Vita Nova - anno III - n. 5 - maggio 1927

I MONUMENTI DELLA CITTÀ DEI DUE MARI 301 fidò la nuova aree ai Saraceni per la difesa della spiaggia e aelle prossime contrade. Nel 967, rotte le relazioni fra arabi e bizantini, Niceforo Foca - · imperatore d' Oriente - che sposò T eofana, vedova di Romano I I, _spedi da Bisanzio l'architetto Niceforo con molti artisti a ricostruire Taranto devastata dalle precedenti incursioni dei Goti, dei Longobardi e dalle spogliazioni dei Saraceni. Ancor oggi nell'arduo aspetto delle grandi mura del castello sono incastonate rozze pietre poligonali elleniche ben connesse dell'Acropoli. E così le vec--- chie mura, attraverso i secoli, resistono formidabili e maestose, alla assidua attività demolitrice della natura e degli uomini: su esse è impresso un ritmo di grande bellezza dal palpito del mare. Ali' estremità orientale della dominatrice del Ionio verso i bastioni severi del canale navigabile, i cinque torrioni circolari, temprati con la grazia dell'arte per opera · della corte di Ferdinando d'Aragona - che fece appro--- f ondire nel millequattrocentoottanta il fossato per poter difendere la città dai Saraceni ali' indomani dell'eroica resistenza di OtranPoi mille braccia s'alzano con le mani protese. Le ciurme pregano: « A te, grande, eterno lddio, Signore « del cielo e dell'abisso, cui obbediscono i venti e le « onde, noi uomini di mare e di guerra, da questa <e sacra nave armata della patria, leviamo i cuori. « Benedici, o Signore, le nostre case lontane, le care « genti: benedici nella cadente notte il riposo del « popolo, ben·edici noi, che per esso vegliamo sul . . B d. . b d. . ' « mare 1n armi. ene ICI........... ene ICI •..••.•. La sinfonia del mare soffia cupa e pare accompagnare, come organo invisibile la preghiera dei maninai d' Italia. Benedici, lddio, la Patria sul mare. Il canale navigabile, il ponte girevole ed i monumenti moderni Sboccati sulla piazza Castello si ha davanti un 'opera gigantesca dell' Italia nuova. Il canale navigabile addita come la città dei due . . . ' mari, sentisse 1n se, prima ancora di molte altre regioni italiane, le necessità del passato e dell 'avvenire. Qui lo spirito nazionale funzioto - e di Marcantonio Colonna, e le TARANTO - IL PALAZZO.D'AIA.LA-VALVA (Prefettura) (fot. Cimpi n cio) na nella storia come mura severe delle fortificazioni, che assunsero struttura formidabile ai tempi di Romano I I e di Niceforo Foca e accolsero principi e popolo per le nozze di re Ladislao e di Maria d' Enghien - vedova di Raimondello Orsini - e sostennero l'assedio di Luigi d'Angiò, che mosse contro Gian Luigi Orsini (1430), sembrano balzare come dioscuri dal mare. Il vento, in procella, fischia sulle roccie e sulle torri di Taranto. Le navi poderose, in formazione di linea, spiccano come una apparizione fantastica nella notte serena, sagomando gli scafi di acciaio paurosamente protesi. Un coro guerresco si eleva sul cupo ritmo delle onde: risuona alto, grave, solenne sulla distesa cre--- stata e ruggente. Le ciurme, adunate a poppa, inneggiano alla divina unità della patria. Il canto risuona nell'azzurro e pare eco lontana balzante dalle scaturigini marine. È il canto degli eroi del mare : . « Fratelli, fratelli, lodiamo lddio vivente; « Fratelli, fratelli, Ei torna alla sua gente. « Col grido dei forti risuscita i morti , . Biblioteca Gino ·si neo uno, dei suoi maggiori principii e una delle più vive forze creatrici. Ecco perchè Roma, così piccola di territorio, si sa imporre alle altre città italiche e occupa tanto spazio nella storia-del mondo. Si distende il canale per una lunghezza di 81O m., misurati tra le due curve sottomarine, fiancheggiate da banchine e da alte terrazze rivestite di pietra tufacea o calcarea, coronate da balaustre, mentre la lunghezza è di metri 73,50. Sotto il piano di appoggio del ponte, ciascuna spalla ha due androni, che più · sporgono verso il canale e sono rafforzati con sottarchi in corrispondenza dei cardini terrati, sui quali girano rintronando, le ali ferree del ponte girevole, che ha una luce di metri 60 ed è una insigne opera dell' ing. Cottrau e dell' impresa industriale italiana, di costruzione metallica. Una galleria sottomarina contiene la tubatura per condurre alla torre del castello, ove trovasi il serbatoio, l'acqua che serve per mettere in movimento la turbina mercè. la quale si muove il gigante. Così le nuove opere militari ed industriali, a servizio di menti raffinate, si affinano alla lor volta, chiedendo I

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