterò che se da una gara di questa genere deve uscir bistrattata la pittura e misti,ficato il concetto d,eHa bellezza pittorica, tutto questo armeggìo, questi suoni di grancassa, questa fiera di vanità in tuba e i_n guanti bianc,hi è perfettamente r1d,icola e decisamente noiosa. E a.desso bisogna parlar ,dei pit- . tori. Poichè questa non vuole essere una rassegna critica dettagliata, di- .TÒ· c1 he in questa mostra fì-gurano opere eccellenti di alcuni artisti degni d' attenzi911e: voglio alludere a ,Guglielmo Pizzirani, ·D0111ato -Frisia, Flavio Bertelli ; e sono rappresentati oltre a Sartorio, Case iaro, Villani, De 1Bemardi, ecc., alcuni giovani che mostrano di lavo- . ' Tare con ser1eta, se non ·sempre con bastante preparazione culturale ed. estro nativo. Qualcosa ,da ve<;ler•e, dunque, c'è: -ma c'è anche moltissimo da pigliare in fascio e buttare in ·soffitta. Tele e c&rtoni e legni variopinti si distendono per -intere paret,i e corsie, truffando◄ ,sguardi più o ,meno indulgenti ai visitatori più o meno ingenui. Quando si pensi che ~on e' è imbianch,ino volenteroso, o ·impiegatuccio potSSessor di ta':'olozza e pennelli, o distinta signorina pit- · trice, che non abbia potuto vedere il proprio « quadretto » accettato e il proprio nome stampato sul catalogo, s'avrà ,un'idea di quel c:he ,si.eno certe sale del,la Il Biennale del pae- . saggio. Qualcosa di vergognoso e di ur- • tante. BiiS<>gnadire a questa gente che l'arte ·non è un giochetto 1 da bambini e che a dipinger male si corre il .rischio di v,eder stampato il proprio nome con l'aggiunta di qualche epiteto nient'affatto lu~in~hiero: la qual cosa potrà far d11,sp1aoere al papà o alla ,mogliettina, o togliere qualche illusione ali' a~orosa che attende la promessa , « rivela- . z1one ». Bisogna, soprattutto, salyare_ I~ pittura da queste contam1naz1oni . ' . che l'offendono; e, se s1puo, ricordare che l'arte è ru,istocrazia spir-ituale e non pastura da mandre, al- ... • .. . RASSEGNE tissima generatrice di pens1er1 subli1mi e non ruffiana della Vanità che tenta :il successo. NINO BERTOCCHI ~ FO.LKLORE ~ RAFFAELE CORSO è senza dtl!b-· bio il più insigne d,ei viventi nostri folkloristi anc1 he perchè la sua no·- bile fatica non si limita mai alla ricerca ed al riordinamento dei mater,iale prezioso e copioso delle tradizioni popolari eh' egli r~ccogJ_ie, ma si aUarga sempre ali 1ndagin•e acuta delle cause che a qu~ste tradizioni hanno dato vita, è in una parola, critica demopsicologica. Il suo Folklore, la riv,ista che in due anni di vita è riuscita a segnare un' orima ed a tracoiare un indirizzo, è di per sè testimonianza di una serietà di intenti intelligente quanto silenziosa e proficua, ·la quale "ci appare tanto più _meritevdle. d~ elogio quanto più Stiamo convinti che il ritmo della vita moderna, trasformando col giornalismo la li~- gua e rimpicciolendo, se non add.~- rittura quasi abolendo ~oli~ rapidità dei mezzi di comun1 1cazione le distanze, sia per disperdere ~I _pa~ trimonio delle 'ing-e•nue trad1z1001 del popolo, in gran parte og~i rivissute senza una netta coscienza della loro rag,ione di essere. La prima serie di studi e di tr~- idizioni popollari italiane, che a_l Corso 1 ha ora dato a1 lle stampe, riguardano alcuni pre~iudizi -del_ po~ pol.ino, la cura rudimentale d1 alcune malattie dei bimbi nelle campagne ed alcune tradizion,i n~zial~. L'autore ha voluto raccogliere 11 suo ampio ma,teriale sotto il titol<:> di Reviviscenze ( 1 ) .intendendo con ciò di avere raccolto i racconti, i ' miti, le pratiiche- magiche e religiose, cihe nell' ani,ma del popolo trovano rispondenza di fede,. non eh~ in lui sopravvivono come r_1c~rd? d1 miti lontani. E questa d1stmzione gli permette di notare acutamente (j) RAFFAELE CORSO - R(,v,'visce~ze ~ Studi di tradizioni popolari italiane. Tuelh Guaito1ini ed., Catania . ibliot ca Gin 1anco ' / 403 come delle tradizioni, che ancora palpitano di una vita ru1i~entale e primigenia, non sia possrb1le l' atrni,buzione ad un particolare momento storico e religioso giacchè esse costituiscono più che un patrimonio secolare un patrimonio ingenua•men~• te primitivo, che è fenomeno d1 vita nell'età nostra così come lo fu nel passato . N,e viene di conseguenza che lo studio comparato delle reviviscenze se da un lato ci permette d,i rjsalire aUe fonti della loro origine ed al momento della loro diffusione, dal1 'altro ci dà anche la possib,ilità ài determinare, sia pure approssimativamente l'area di questa e quindi, volgendo lo sguard<? a'gli u~i tra: ' montati in un luogo e persistent,i invece in un altro, di stabilire « insieme con :le aree etniohe il grado · ed il livello di civiltà d,elJe varie p~ola:Zioni», l'indice del camn1:i~· no ineguale di progresso nelle varie contrade». Risultati questi, come ognun comprende, di singolare valore non soltanto storico, ma anche talvolta morale e sociale, giaçchè, quan,do. ci volgiamo ali' esame dei pregi~- dizii •moraliiriguardanti ad esempio. la m·edicina - come .il Corso fa nella prima parte di questo suo volume· per i pregiudizii sessuali e per la -cura dell'ernia nei ,bambini - è chiaro come la scienza non possa. agevolmente combatterJi se pr_ima non 'li abbia esplorati e raccolti. I · pr-egiudizii sul sesso e sulla gravidanza, nota giustamente I' au- . . tore, costitu1scono un campo ancora quasi inesplorato agli stud,i forse perohè una sensibilità di pudi-- cizia raffinata ·se vogliamo, ma eccessiva ed ingiusta non ha per.messo a1 folk1 loristi fino a.d oggi di raccoglierl,i. Il lavoro del Co,rso in questo · campo così come per gli altri ar- . . ' . g•omenti trattati e esauri,ente per la chiarezza dell'indagine,. per i frequenti richiami agli studi precedenti e ad usi e costumi di popoli a noi molto lontani. *** G1ov ANNI PAOLO Co0Aèc10N1~ corso ·d,el circondario di Sartena e.
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