.. •. i45 avrebbe rivelato le losche manovre, usate per com- dovette leggerne lui il messaggio; fu l'unica volta prare alcuni deputati ; in Firenze si gridò « morte che succedesse questo fatto. La Camera con l' eagli. assassini » ; e il Lobbia ebbe una celebrità lezione di Giovanni Lanza, a suo presidente, .in straordinaria, della quale rimasero alcune tracce. luogo di Adriano Mari, dette subito torto al miPer esempio, i cappelli alla Lobbia, che non hanno n~stero; il quale si dimise. altra origine ; e in Firenze venner~ di moda per- Il Re non avrebbe voluto accettare le dimis6no le costolette alla Lobbia. Questa grande po- sioni del Menabrea, ma egli insistette ; e si ebbe polarità, acquistata da lui, tornò a danno del mi- una crisi molto lunga, dal 22· Novembre al 14 • n1stero. Dicembre del 1869 con una continua altalena. Il ministro di grazia e giustizia dichiarò di L'incarico venne affidata a vari personaggi, ma , avere fatto fare le più ampie indagini contro gli nessuno riuscì a ricostituire il ministero. Il Re alautori e i mandanti del ferimento ; e si iniziò un lora lniziò delle trattative col Lanza, per ·mezzo processo. Intanto vi fu il responso della Commis- del generale De Sonnaz, che serviva da i~termesione, nominata dal presidente della Camera, la diario; ma il Lanza, per accettare l'incarico, voquale dichiarò come n0n fosse risultato nulla a leva a collaboratore il Sella, che intendeva introcaric;o dei deputati accusati, e che . il plico pre- durre notevoli econòniie nei bilanci della guerra e . sentato dal Lobbia non conteneva nulla di impor- della marina ; il che però non si accordava ·coi tante. Della commissione facevano parte anche il propositi del Sovrano. Cairoli e lo Zanardelli. I più accaniti accusatori . Solo quando non si riusciva a risolvere la dicevano che .tutt'al più poteva esservi implicato il crisi per nessuna altra via, Vittorio Emanuele II Fambri ; in quanto al Civinini, uno dei più fe~o- benchè a malincuore, si rivolse al Sella, che volle cemente accusati, morì poverissimo. associato a sè lo stesso Lanza, cui cedette la preLa questione pareva liquidata; ma c'era il sidenza del consiglio. Il 14 dicembre era formato ferimento del Lobbia, perchè il procuratore gene- il ministero col Sella al tesoro, mentre agli esteri .raie era persuaso che il Lobbia avesse simulato andava il marchese Emilio Visconti-V enosta. Ali' aggressione.· Contro di esso insorsero· gli amici lorchè questo ministero assunse le redini del podel Lobbia, dichiarando che era un sopruso e si tere, non si prevedeva certo una prossima guerra acui rumorosamente la questione morale. Mi trat- che avrebbe permesso la soluzione del problema tengo sui particolari, perchè comprendano bene romano. .. rimportanza grande che assunse in quel momento Fin dal 1867 si parlava di una imminente tale questione. Non solo il 22 giugno Garibaldi si guerra tra la Francia e la Prussia, ma siccome era era congratulato col Lobbia per lo sca:npato pe- stata evitata si riteneva in generale che così saricolo, ma il 3 Agosto, scrivendo al Barrili, si e- rebbe stato anche in seguito. Se nònostante queste spresse con una violenza inusitata ; disse che con previsioni, fosse scoppiata tina guerra franco-prusun Governo, che è. una sottoprefettura bonaparti- siana, essa avrebbe, senza dubbio, risollevato il stica, i galantuomini sono messi alla gogna e, quando problema romano; e . data la situazione i~terna ci si trova circondati da ladri e da assassini ~on dell'Italia, dove gli uomini del partito d'azione, i · - si può nemmeno parlare ! Il Lobbia fu assoluto democratici della Sinistra, i mazziniani erano condell' accusa di simulazione di reato ; e di preciso trari ad una alleanza con la Francia, sarebbe sorto non si è mai saputo, come sia andata la faccenda · un conflitto grave e un urto fra quanti avversavano del ferimento. _ la politica francofila e gli uomini · temperati favo- 'Questi dibattiti avevano logorato il ministero, revoli ad essa, purchè si. ottenessero concessioni e durante. le vacanze parlamentari, avendo chia- nella questione romana. mato a fare parte il trentenne Antonio Starabba Il ministero nostro inclinava più tosto verso la di Rudini, questi si persuase che il meglio era di Francia, soltanto Quintino Sella convinto della dimettersi. Qu~lcuno pensava di chiedere al Re lo probabilità di una vittoria prussiana e persuaso che scioglimento della Camera, altri che questa fosse ciò avrebbe favorito i nostri interessi, riteneva che riconvocata per esplorarne gli umori ; prevalse in un'eventuale guerra franco-prussiana, noi avremquesta idea. Il Re si trovava a S. Rossore, ma- mo dovuto rimanere neutrali. In Austria il canlato per un attacco polmonare, e il guardaaigilli celliere Beuat, nemicissimo della Prussia pensava Biblioteca Gino Bia co
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