Vita Nova - anno III - n. 6 - giugno 1927

dare poi anch'essa le sue glorifica- . . z1on1. Per ciò si chiede purità eà onestà d'intenti; se1 mplicità <l:i modi e tempera,nza di vita. Dai ranghi del Partito a quelli della vita coH,ettiva iiimotto è uno, .il monito è lo stesso: lavoraxe, sacrificarsi, godere d,ella penitenza, per arr.ivare a,l premio ambito. O non è una nuova guerra, q1uesta? Una più grande, una più buona gueNa? *** È soltanto, infatti, dalla ,lotta e daH 'eroismo, dal sacrifizio di molte ,cose e qualche volta d,elda vita stessa, che sorge, poi, nella vittor,ia, la vita nuova. Forse per questo significato, quest'anno Ja ce,lebrazione deH' entrata in guerra è stata solenne quanto non mai. Che cos'è .la guerra esterna ? Una rivoilta contro il nemico, .CJheoppTime ; una di,fesa de' ,propri 1beni, una volontà tesa a guadagnarne altrii, che si crede si meritino. La _guerra, :in fondo, nella vita dei popoli, è eterna. C'è sempre una conquista da comp.ierie, co,me e' è sempr.e un sacrificio da fare. La storia non to,IJera deviaz:ioni: i1 I suo svolgimento è fatale. Che cosa ha vo,luto ,significare l'omagg,io, che gl,i studenti italiani, a mezzo i1 l mese di maggio, hanno · voluto tributar-e agili ecoi caduti e tumulati sui campi di battagl,ia ? Che cosa te parole pronuziate in Gor,iz,ia daJ Segretario del Partito ? Bisogna esser degni de.i nostri mor._ · ti ; bisogna saper continuàre la santa battagl•ia ohe essi 1 h1 anno combattuto ! Ancora e sempre iii monito è lo stesso : tutte le espressioni di questi contro iii tempo possono far- • • t • • SI convergere 1n quest un,1co avv.1amento alla esaltazione de! sacrificio utile e fecondo. Non è retorica, se si afferma ch1 e questo ventiquattro maggio è ~tato intonato alla purità dell'ora. Feste austere, pochi discorsi e dedicati al,la giornata coJoniiale, e oioè aJ1la formazione di una coscienza espansionistica, che con la guerra s'è impostata e col fascismo si deve irro,bustire al maissimo grado. • • RASSEGNE Poi tutto è stato celebrazione intima, festa di spirito, ohe s'è rinserrato nel ricordo, ch,e s'è fatto votlontà di azione e di lavoro fecondo. *** . P erchè dal sacr.ifizio nascono le opere e si fa bel,la la patria nostra. Le cerimonie di Niapo,li non sono state feste vane, ipompe esteriori senza contenuto. No. A Napo 1 li, nei primi di magg,io, s'è festeggiato il coronamento d1i una serie di voti , ch,e non erano soltanto arspirazioni locali, ma necessità nazionali. Oltre le opere ,pu1hbliclie, basterebbe il r,icol'do dell'inizio degli ,scavi · nuovi d'Erco,lano, per rendere s.ign,ificativo,, oltre Otgni dire, gli avv1enimenti. I quali, dunque, s'inqua- .drano nel più vasto quadro di que1 l risorgi,mento meridionale, ch,e fu d,iscussione e teorica vana sin qui, e ohe da·l fasci,smo ha iniz1 iato davvero la sua realizzazion,e piena. Il M.inistro ,Fede1le, che a nome d,el Governo ha presenziato a;lle cerimonie, ha po1 sto aissai be.ne in rilievo questo significato tutto po1 l,it,ico e nazionale delle imprese condotte a termine ed inizate. La que~tione meridionale non esiste più, ormai ! Non esi,ste più, ne,l senso che essa non è p.iù, come soilevasi d1ire, « que,stione » o << pr01blema » ; cosa da cc affrontare » o da cc risolvere n ; ma .fatica, che si persegu,e con in- . ' t,ensita. Questo ,è stato il s1ignificato dei festeggiamenti napoletani. I qua,li, per di più, hanno· aissunto un valore più ampio, un carattere ancora p.iù politico, ne1I senso generico, .univ,ersaile, con 1 la presenza del Sovrano, cu·i tutto il popolo partenopeo ha tributato; spontanei, calo- . . rosi omagg•1. Ed è stata beUa questa manif estazione ; perchè ha -riunito in un ·atto tutte le forze del paese, secondo una geraa-ohia d,i vailo11ic, he stanno a:l fondo d,ella nostra v:ita morale e civ.iJe : .Ì1nun << evviva » ail Duce, che ·ha ri,svegl1 iato le 01pere e le fedi, i~ popolo ha salutato nel Re della nuova Italia ringiovanita, iJ Capo . supremo : l'unità, da cui tutte le Gino 1 neo 391 altre degradano, per sen1 t,irs1inazione . e poi stato. In que·sto simbo1 lo, più che :le a:1t!re volte, s' è posto capo ad un . nuovo avven.ire. CARLO C,URCIO POLITICA COLONIALE Gli studi e l'attività governativa per la ri,forma d,egli Statuti libici, cui avevamo fatto cenno nelila nostra cronaca del marzo 1926 e che da vario tempo erano stati iniziati, hanno avuto in questi ultimi . . temp1 coronamento, e preannunciata. a'l Parlamento dal Ministro 1f ederzoni, ·n,el suo di.scorso ,d,el 18 marzo 1927, la nuova legge è stata approvata dalla Camera dei Deputati ne1 I mese di giugno. L'istituto Parlamentare tripolino o cirenaico è definitivamente sepolto, istituto veramente assurdo e antistorico, concesso .in un periodo in cui t.riionfava la più squa1 1lida mentalità demo-massonica. SuH 'istituto ste'sso e su,Ha sua inorga·nicità abbiamo già accennato e nella cronaca sopra citata, ed altrove (v. J Parlamenti Libici, 1924) e ne \aibbiamo tratte le conclusioni che sono note ai ,lettori della nostra Riv,ista: abolizione e so1stituzione con organi e istituti meglio adatti · ad esprimere .Ja nostra assoluta so,- v·ranità ·sul territorio e sulle genti 1 li- ,bidhe. La nuova 1 legge organica per la atmministrazione d,e1la Cir,enaica e della T r,ipoli tani a, che so~tituisce la legge fondamentale per la Tripolitania del 1 ° giugno 1919, e per la Cirenaica il Decr,eto del 31 ottobre_ 1919 che •estendeva a questa regione quan•to era stato concesso alla T ripolitania, crea questi nuovi organi, ,informa ti a conc,etti 1basilari, concetti espressi e maturati da1 lla prassi fasci sta : la sovranità dello Stato è piena ed assoluta, ed il Governatore è i,l rappresentante ch·e ne applica le leggi : la figura d,e1I Goivematore è ben delineata e ben

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