I \ COMMERCIO FRA.·ALBANIA E ITALIA • J • • .., • I • I Dopo alcuni anni di discreto e, purtroppo, non inopportuno silenzio, si ,I , 42° l"\Of\Uti,- 0 • I I i fanno la spola le navi snelle delle nostre Società. di Navigazione meridionali, le quali portano esempligrazia olive, ova e lane. per le nostre industrie e studenti alle Accademie e Università; mentre ritornano con macchine e tessuti, e quel che ' . ' . . • e p1u, per quanto immediatamente impalpabile, con idee e spiriti, che rinnovano, anzi creano la nuova Albania. E cosi i due ter~i dell 'esportazione e i tre quarti dell' importazione albanese si svolgono con l'Italia. ' ritorna a parlare dell' Albania in Italia. · Prima perchè il· Regime Fascista ha ottenuto col Patto di Tiran@. il pieno ristabilimento del prestigio italiano di fronte· al Governo e al Popolo della Nazione amica. Oggi poi perchè 1' hanno portata agli onori dell'ordine del giorno nella politica internazionale le scomposte e pretensiose manifestazioni del dispetto jugoslavo, - quando esso ha dovuto constatare che, nonostante la sua torbida politica, una volta tanto le ragioni della storia e della geo~ grafìa vincevano su tutte le altre e Tirana cerca alleati e propulsori di civiltà a Roma, invece che ... a Belgrado. L'Albania è stata fecondata dal sangue italia- ............. ~ a..:..:.;.~~~~~~~~~~-----_J[ Nostri studiosi erano andati colà non appena la terra degli Schipetari rimase avulsa dal mondo turco e si trovò libera; e da allora fu fatto I' inventario delle possibilità im.- mediate del paese, come ente economico specialmente : agricoltura per la no, è però non · è del tutto estranea alla comune cultura geografica· del nostro paese. Tuttavia vi sono di essa indubbiamente alcuni clichés, che non è inopportuno corLa popolazione italiana con tiene più di tre volte qu-:!lla jug~slava (SHS) e 40 volte quella albanese (A) iblioteca GinG> . reggere 1n quanto sono correggibili. Oggi, credo, nessuno ha in mente, come quel tal, diremo, onorevole nel 1915, che l'Albania sia da• cercarsi in Africa o in Asia Minore. Essa è li rimpetto a noi e sua mercè non dobbiam spartir l'Adriatico solo con il tripartito Reame degli S. degli H. e degli S. ancora, al quale largimmo la Dalmazia intera, che a Venezia permetteva di ch.iamar suo golf o tutto quel mare. E dai suoi porti (Durazzo, Valona, San Giovanni di Medua) a quelli di Puglia . . . massima parte, pastor1z1a, che scende nelle cattive stagioni al basso e saggia in prim~vera l'infido terreno della steppa paludosa. Poi le risorse minerali: la sete del carbon·e, del ferro e del petrolio cercò qui ancora, come ovunque nel mondo, fonti per la sua arsura immane. Si trovarono segni della presenza del carbone e di lignite; ma tuttora non in tal quantità e ubicazione da invogliare un grand~ sfruttamento. Invece si gettarono sull'Albania, nuova anche se modesta preda, le graridi monopolizzatrici del petrolio. Oggi un terzo del l'Albania è divisa in zone riservate alla ricerca ed eventuale sfruttamento petroliero di vari Enti. L' Italia vi ha il suo posto, anche se non fra i migliori. Fu questa presa di posizione, • • • • • •• • ,,. I . La superficie dell'Albania (linea continua) è inferiore a quella del Piemente (linea a pu~ti)
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