, I V. GIOBERTI SCRITTORE E IL RISORGIMENTO NAZIONALE 307 donne une bonne traduction de se principaux ouvrages. Le Primato morale e civile est un llibre fort remarquable et qui devraiit produire un grad eff et en Allemagne ». Il Massar.i, compagno di studi al l\tlinghetti in Parigi, anch' •esso es~liato politico, bene amato da ·Giaberiti, e di lui posoia illustratore, ai primi del -1846 scrivendo ali' amico bolognese, gli diceva : « Ili Gio,berti mi parlò della simpatica ,impressione c1 he il vostro ingegno, la vostra dottrina e ile vostre ibeHe ·qualità fecero suill'animo suo quando vii conobbe in lsvizzera, e m'ha sempre detto dhe vi avessi •salutato da ,parte sua, quando vi avess1i scritto. Ora a Gioberti sta •scriv,endo una risposta a un libro apologetico della Compagnia di Gesù in confutaz 1 ione dei Prolegomeni, scritto da un 1 mem1bro di essa, dal Padre Pellico (fratello di ,Silvio) ». L'opera qui ricordata è Il Gesuita Moderno cui il Gio!berti lavorò, in Palligi, dai pri-mi -di gennaio del 1846 al,l 'aprile del 184 7. Era il tempo in cui era i1mpegnata la grand-e battaglia contro i Gesuiti, non solo ,in Francia, per conto del1la qua1 le sistematicamente condusse la faccenda a buo,n termine Pellegrino RotSsi riuscendo ad ottenere dal Papa ohe i Gesuiti s-ciog,liessero le congregazioni che ivi avevano i,icostituito e cessassero dall'aperta guerra che f acevano a:l1l'insegnamento laico e a:Ue istituzio-ni), ma a-nche in Italia, dove ilo spirito nuovo li,bera1 le, scoppiando in agitazioni e moti qua e là, a poco a poco finì coli' escludere i Gesuiti dall '.insegnamento pubblico e da ogni a:ltra loro opera di educazione. di propaganda e prose'litismo; ob·bligaindoli, in fine, a sciogliere anche -qui ile loro congregazioni e a scomparire dalla ·scena pubb.lica. Iii merito, anche ,per questo lato, de1 l Gioberti fu -grandissimo. L'opera -sua preced,eva iii grande moto, ormai travolgente, lo jrrteipretava, s'accompagnava ad. esso. li Mringhetti ohiama Il Gesuita Ivlodemo « ·un Jibro singolari,ssimo, a cui nuoce 'la ,prolissità stra ... booch.evoJe e minuzie infinite ; ma dove sono tali pa ... gine che hanno poch•e pari, non solo ne1 lla letteratura italiana, ma di ogn,i altra na~ione. ·Negli Stati Ponti,ficii non era nè proibito, nè per-messo,, il ohe significa che v,eniva a balle, e si leggeva con un avidità febbri/le, e qua e colà con que-H'entusiasmo ohe non pure noi giovani, ma uo,min,i provetti come il Balbo pro•fondamente ·~uoveva. N,è erano solamente i laici a subire iii fascino, ch1è il libro piacque anche a parecchi cardinali {come ci ricorda Giuseppe• Saitta nella _., Bibli teca Gino s·anco sua pregiata opera 11 pensiero di Vincenzo Gioberti), ha cui il T adini, ,il Gizzi e il Ferretti ; ma rinfocolò vieppiù le ire e gli odi dei Gesuiti, che il Gioberti s'illudeva d'aver per sempre ,debellati. Al Gesuita Moderno seguì ben presto l'Apologia de'l Gesuita Moderno, che non è altro che un ampl,iamento del med,esi•mo argo1 mento. Col Gesuita Moderno si chiude iii primo decennio di attività di scrittore battagliero e formidabile del Gioberti, svolta in mezzo ai dolori e alle grav,i angustie de1 ll 'esilio. In altro aitico,lo, ci ripromettiamo di parlare deg•li effetti d.e1l Rinno1Vamento nella formazione degli ·spiiriti, nell.la preparazione delle coscienze, • nell'indirizzo sicuro ed i,mmancabi.le verso •la grande meta del ,Risoi"gim,ento nazionale. Mi .piace, pertanto, chiudere questa pr,ima puntata, n,ella quaJe non ho -la ,pretesa di aver fatto un vero e proprio studio, ma d'avere iii.evocato se1mp1licemente · gli echi reali delile principaii opere ,del grande pensatore e scrittore suba.lpino ; ·mi piace, dico, ricotdMe ohe in Bolo,gna non solo rl Mingh-etti era tutto conquistato aHe idee e aJ moto del Gioberti e al fascino che da ~ui emanava, ·ma anche Montanari Antonio, il marchese P,izzar<;liiLuigi, id marchese Carlo Beviilacqua, ed altri parecchi, e p,iù di tutti il prof. don Vincenzo Ferranti che ebbe animo no,bilissimo e sohiettamente libera1e ,e che dovette sopportare per !e sue idee onestamente e lealmente pro,fessate non poche noie da.I.l'autorità polit,ica reazionaria, in var~i mo,menti, ·prima del 1·s59. Il f,erranti, in una cc a,dunanza d-el Circolo F'el1sineo tenutasi neUa sera del 20 giugno del 1848 per festeggiare Vincenzo Gioberti », Jo sailutò Platone Cr.istiano, e .lo salutò ((per avere fer-mato mediante la dia;lett,ica un accordo mirabile· tra la filoso•fia e la teologia, tra la ragione e 1 la fede >>. Onde anche noi ripeteremo. col Saitta : cc La posizione di pensiero, ,da cui Gioberti si protendeva per rinnovare, che è qua-nto dire educare, l'Italia, non è stata ancora ~uperata. I motivi fondamentali che animavano la .sua figura dii gra1 nd,e educatore, sono• ri,masti• come tesori inesausti da cui gli · italiani, se vogliono Ilifare sè, tTarranno ammonimenti e ispi,razioni per una grande Italia. Tutte .le sue opere vi,brano intensamente di questa nota ·centrale: la redenzione d'Italia fatta col pensiero e per il pensiero n. ·Così, neH 'opera sopra citata il Sa,itta, della quale esce in questi giorni Ìa seconda edizione. ·, GJOV ANNI l\,1Al0Ll. . . ..
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