Vita Nova - anno III - n. 6 - giugno 1927

I . \ 366 GUGLIELMO BONUZZI ber.ate l '.agricoltur.a, p~cificate la ca.mpagna ! Cac-- ciate la fam•e d,ai solchi, la p•ellagra dai corpi, la torva ignoranz,a dagli animi ». La torva ignoranza. Nell'istruzione po,pol.are, il Carducci aveva intravvisto il fulcro potente di un rinnovàm,ento e di un benessere. Sp.argere l 'istru,., zione nel volgo, era a1 ddirittur,a un bisogno intim.a--·- mente connesso alla trasformazione d•el nostr~ org.a-- nismo sociale. Giov.a nota-re, che non c'era u.n'on,., eia di sòcialismo in questo suo accanito insistere per la difesa delle ·plebi. * * * L'am.biente ·politico e sociale di BologDa, dal '60 ali' '80 appariv,a bizzarro e spinoso. Da un.a ✓ parte i repu,bblicani e i ra1dicali; quasi sempre i.n · minor,anza negli uffici ,pu,bblici e severamente tenuti d 'oc-chio d,al Governo ; d.all 'altra i moderati (1min-- gihetti,ani intran1sigenti) che largam.ente occupavano gli uffici governativi e locali e per la posizio,ne so--- ciale e per le particol.ari benemerenze formavano costantenlente l'opinione pub·blica. Tra queste due correnti s· incu.neavano i progressisti mo.narchici. Fig·u,r,av.anotra le file dei moderati G. B. Ercolani, Lodo,vico Berti, 1 1\1.atteo .Pedrini, Cesare Al1bicini; f.ra quelle dei progressisti : C.a,millo Casarini, 1,• oculista prof. M.a.gni, Enrico :P,anzacchi; fra i radicali, Giuseppe Ceneri, il Col. P,ais e il pròf. ,Pi.azza. E·notrio non se·mpre benviso dai correligio-- nari, era giudicato con diffidenza dagli altri partiti. Comunque, col volgere ,d.egli.a,nni, l'ostilità del--- 1' am,biente, si attenuò, gli urti furono meno aspri e . -moltissi,migli divenn,ero a•mici person,ali, pur restandogli avve-rsari politici. Dal famoso salotto di casa Gozzadini, dall 'Univ,ersità e dalla Libreria Za.ni--- chelli (dove conveni,vano tutti i professooci univ,ersi-- tari illustri, i m.agistrati più in vista e s' incontr,avano .S,bar.bar~, ·Ceneri, Saffi e gli allievi più affezion.ati del Carducci} sorse una sin,cera corrente di simpatia verso lo sd,egnoso marem,man,o. Molti .pensavano : era un galantuomo un ingegno potente, un lavoratore mi,r.abile, un eru1dito stupendo, un ottimo ,pro,f~ssore; peccato facesse dei versi così ,difficili -e così poco manzoniani ; peccato avesse, e manifestasse certe ideacce ... Carduoci era ris:pettoso con Minghetti, non ri-- fìutava ,alcun contatto con moderati autentici, ascoltava i loro, discorsi e discuteva con pacatezza di po-- I litica e persino l'avevano sentito dire che Cavour era un gr,and 'uomo e che Vittorio E,manuele era un buo·n Re. . ,M,a il suo ingresso de.fìnitivo i:iella società bolo-- g.n,ese, il Carducci lo fece qu.an,do Marco .Min,g,hetti, a1 bbandon,ando 1le cure govern,ati'Ve, passò a vivere stabilmente a Bologna. Sia.nella Villa Mezzaratta, sia nell'.aula ·del Consiglio .Provinciale, sia alla. sede ·dell'Associazione Costituzio 1 nale, si.a a quella del là Società Felsinea, ai vecchi amici s'aggiunse la falang,e dei n1uovi e i ne:mici si tra,mutarono in, avversari cortesi. Con1veniva,no, specie a VillaMez... zaratta, illustri uoll)in1 i politici e delle scienze e delle lettere {anche dall'estero) e vi s'incontravano con le più s•piccate personalità bolo·gnesi, f1ra le quali pri-- m·eg•giava il C.a.rducci. Sono di quegli anni le Odi' Barbare, ch,e died,ero fam,a e gloria al Poeta e la lotta impegnat.a per ·vincere la famosa battaglia fu mor.a.lm1 ente condivisa, si può dire, d.a tutta Bologna, che Enotrio amav.a come una seconda patri.a. l, 'Quando in Bologna, si seppe che il Carducci era ri1m.astop.roifond.a·mente .a,d,dolorato alla notizia della morte· ·di Vittorio Emanuele Il, tanto profondamente, che ne aveva ,pianto, molti se ne stupirono; 1 ma si compiacquero allorchè il Car,ducci, n-el novembre dello stesso anno, si recò a1 d ossequiare il giova·ne sov-rano d'Italia che visitava Bologna. La sera di quella gio,rnat♦a memoran,d,a, si svolse un gran,dioso ricevi1 m,ento a Palazzo Comu.n.ale. Vi er,ano stati invitati - oltre le autorità e le ·notabilità ibolognesi - i rap1presentanti le accademie italiane e str~niere. Il Carducci vi si recò in abito da ser,a, con tutte le decorazioni ; e a chi, sia pure amÌ1 dhevolmente, gli av·ev.a oss·ervato che quelle insegne cav,alleresche ·non gli erano state mai viste sul ,petto, rispose fieramente che era orgo,glioso di 1 porta.rle in f.aocia agli str,anieri e in cospetto del · Re d.'ltali,a, perchè - qualsiasi fosse stato il suo ideale politico - sempre, quando si trov,av.a insieme con gli stranieri a pr,esenziare a delle cerimonj,e, si sentiv.a monarchico, perchè er,a .italianis- • simo. * * * . Non di,ceva comode menzogne, nè contraddiceva la coerenza del suo pensiero politico. Sì, egli era. un repubblicano convinto ; ma egli sapeva rispettare la ,monarchia, m,a egli sapeva giudicarla con 1~ serenità ·degli uomini gran,di, ma egli sapeva

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==