... 300 CONCETTOVAtENTE • Il tempio di San Domenico Nella città vecchia, dove via del Duomo sbocca Ìn piazza Fontana, le cui botteghe piccole e alli..- neate si aprono così sinceram_ente che sembrano occhieggiare con civetteria quasi ingenua ai passanti - fra tanto brillare di tinte - qualche cosa esprimono ~ell'antico ellenismo il chiuso e poderoso prospetto, le rampe della scalea scolpita e l'alta severa facciata monocuspide del tempio duecentesco di S. Domenico, dove un sorriso austero concede appena l'arte medioevale ravvivata dall'influsso pu..- gliese, nei rilievi d'acanto spinoso della finestra a ruota, negli archi ogivali e nel triplice coronamento periptero immortale di _Nettuno! ~he si elevava puro e severo in un ritmico sviluppo di linee, fra le poderose mura ;urrite dell'acropoli,. dinanzi al mare italico cosi variamente e magnificamente pittor~sc.<?· Soltanto fra queste spiaggie di bellezza pura Virgiilo poteva sognare la idilliaca vita dei campi. . . . L'incantesimo delle più potenti rimembranze ci occupa l'animo « ~he par si schi_uda » e si allarghi « per accogliere l azzurro del cielo_ e de! mare ». « Noi ci dobbiamo accostare a certi altari, che la storia ed il tempo hanno innalzato - ci suggerisce << T. Sillani -. con la stessa umiltà con cui un « cristiano primitivo si accostava alla sacra mensa « per essere comunicato in Cristo >>. · Antonio ed Audi fasce adorne di _...,..._,.,t__,__ • fogli e di acanto ri,., ~~~---===::~--:--;:-:;:=~-~-~~~--i gusto, contendenti per l' imperio del mondo in questi luoghi vi compaio..- no din.anzi. Ottavia, che ricorda la bel-- lezza spirituale della donna italica, in-- spiratrice di vergini coloritori e di guer-- curve, fra esili colonne sormontate da cuspide del por,., tale profondo, che è eguale per linea architettonica e sculture, alla mo ... numental~ porta della Badia del Ca..- sale di Pisticci. Questa ardita o..- pera architettonica ad una sola nava,., ta1ed a croce, domi,., . . . . rieri, attrice eroica nelle lotte della pa- . . tria, riesce, con tenerezza ad accostarli e riconciliarli. Antonio· balza in uno schifo che trova in riva al fiu-- me e intanto che sta traversandolo, .. n~ta dalla cupola, nel medioevo, era intitolata a San Pie..- tro Imperiale, for,., se a ricordo dell 'attiguo celebrato Pra..- taneo, palazzo deTARANTO - IL MUSEO NAZIONALE {fot. Cimpincio) Augusto gli vien ingli Imperatori di Oriente prescelto a dimora da Federico I I, - ora palazzo Ceci, che pei moderni ripristini ha perduto l'antica classica eleganza. - Il tempio esiste fin da quando << dux Robertus obtulit sassinensi cenobio » godette la protezione del prode Boemondo, primo principe di Taranto. La sola facciat~., - che nell' insieme classico, leggi ero, pieno d'aria e di luce rjvela una fortunata fusione di elementi plastici -, è del periodo federiciano (1223), al pari della Badia di S. Maria della Giustizia che, con i suoi bugnati e le sottili cordonature, preludia a le forme del Rina- . sci mento . • ' Il castello di Bisanzio e d' Aragona Sublime idea degli antichi era quella di collocare i monumenti sul colmo dei monti e delle isole, dinanzi a incantevoli spiaggie sognanti dove la bellezza mite e terribile sta come altare d'un culto. I vasti panorami tarantini sono celebrati co11 anima, concisa nervosità ed energia da Orazio, che ci ha tramandato le visioni di questa Italia greco-romana ed ha celebrato il tempio Biblioteca Gino s·anco contro in una barca. Gli eserciti immensi dei condottieri di Roma, schierati audacemente di fronte, in ordine di battaglia, sulle sponde del Basento e lungo la candida spiaggia del Ionio, li seguono a Taranto, dove Antonio con..- sente un accordo con Ottayiano sopra un disegno di pacificazione per l'alta sovranità di Roma. Nell'acropoli le legioni elevano le spade vittoriose e magnificano l'unità dell'impero. Da Taranto muove la vittoria alata verso Roma. La bellezza tremenda del-· I' Urbe risplende nei cuori dei legionari. I dioscuri, per le vie azzurre del mare, cc ignudi sui bianchi cavalli, recano sulla bocca il messaggio della vittoria >>• Più tardi i barbari distrussero Taranto. Totila tolse la metropoli ionica a Bisanzio e Narsete a Totila ' senza renderla più fortunata, e per porre al colmo le sue sventure, nel medioevo, i Saraceni, ricercanti da per tutto, _con le violenze ed i saccheggi, uno sfogo alla propria natura di nomadi, la conquistarono. Nel 956 I' imperatore bizantino Romano I I venne in Italia e, alleatosi coi saraceni per domare i ribelli d~lla Calab:ia rialzò le mura dell'Acropoli, a breve distanza dai colonnati del tempio di Nettuno, e af- •
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