SALIMBENE DA PARMA 309 *** In mezzò a tutti questi fervori, con una vi,ta così lunga da coprire qua&i tutto il 200, nacque il 9 ottobre 1221, da Guido di Adamo e da Imelda di Gerardo di Gassi~, Sal,im,bene, il cronista di questa età. Il padre fu crociato sotto Baidu1~no:onte di Fian: clra, la madre morì ,monaca in S. Chiara ,1,nPar,ma. Lu.i fu tenuto ail battesimo da un barone francese, Baliano da Sidone. Si chiamò Ogriibene. Il nostro cronista ci , racconta poco della sua giovinezza. Non. ci na~ond_e tuttavia - ,piccoJi egoiismi cli chierjcati - 11suo r1.sent1mento contro la madre, perchè da piccino mentre era in culla essendo battuto un terremoto, la ,madre •prese ' . . anzichè lui (il maschio) le sue sorelline, senza cura,rs1 della vita del futuro narratore. A 15 anni con un amico progettò il piano di fuga per aiscriversi all'ordine ,Frane escano. Il piano all' inrsaputa de,i genitori e specialmente del padre che lo doveva amare· con molta tenerezza, riuscì. Vane fu- •rono le richieste della fa,miglia ohe si appeHò a 1 F ederico Il. Il novello frate non se ne dette per inteso. Si rifugiò pri•ma nel convento •di ,Fano, poi in quello di Città di Castello, rispondendo al padre angosoiato con il versetto scritturale. « Qui aimat pauem aut matre1m plusquam me non est .me dignus ». . In quest'ultimo convento una pecorella di S. Francesco, l'ulti,ma for,se ch,e abbia avuto contatti diversi col ,maestro, ,gli cambia i.I nome: « ,Fili, nemo bonus, niisi solu1sDeus, decetero no1men tuum sit frater Salim- . bene quia tu be,ne salisti bona,m religionem intrando ». Ma il cronista non fu troppo contento di questo cambiamento, avrebbe des:id-erato in cuor suo il nome di Dionisio, forse a memoria del Grande Areopagita, non certo per spirito .bacchico ; sa:rebbe ,sconveniente il supporlo ... L'ordine in quel tempo aveva fatto passi da gigante; i conventi .sparsi per l'Italia, la Francia, la Germania portavano la nuova parola deH'_Amore. Salimbene ne approfittò e si diede a viaggiar~. Prima Lucca, poj Siena, poi ancora P.isa, dove dimorò 4 anni turbato dagli odi civili della repubblica cadente .. V,ide Bologna andò a Lione in Francia da Innocenzo IV. Parigi non gli è sconosciuta. Di Auxerre celebra i vini - come dice lui - dorati, odorirfem confortati vi. A Sens ·s'incontra col Re Luigi di Francia. Del Santo 'Monarca ne dà una pittma isuperabile : « ,Est autem rex ,subtil,is et gracilis, macilentus conve- · nienter et longus ha!bes vulrum angelioum ,et f.aciom gratiosa,m ». Re Luigi fa chiamare i fr~telli, va :loro incontro sorridente, e isedutosi 01rdina il pranzo da COlllsumarsi in comunità. Non fu pranzo trpopo regale, ma in compenso sereno e francescano come ne,ssun aJtro. Il menù e questo: Ciliege e pan bianco, fave fresche cotte ne,J latte, pesce e granchi, pasticci di anguille e riso condito con latte di ·mandorle e polvere di cinaamono. · - L'affabilità del re dovette essere così grande ohe ino Bianco \ i frati ne furono co,mmossi : frate Salimbene pianse. Aid Arles conosce Ugo, di Digne << Unus de maiori,bus clericis de mundo », gran gioachimita colla fantasia piena di terrori apocalittioi... ritorna in Italia. A Genova è ordinato sacerdote. Rivede successivamente Panna nel furore deHa battaglia contro Federico Il, Ferrara, Borgo S. Donnino. A Modena prende part~ alle ·processioni dei fragellanti dì Sassuolo. Dopo 11 m,il!eduecentottantotto la sua figura si fa più evanescente e si perde nelle ombre del tempo. *** La cronaca si estende de.i ,primi del 1200 fino a·l 1288 narrando fatti ed esprimendo g.iudizi intorno a personaggi che ,1 'autore conobbe direttam-ente o d,i cui almeno ebbe notizie immediate. Per il Xlii secolo è la più completa fonte storica e anche una delle più equanimi. Certame,nte l'autore da buon minorita segue la ,patte guelfa, la parte del papa e dei risorgimenti comun,i, •ma 'la sua aderenza è temprata da senno perspicace e dia libertà di giudizio; in complesso però l'anima di Salimibene non ha grandi slanci nè i pensieri tormentatori di alcuni de1i suoi fratelli. Non si strugge nei digiuni, non si imacera nei sacrifici, non anela a ,solinghi congiungimenti •con Dio. È -in parola, un' an,ima ,~edia pur rimanendo fondamentalmente cristiana anzi talora •mi,stica. Ha in orrore gli eccessi di qualunque genere e colla santa certezza dell'acquisto finale del paradiso non sdegna nemmeno certe lecite ,gioie terrestri : come per esempio il viaggiare, il conoscere, l' a1 bitare in conventi pieni d' ariia e perchè no ? rallegrati da una buona cucina. ,N1elle forme e nella concezion,e della viita e dei dommi rigida·mente ortodosso : anzi a volte stanca quando mette in mostra i,I suo apparato teologico ; insomma un 1buon frate, uno di quelli spiriti ohe il fonda torre nelle sue indulgenze bontà avrà :intravisto e forse benedetto ... Ma questo non è tutto .. La sua ,importanza oltrec-hè storica è essenzialmente artistica. Il rozzo latino ohe ha del biblico, dello scolastico e del~e nenie stude,ntesche è il più perfetto m,ezzo d'espressione del suo mondo i.n,teriore rutto fatto d'i armigeri, di vescov,i, di frati e di principi. D,ella società in cui vive è il perfetto miniatore. La retto1'1Ìcaesula completa.mente da!lle .sue pagine. ,Egli scrive così per scrivere, spontaneo. A volte lascia il tronco pri,ncipale del racconto, si . perde in mÌ'lle episodi e disgressioni sempre gustose , ohe hanno J'uffioio di sfumare e di rendere ,più at,traente • la storia. N,el quadro di azion,e un posto centrale l 'oooupa la sua persona ; vengono poi i papi, i magnifici pontefioi d·i ·quell periodo, lnnoc,enzo lii, Onorio III, Gregorio IX, poi re ,f ederico Il, 1' anticristo « ,il figlio della perdizion 1 e e della gehenna » H De fide nihiil habe:bat ; ieall,idus homo; versutus, luxuriosu,s ma.Iitiosus, iraoundu,s ... legere, seri.bere ~et cantare' sciebat et cantilenas et •cantiones invenire ... multis linguis et variis I I •
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