Vita Nova - anno III - n. 5 - maggio 1927

I • RECENSIONI RICCARDO -BACCHELLI: ll diavolo al Pontelungo. (cMilano. Casa · Ed. C-eschina. J 927). Riccardo Bacchell,i, nella repubblica delle lettere aristocratico e Ìegittimista, dopo una succosa serie di opere pareoohio ostic1 h,e al pa1ato del grosso pwbblico d'ei lettori, ma per contro tanto gradite agli amanti delle buone lettere, lascia da parte eroi e favole per raccontare con un'arte di narratore pieno di gusto le V\icended 'alcuni uomini ohe oinquant' an,ni ,fa o poco più lottando in nome deU'intemazionale e auspi- . candone iJ trionfo, :riempirono le cronache nostre e d'Europa dei loro nomi. Popolari fra le plebi e .inv,isi dalle polizie, predicatori di dottrine e d' idea!li con tutte le soprastrutture delle eresie incrostate sui tronchi maestri deMa taumaturgia 11ivoluzio- . naria, dovettero assistere al misero spettacolo dei pri,mi fallimenti delI 'utopia. 01ra questo Diavolo al Pontelungo è l'ampio racconto dei moti rivoluzionari del '7 4 ; moti che. ebbero poi i1 I loro epilogo in quel famoso processo di Bologna ancor oggi noto col nome di processo degli i,ntemazionaili. ,Romanzo ·storico : Bacchelli l '·ha battezzato così. Nonostante ciò val meglio accogliere le definizione con qualche sostanziale riserva. ,Là dove c ',è contaminazione di sto11iae di fanta&ia il romanzo storico non esiste. Se non erro questa era la teoria del Manzoni ; e Verga, del Manzoni non indegno scolaro, s'attenne nei Malavoglia al precetto artistico del grande maestro. I tumulti .milanesi del pane, la peste, ,il tumu1 lto pel dazio smla pece, il colera del '67 ,sono fatti stor.ici che stanno a sè senza gl' interventi determinanti di figure di fantasia qua!li Renzo, Don Rodrigo, Fra Cri1 stoforo, .il piccolo mondo di Maila·vog.liae compaesani. Invece la cosa muta d'aspetto quando ,si • considelìi il romanzo di Federico De Roberto. Non c'è C!hi non veda co~e i:l contegno dei Vicerè davanti ali' azione di Gari 1 baldi in Si- ,oilia dopo 1 l0 sbarco d,ei Ivlille porti nel vivo, ,come· lo porta il romanzo di Bacohelli, l'opposto delaa teorica manzoniana .. Ma Bacc1 helli che oltre ad essere un artista egregio è un critico maes,tro (ricordate il Paradosso su T olstoi e Dostoiewscki e il Saggio su Flaubert ?) deve averlo co,mpreso pri1 ma d,i noi. Questo mi va'l,ga la sua indulgenza se concludo dhe in materia di romanzo ,storico puro e semplice in ltailia soltanto Guerrazzi (a par,te .lo stile orripilante) ha diritto di parlare. ,Ma quale ·è piuttosto l'atteggiamento del Diavolo al P onlelungo ;> Ghi conosce Bacchelli dirà 1 subito : polemico. Ecco, a piìÌ:mavista parrebbe di sì ; ma ritornandoci poi S!U si scopre che la forza di penetrazione dellla dialetti,ca bacchelliana ' . ' non e p1u tanto e se,mpre tesa come nel Lo sa il tonno; si sente con piacere che il suo te·mperamento maschio di scl'ittore avvezzo a lavorare su materiale di cultura s' orienta verso una narrazione tutta fantasia ·assumendo posizioni che si disinteressano d,ello sfoggio del materiale d'erudizione o lo condensano ,in pagine clhe sono quasi estranee all' andar della -favola, come il capitolo della via Emilia e quello di San Cassiano. E allora la domanda ·si ripresenta jn attesa d'una risposta che guidi alla com1pr-ensio,ned,eH'opera. L'osservazione di Bakùnin e Cafi,ero conditi di quel sapor ~ico che li deforma, più la penetrazione deHe vicende degli ospiti e ,padroni deNa Baronata possono avv,ertire ohe 1,, atteggiamento del racconto trova la risposta in una forma d'arte comica. È un. atteggiamento con.fortato dal ,senso della classicità ·(il comico è arte classica) in opposizione a,l tr~- po esotico umori1 smo che per esse1e • negatore e polemico non è ma} schietta espressione d'arte. E quri mi sia consentita una larga paientesi. La parentesi è 1 per l'arte fa- . sc1,sta. Giacohè siamo in un periodo di fervorose disaussioni su ciò che dovrà essere arte fascista mi permetto d' adiditare ai cortesi contendenti il · primo vollu,medel Diavolo al Pontelungo come un ·beli' esempio del1 'arte che oggi si domanda. L'addito perchè in esso trovo tutti i f attori dell'arte faisoista. I quali fattori io riconosco nella serenità dello stile, perchè sereno è il nostro cielo ; ,nel ,senso dellla cla~sicità, per-. chè essendo ,nostro •ereditariamente i·mpri,meuna incOOoJfn,dibi(le fi,sonomia italiana ali' arte ; e da ultimo nella sana gioia della creazione, perchè i:l faiscismo c1 he è affermazione di vita sana ed è espressione di popolo ancor più ,sano non può ac,cettare ! 'arte scontenta e malata : J 'arte nordica, per intenderci. .L'ar,. te fasci sta è arte m,editerranea f econdata dal isenso ,cla.ssico; e Bacchelli ottimo spirito classico senza essere un vuoto imitator-e degli antichi padri ,letterari è un artista f~- . sc1,sta. Ho ci,ta.to i.I primo .volu1 me perc.hè m,i sembra ah,e sia stato dei due il più affretta,tamente giudicato. Vero è che a paragone deill' incalzmnte succedersi degli avvenimenti raccontati nella seconda parte i·l bello letterario della prima resta un poco in ombra e leggermente .i,n soli,tudine, iffiauna verità più forte è che a rilegge,re da capo ,il romanzo, la vicooda del.la Barona-ta si gusta più di tutto il resto. Sono rispettate i}e pr~posizioni narrative, la v.icenda è un blocco• che non si sfalda e i problemi sensuali poJitici aimoro,siecc. sono posti e ri,solti nelle loro pieghe più riposte con una leggerezza e serenità di ,tonò c·he fa incantare. Posti e ri,solti non aHa maniera di Fogazzaro ma d,irei piutto,sto c~ • •

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