I • Eleonora Duse nel terzo anniversario della sua scomparsa I ·Ella aveva scritto, in un lontano giorno - nell'aprile del sette - a Onorato Roux, c1 he le chiedeva . notizie b iograifìche : « Detesto le biografie, le autobiografie, le commemorazioni, le onorificenze, i giubilei, i centenari e via dicendo. Mi perdo.ni. Ognuno vive secondo la sua legge. Mi auguri, la prego, di lavorare fino all'ultima ora di mia vita ». .E in questo voto fu appagata. EU.a recitò ,fino ali' ult.i.ma ora : fu ·_ prima del- ]' estremo commiato - per l'ultima volta Ellida, la « Doma del Mar·e », la nostalgica conval~scente che, -oltre l'oceano dell'infinita ohimera, ,giunge al fine a vedere la bontà e .la tutela del Limite ... E ohi pensi quale lotta formidabile fu l'intera esistenza· di questa donna troverà meno atroce, di q,uel die a prima v,ista possa sembrare, il destino c·he la fece conchiud,ere nellla terra d'oltre Oceano. E non a çaso forse essa si è chiusa in quella terra · -che è la massima ar•ena di tutte le lotte umane e, .sempre vi,brante e percossa da,l fragor,e del lavoro, da tempo ha - con il Longf.ellow e il Roòselvelt - posti al cul:mine delll'ideaJe nazionale e mnano gl.i -eroi della « vita mi,l.itante ». « È ·solo con la lotta - ha scritto il secondo .e.on lo ,sforzo tenace, aspro e peri 1 glioso che noi giun- · .geremo ai confini della vera gll'andezza ». Del.la vera grandezza ; quelJa che consiste appunto nel superamento de:lla « v.ita » - cioè delle invidie, -deJ.le animosità, ·delle guerre freddamente ·basse dei malvagi e di tutte .le difficoltà degli uomini e del caso. La te1ifa dei più for,midabili ,lottatori moderni ha .ravv.isato in lei una ,delle genuine mani1fe 1 s.tazioni di queHa Forza che « ,gli urti della vita non po1 ssonò infrangere n e alla •stupenda superatrice ha porto i.il sa1.uto solenn,e, quale iliserba solo agli eroi vittoriosi che del rischio ,e d,ella battagl,ia hanno fatto quotidiana finalità dell'azione. IE dopo la apoteosi in tale stile - ricordate ? - è venuto il sal,uto deHa Patria. Della Patria che si .profila da·l mare come ,in una fi,gurazione; ed è parsa sfilare a lei dinnanZJi prima di .accoglierla per sempre: Napoli, come giardino pro-- teso suld'azzurro, ne1 ll 'alito di primàvera -. Roma, co,n ,la sua cortina di pini e l'eroico orizzonte e i ruder,i fatti puri dal tempo e le statue ideali - e poi i cipressi e le 1bian1 che ,cattedrali di T oscan,a e 'le piane irrigui della sua terra Veneta dalle vi:llle ,serene, ,e i primi colli, sino ali' ,immenso altar♦e roccioso del Gra,ppa. Ora, la grande .lavoratrice riposa - in vista di esso con le infinite ombre degli umili che, co,me lei tutto i o Bianco • diedero e nulla domandarono. Un'altra vol1 ta, vari anni fa, ,essa .aveva scritto a un letterato amico: « Nell'arte non ho mai cercato il successo, ma il rifugio. Adesso è l'ora della giustizia, l'ora della bontà, della messe; ed io sono sul punto di far ritorno alla mia casa. Mi sono accomodata u·n piccolo alloggio che ha i muri imbiancati con la calce, all'ultimo piano di un vecchio palazzo di Venezia, dal quale si domina la città. L'autunno è tranquillo e le stessa tranquillità è nell'aria e nell'anima >>. Aveva scr,itto : ·l'ora ,del1la pace non era in verità anco,ra venuta, se per giungere alla vetta era necessaria ancora l' azione del dolore, era necessario lo sforzo ohe lo ·supera con la disciplina. Non .soi se del lavoro· di-questo· sforzo r,esti aperta traccia in qualche ·lettore di lei, in quallche frammento di ,confessioni. Vi è però una pagina sua, sCliÌtta a commemorare Enrico Jrving - il massimo interprete de1l teato shakesperiano - che sem·bra la stessa biografia della sua esistenza e della .sua escensione . È, .in sua rarità, pochi,ssi.mo nota e vale Ja pena di pubblicarla: « La forza, la Poesia, il dominio di sè, la disciplina incessante, un'armonia placida e profonda, una purezza stellare, - ardente e serena - tale 1ni·parve l'anima di Enrico ]rving . « Un'arte fatta di aspirazione in-finita - altissima - dominata sempre dal pensiero; resa sensibile, quasi sem1 pre, dalla facoltà del sogno; purificata nella forma - incessante - dal lungo amore dei Libri, e dall'unico amore . « L'unico amore di Henry ]rving· fu Shakespeare. « Tale Beatudine potè consolarlo, tutta la vita. « L' uomo e l' attore vissero in quella Luce, e la' vita non potè infrangere nè l'attore nè l'uomo. « Sia dunque, ancora una volta, benedetta la Bella Forza che accompagnò la·Vita di Henry ]rving e sia glo,ria, oltre la vita umana, all'attore che seppe . creare mille e mille parvenze o creature d'arte e rimanere un uomo sensibile, nobilissimo e buono n. *** · 1P.are questa la essenza medesima della sua vita artistica e spirituale : non anche in Eleonora DtUse « la donna •e l'attrice vissero in quella luce, ,e la vita non poitè infrangere nè l'attrice nè ,la donna ? n. Poiohè 'la << vita n (eHa ci ammonisce con frasè esatta) c<;>nla ·somma di tutte Je sua .avversità - non giunge a « infrangere >> chi è pervenuto a una sfera. di :luce. · .. '
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