QUESTIONI DEL· GIORNO ' . Storiografia etico-pedagogica. U!ll inesplicabile saggio di ·storiografi_a etico-pedagogica è la r.ievocazione di Francesco d'·A1 ssisi fatta dal prof. F1ancesco Ercole su Educazione /ascista (Anno V, fascicoiJo 3, paigg. 129-39), a proposito del recente .voiurne di Arnaldo Fortini ; di cui ,ho finalmente letto il giudizio che ,merita in un rigoroso articolo del prof. Omodeo sul1 'ultimo numero del Leonardo (An- , no III, fa1 sc. 4). Lascio stare il Fortini, la sua ,se,mplici,stica spiegazione della conversione re'ligiosa del Santo, la correzione da lui ten- . tata del tradizionale giudizio intorno agli atteggiamenti e al significato politico del moto francescano, rimandando su questi punti il lettore al citato studio de.Il'Omodeo; e passo ad occuparmi dell'Ercole. li quale, anzichè studiare da storico la personalità di France·sco, intendendola e illuminandola nella sua realtà, qua:l'es·sa s'individua e si o,rdina nel processo storico ; si è fatto vincere da velleità moralistiche, subordinando a fini estrinseci di edificazione interiore e di di,mostrazione di una tesi •morale la personalità d,el Beato, che n,e riesce, quindi mutilata e falsata. Qual' -è la tesi dell' Ercole ? Quella resa esplicita ne' .suoi termini più generali in fondo ali' articolo, quasi « conclusione esortativa » o « massima eterna » o « insegnamento di vita», che vog,lia dirsi ; cioè, al dire dell'Autore, « questa grande verità»: che \< chi troppo si scandalizza d.el male è, di regola, chi ha in ,sè debole o scarsa la vol~ntà del bene : •chi dispera della ,società, cui appartien,e, perchè gli pare che .in es·sa prevalgano .i corrotti o gl'indegni, è quasi ·sempre [manco male ,che ·si tratta di regola... con relativa •eccezione !l un uomo di poca fe~e, e • • spesso sull'orlo dell'abisso [non le sembra... eccessivo, prof. Ercole ?] . Porre in atto ·per proprio conto, a qualunque costo, ... la norma della propria fede, è sempre i.I mezzo migliore per farla trionfare : perchè non lo scandalo del male educa al bene, ma ,l'esempio concreto del ·bene: non chiedere mai agli altri come essi compiano il loro dovere, -come condizione o presupposto per compierlo noi stessi ; ma coim;pierlo noi, sempre, anche se ,gli altr,i lo violino: co,mandare a no,i stessi, prima di pretendere di g.iudicare gli altri » (pagina 139). Tutte verità, di cui si ,sarebbe reso .garante e testi·monianza di decisivo valore pratico S. Francesco d'Assisi : in cui « la Povertà non alimentava.~. alcun genere di presunzione di una propria infallibile santità, di fronte a ooi ,si erge,sse una inguaribil~ peccaminosità altrui. La norma d,i Francesco era : Non •spogliate il ricco, per costringerlo a diventar povero, ,ma spogliarsi, per essere povero; non umiliare il potente, per costring-erlo al- r umil,tà, ·ma umiliarsi, per essere umile; non prete~dere la sant,ità dai ministri della Chiesa, per riconoscerne l'autorità, ma conquistare in .se stessi la ·santità, ,per fare della Chiesa, col proprio sforzo, e non con l'altrui, realm,ente la comu,nione dei Sant,i .in Cristo »... << Qui, dunque, sta la vera grandezza, il segno della profonda originalità storica di Francesco d' Assisi : nell 'av,er ·saputo trarre, dalJa attuazione j.ntegrale e , as,soluta, da lui realizzata, d,ella norma di v.ita · tracoiata da Cristo, argomento, non per distruggere, screditandola, ma per rinsaldar.e e rafforzare, rialzandone il prestigio, nella ,coscienza dei fedeli, la C·hiesa cattolica: ne.li'aver fatto della propria santità, non .argomento di ,scandalo per I i teca Gin 1anco ., . i mini5tri ~ndegni di .Dio, ma argomento di edificazione ·per i -f edeli di buona volontà : n,eJI'avere, insomma, pre.ferito, anzich,è gridare allo scandalo, perichè la legge di Cristo non ,era osservata più fra ~ catto1 lioi, neppure da coloro che se ne professavan ministri, mostrare col .fatto a ecclesiastici •e laici come 1essa poteva, volendo, osservarsi » .(pagg. 136-37). · Dorve, pur limitandoci solo ad esaminare i,l valore etico, intrinseco di queste massii.me e nor,me di ·vita v•edremo poi se esse in tutto e per tutto si addiicano alla reale personalità di ,Francesco, - v'è certamente ·molto di vero, ,ma anche molto di errato e, quindi di assolutamente immorale. V.ero è, infatti ch,e bene è solo quello che noi ,effettivame•nte attuiamo, ,e nella ·misura e nel gra90 in cui l'attuiamo ; che esso ha da esser compiuto pel suo esclusivo e interiore valore di bene, affatto indipenàente,mente da ogni considerazione di condizioni e fini ed e:ffetti esteraori ; che ·solo ,iJ 1 bene positivamente attuato da ciascuno di noi, e non J 'oziosa e inerte critica, può assicurare incrolla1bilmente i valori •etici ,e gl 'istituti sociali e cornf erir-e ali' edificazione e al ,miglioramento degli altri ; ma imm~ raie e cinico e · aristocraticamente egoistico è l'appagarsi della .pro- . . . . . ' . pr1a .coscienza e supenor1ta etica rifugiandosi in essa, quasi turris eburnea, -erimanendo in·sensibili alI ~ atroce spettacolo della iniquità circostante ; immorale e sc,ettica è l'autosufficienza cli chi si appaga dit ,sè, del fproprio ~,ntimo bene, epperò si d.i,spensa da.lii ',intervenire J col /erro e col /uoco, nella mischia del mondo ohe fa ,sce,mpio della legge d,i Dio, ·confidando solo nel véllloreesemplare d,eUa propria condotta •e nella realtà e incancella 1 bile parte di 1 bene da lui co1 mpiuta ; . ' •
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