- .. - • Kn fS : fil in BOLOGNA 12Ì ne III e concludere un accordo direttamente con l\~ustria senza calcare troppo su di lei e senza umiliarla in guisa da precludere un futuro riavvi .. cinamento con essa. Così intanto disturbava il ten- . tativo di mediazione dell'Imperatore francese il' quale :voleva ottenere dei vantaggi sul Reno. Napoleone III insisteva presso di noi per l'armistizio, e invèce noi avanzavamo continuamente, mentre gli Austriaci si ritiravano. Il Presidente Ricasoli avrebbe voluto • s1 con- · tinuasse e_nergicamente la guerra a giustificazione dell'esercito, che· sperava raggiungesse le truppe austriache; e a questo fine furono fatte delle tappe molto celeri, ma non si ebbero che delle sca- ' ramuccie. E .vero che Garibaldi aveva vinto gli Austriaci a Bezzecca, e il Medici aveva avanzato per la Valsugana, di modo che il nostro esercito e specialmente il generale Medici si trovava già vicino a Trento; ma ci piombò addosso l'armistizio di N icolsburg, che la Prussia concluse, senza attendere il nostro beneplacito ; benchè il trattato d'alleanza con noj non lo permettesse. Di più in quei giorni era avvenuto quello che fu la nostra peggior disgrazia, voglio dire la battaglia di Lissa ; sconfitta certamente inaspettata. per tutti. In generale, da noi si credeva di vincere per terra, m~ specialmente poi per mare non foss'altro per la qualità delle nostre navi di gran lunga superiori a quelle austriache. Il comando della flotta era affidato al conte Carlo Pellion di Persano; l'unico ammiraglio che avesse l'Italia. Dogo Lissa · furono dette le cose più strane, perfino che il comando della flotta si era dato al Persano per mene oblique, perchè era figliuolo di Carlo Alberto I E si che Carlo Alberto era nato nel 1798, mentre il Persano era nato nel 1802; di modo che Carlo Alberto a~rebbe avuto un figliuòl~ ali' età di quattro anni! Il conte Pellion di Persano aveva delle buone doti di diplomatico e di negoziatore, ma era un fanfarone. Forte di alti appoggi non tanto da parte della corte, quanto. da parte di Massimo d'Azeglio, era arrivato a una carica così alta, invece di e.ssere eliminato dalla marina per due gravi errori che aveva commesso: una volta mancò poco non facesse naufragare il Re e la Regina in un viaggio che i sovrani fecero all'isola di Sardegna, e un'altra volta perchè Yolle·.entrare senza pilota in porto; e perciò fu retrocesso di un grado. Il Pellion di Persano, come lio già detto, ibl10 eca G·no Bianco · , avrebbe dovuto essere eliminato a suo tempo dalla marina, e invece arrivò ai più alti gradi! Nel 1860 rese dei servigi notevoli ·spe~ialmente, per la spe-· dizione dei Mille; era amico del Cavour e in buoni rapporti col Re, di modo che nel 1866, per quanto vi fossero prevenzioni a suo carico, e nella marina poco fosse apprezzato, essendo l'unico am- .. miraglio, gli fu affidato il comando della flotta. Qualcuno si meravigliò dopo tutto che non si fosse dato il comando della flotta a Garibaldi o a Nino Bixio ; ma fu meraviglia ingenuà, quando vi erano · oltre un ammiraglio, varii vice ammiragli. nell'armata. . Il 'Persano probabilmente aveva un piano molto semplice: egli non aveva fiducia in ~è; ~e aveva meno negli uomini che dipendevano da lui; la1nentava l'indisciplina del personale della marina, per la lotta che vi era fra i meridionali e i veneti; g·uindi cercava _di indugiare, sperando avvenisse l'armistizio, allo scopo, come egli diceva, di salvare la marina alla patria, senza combattere. Infatti, quando ebbe assunto il comando, cercò di ritardare il più possibile la sua andata in Ancona ; ,diceva che gli mancavano delle cannoniere e così indugiava. D• altra parte, il Governo non si preoccupava dell'opera della marina, e anche il Depre- • • • • • • • • hs m1tr1ato, per quanto 1ncompetentiss1mo, m1n1stro della ma!ina, in una sua lettera gli ,diceva : per ora non vi è bisogno dell'opéra vostra. · Finalmente il 25 giugno arrivò quasi tutta la flotta nel porto di Ancona, e si dispose tranquillamente in attesa, ma due giorni dopo il T egetthoff, ammiraglio austriaco, uomo çli una stoffa molto diversa .da quella del Persano, venne vicinissimo ad Ancona. Il ·Persano invece di inseguirlo, non si mosse ; e questo fatto portò conseguenze disastrose. Già si diceva che il Persano era· un vile ; e in questo atteggiament<:>si credè trovare la conferma ; così la diciplina ne rimase ancor più dannegiiata ! . Poco dopo, specialmente in seguito allo ·svolgersi -degli avvenimenti prussiani, il Ricasoli insisteva che la marina agisse. In una sua let~ tera diceva al Persano: « Caro . Persano, occorre agire molto presto ; fatelo dunque, perchè l'armistizio si avrà fra qualche settimana. Egli rispose : · Sono prontissimo ; ma manca questo, manca quello ; manca l'Affondatore. Era difficile capire se parlasse sul serio I Gli venne l'ordine di fare una ricognizione nell'Adriatico e di tentare uno sbarco nell'Istria: egli navigò dall'8 luglio fino al 13, ma, stando .. .._ ..
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