Vita Nova - anno III - n. 6 - giugno 1927

del quale è risoh,iarato tutto i,l volume, è !l'elogio del Medio Evo. Altri aveva, in uno di quei ,Manuali sco,lastici isorti d'incanto al1' apparire del:la ri1f orma Genti,le, là dove si parlava d' Estetica ai giovani del Liceo, osato affermare ciò che parve eterodosso, che non c'è soluzione di ,continuità fTa i,l mondo romano ed il mondo ;medioevalle. Ora in -questo 1saggio d '.ingegnosa e ,chiara dialettica la trad,izione nostra apparisèe ,saldamente organica e lineamnente definita, da Roma aJl ,Rinascimento, attraverso ill Medio Evo, che, 5gombro d'ogni convenzionale e straniera tenebra, è valutato e vallorizza,to nella sua vita,}e funzione di « era luminosa, ricca d,i misteriosi preannunzi, di g•e~mi ,fecond1 i ·,e ,di travag,li ri.nno- . vator1 ». ,Roma non ,èmorta col mor.ire del- , !l'impero, ima ha trasmesso all'età di ,mezzo J,e sue esperienze prof onde di vita. Ed anche nellla formazione della filosofia 1 scolastica, prodotto pecul,iarmente •medioevale e d' apparenza iperborea, v'è una corrente no- ·stra, italiana, che n,ella sua Siintesi sarà spiccatamente italiana : San T om,maso e San ·Bonaventura. L'universalità dell'impero roma- " no, :id destino ,del popo1 lo e,I.etto, co.i,ncide con ~a visione politica di Dante, nè •si spiega M.achiavell,i e Miichelange\lo senza Dante, ch,e ebbe a tormento del problema dell'uomo, con Boezio e S. Agostino, Mi1chelaingelo, ·austeramente religioso e dantesco e concreta r,ealizzazione del travag,lio medioeval,e. Son serviti così g\l 'intellettua 1 li, che hanno soffocato il vigoro!Sopensiero nostro -e la trad.izione ,twg1ida degli ulter,iori e recentissimi sviluppi, sotto una impalcatura convenzionale. A chi nega a.I ifascismo, co,me movimento spiritua1 le, una co,nsistenza ed un fondamento ·filosofico, e ne vuol fare, irri,ducibi,lmente, un partito grettamente pol,itico, inseritosi con violenza nel.la vita nazio- -nale ad esercitare Ja co,ntingente funzione poJitica, che si esaurisce nell'esercizio stes.so dellla funzione, RASSEGNE rispond,iamo coo ile ch,iare pagine del Piccoli, o di quei pochi altri fedelissimi e studiosi, ohe .i.I fa- - scismo 'hanno inteso come fenomenò squ,iiSitamente ,spiritua,le, e r,itrovam,ento di tradizione. C'eravamo dispersi .suvie non nostre, entro i facili e sugg-estivi blandimenti dei prinoipi pseudo-filosofici : oggi siamo sulla strada maestra. La ragione deH' incomprensione degli stranieri è ,questa, so,l 1 tanto questa, chè anch,e ,coloro i quali ci guardano con simpatia, non .sono arrivati a vedere che 1 la siuperfici,e del fascismo, il sustrato po'litico, i,l travaglio organizzativo e am,mini- . ,strat1vo. A leggere poi entro, prof onaamente, temo forte, se ne al\lonta,nere1bbero preoccupati. *** Coi tip1i del Bemporad, dopç una non breve pausa, ricanta Gino Gor,i Jl Grande Amore. Sono liriche dall' accen,to inconfondibile, ove •C' è 1 'anima di un poeta nobilirssimo ,e d'uno spirito magico. 399 cato alla terra salda innalzi ai Cieli -le tese ,braccia a Dio. E l'arte nuova non puq essere che questa, poi ch,e questa è la sostanza ,ed i1 midollo ,che abbiamo, per via politica, ritrovati sotto la corteccia del,la wprastrutturia che, deviam,enti di moda e mi1 metismo di stranieri contatti, av,evano giustapposto sul, magnifico al,bero della tradizione. ·Così non ch~a-meremo Gino Cori un romantico, ma per ,i,nten,d 1 erci, . romanico. T,alvol1 ta è necessario, far violenza anch,e alle parole, non tooto per r.ing.iova,nirlle, ,ma quanto per aSiserv,ir:lee ,farci servire. Non 1 mi si dica 1chel'esiguità del volume non pa,ga .Io sforzo sofferito per mo1 bi.J.itare tante -idee ,e tanti pensamenti, chè Gin~ Cori, pur ne}Ja solitudine sp:iri,tuale di cui sembra appagars,i e ,in cui s' i,llude di vivere, è n,ella no·stra terra e scava ,e •semina nei nostri sollohi. Lo schianto che fa da nota fondamentaìle a:ll' ac~ompagnameinto dei suoi canti sa di lacrime r,i,bevute, e per tanto noi siaimo arrivati a scovar,e in una p1iega del suo spirito i,l per,duto viandante delle vie aisS'Olate, desideroso .soltanto di dominio e di vita. L'arte di evoCMe i paesaggi :ci- · n,esi è a,rte med1iiterranea, e se ogni uomo ,ha d,entro di ,sè una Cina o un Giappone, non ico,me neg;l'ltaliani questa febbre di vagaibOllldaggi è provvidenzialmente reailizzabile. Al più grande nav.igatore del mondo, ali' U.Jissid,e d,ei r,egni d' oltre tomba, corr,isponde nella ·storia del- ;la nostra stirpe .Marco Polo, e a Colombo corrispond,e !Micheilan- . geJo. ,Non vog.l,iamo, e lo abbiam detto, definire tendenze, nè affermare sul dibattuto problema <lell 'arte nostri punti di vista : Ilo abbiam fatto qui e altrove, .in ailtra sede ; ·ma è certo ohe il gusto d,ell 'avventura sentimenta'le, ed il 1senso acre del tmmento, (chè non è nuovo prodotto d,ell 'ru1iimomod.erno, se pur mod-erno ,è da intendersi 1' a1ssor,bimento degli apporti protestanti nel la·borioso periodo,. che drul seicento si co111clude,e si risolve nel ro1 ~anticismo -di ~arca italiana, ·ma ohe noi facciamo retroced,ere •fino,a Dan~e), denuncia i caratteri· peculiari e fondamentalii de1M'arte i1 tal:iana. S,eco1 l si rinnov,a, amico Cori, e io leggo e rileggo con acr-e piaoere · i versi ove grida un ,bisogno indomabile di elevazioni. Lo abbiamo .chiamato Romanesimo e con ,latitudine e profondità d·'inteindim,ento, perchè 1 ha del dlas- •sico l'armoniosa e ohiara sa-goma, .. ed ha dèl Medio Evo le irrequietezze ,e l 'ans'ia ; ha del classico la sostanza e l'aderenza aHa realtà ed ha d,eU'età di ·mezzo q 'asp.iraZJion•e a superarsi nelle arditezze e nei voli spirituali : co1me di chi radi- · E~iste veramente oltre i,l d1estin6, I' uo,mo ,ed il poeta éllilche ... un occhio senza palpebre che ci guarda doirméndo ma quest'occhio vigila, non dorme. C'è nella 1lirica Il soldato morto la luce di Dio e la raccolta messe del premio per chi ha saputo moBiblioteca Gino Bia ca , I •

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