Vita Nova - anno III - n. 5 - maggio 1927

, V SALIMBENE D.A ·p·ARMA I . ·Il carattere distintivo del tredicesimo secolo è la lotta politica, rel,igiosa, sociale portata fino a•l paro,ssismo ·ma con quella freschezza e quell'interesse universale prop.rio delle Società risorgenti.. ' li papato rend,entosi dal periodo· del f.erro si tro- , vava ,bruscamente ad essere. il centro d.el mondo. Inno·- , cenzo terzo co,erente ali' opera di Gregorio affermerà solennemente di essere. la pr,ima pote·stà sulla terra disf.atrice ,di re e delle leg-gi dei re. Sogno di potenza in parte reailizzato in parte accarezzato, di,menticato mai da tutti i po,ntefici sino a Boni,fazio VIII, ali'« unam sanctarn >>. Naturaim,ente era impossi.bi·J.eche nulla di mondano si mesco,lasse a questa 1conoezione. In pratica 1gl1int,e- , ressi spirituali \lniti sempre a i[}teÌessi materiali, sotto le prospettive d-~l •successo iimpon•evano ai papi l'uso di que·lli stessi m,ezzi adoperati dai princip,i. Que~to costituiva il lato vulnera1bile dei po1 ntificato ; j popoli v,ed,evano e tal volta soffrivano, tal' altra .si ribellavano nel p,rofondo, del loro ouore* conside- · rando nei legati de.Ila Chiesa J' espress,ione di una volontà tiirannica. ,Ma a rioonciliarlii con la ,Feqr~, proprio, nel secolo di cui parliamo,, valsero due nuovi ord1ini relig,iosi .il Francescano { 1209) e il Domenicano ( 1212) e speciail,mente il primo. · • Il sogno, di lnnoc,enzo terzo, di S. Francesco C'he sorreg,g,e il Laterano ruinante è la po1 sterior•e rtradu21ione pla,stica di questa 1missio,nee l'esaltazione del successo dell 'o!fd,ine. Nemmeno fiaccata era la potenza antagoni,stica del .papato, l'Impero: l 'ln1pero del,l'Augusto Pio Carlo rv1agno•passato ai C-esari T ed,esdhi. Lo vedremo ,concr,etizzar•etutti i suoi sforzi di vita nella gran1 de per·sonalità di Federico li. ,. Da per tutto, un anelito ,di libertà, nei risorgimenti · comu,ni, nelle ,liber-e istituz_ioni, nei velimigl,i gon.faloni deHe civitas; un 1biso 1 gno1 di riaHa1 cciare i cqntatti ooli 'Oriente .miste.r,iosoed opulento ... Venezia batteva i mari Bizantini, una brama di cooo1 scenza rivelantesi nelle dispute filosofìch,e di f->arigi, di Bologna, di Oxfprd; sapere t•eologico sotto l'alta protezione deHa Ghi,esa. Aristotii,e ritornato al mondo sotto 1 la tr.afi,la delie traduzioni •e dei documenti arabi cominciava ad 1impo1rsi alla coscienza filosofica. i\ S. Tommaso tocch,erà l'onore di compiere la grande sintesi della 1 sapienza cristiana del tempo e, accordando la geniale mente greca collo spi1,itogiudaico, d'innestare - co,me direbbe il Luzzaitti - le rose deH 'I lisso sulle -spine del Carmelo•. Nella vita sociale : ,sangue. Scoppi d'odio brutale fra co,mune e co,mune confinante, fra il comune che ~uole inghiottire H villagg,io e il villaggio che non sotca Gino CO • I , tostà a 1lle prepotenze_;. fra. uo,mo e uo~o col_la.compii- , cazione ·dei pregiud1Z1 d'l casta che 11 Cr1st1anes1mo smoll'zavama non era capace di eliiminare. Qualch,e spirito turbato dallo svolgersi violento di q·ueste energie preferiva ritira,r,s.i•nella solitudine e immerso nell'oceano della Divinità gustarne ,le delizie .. S.i ricordavano le proifezie d,ell 'Abate Joachino, ii grande ill,u:minato calabrese ch,e nelle montagne del 1 la Sila aveva avuto la rivelazione del nuo·vo patto fra Iddio e I' u:manità. ,Si .beveva alla coppa d,el mistero. Joac·h•ino aveva " predetto l'avvento, del regno del:lo spirito, della legge dell" a,more subentrante a quella della grazia: L '·evangelo eterno•, i nuovi cieli •e le nuove terre dell 'Apocalisse ... Qualcuno azza.rdava ancor più e 1 metteva l 'in.i-- zio a questo rinnovamento: il 1260. ' E proprio nell'ordine F racescano, f e1imentavanoque1ste speranz,e e cquesti timori. S. Francesco come tutte le grandi anime, aveva troppo ben g,iudicato delia natura u,mana nel credere· cihe i suoi figl,ioli avrebbero rispettato• ,la regola nella •sua intierezza. Sì, q•uailchedefezione ci doveva pur essere ma mai i·l iF ondatore avrebbe potuto immaginar,e quella c,h,e realmente ci fu .. Frate Elia da Cortona, il successore del generalato 1 dioh1iarava ch1 e l 'o,sservanza stretta della regola era per anim1e sante e privilegiate dal Salvatore. È ev,idente che qui cominciava lo st,rappo. Il fondatore aveva d1 etto : .i frati che non -sanno lettere, non si · cmino d'impararle « nel sapere non è perifetta 1 letizia » frate El1ia inondava di con,fratell,i Bolog•na e Parigi attirandosi le ir-e dei docenti secolari che vedevano sva- . nir,e un loro pr.iviilegio. Acce.ttav~ la·sciti, ·fondava co1 nventi sontuosi ben looit 1 ani daUa arid,ità de1 lla Porziuncola. F:rate Egidio, Frate Silvestro, Frate Masseo i discepoli della pri,ma ora, i f edel-issiimi a1l maestro vedevano e so,ffr.ivano. Giovanni Borell,i da Pélllma ,e Bonaventura ambedue generali non riuscirono a salvare la famig·lia francescana dallo scisma. Ma nemmeno mancò lo s,pirit~ di rihe,llione al tirannico ed intelligente Elia da Cortona. Fu Ariton,io da Padova, il santo tau,maturgico che si recò ai piedi di Gregorio IX e assieme ai suoi confratelili chiese aocoratamente la deposizione del.la « Bestia >>. · • Gregorio, IX si piegò a malincuore a1 lle preghiere del bollente portoghese. Frate Elia fu deposto. Se là imese con _Fed,eri~ Il con grande sca.ndalo del papa: fu scomunicato, v.1sse fino alla fine felice, in una minuscola reggia fabbricatasi apposta. In ultimo si pentì, ohiesta l'assoluzione ed ottenutola sperò i,l paradiso per cc i meriti di santo Francesco >) • ~

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