Vita Nova - anno III - n. 5 - maggio 1927

, 126 UNIVERSIT A FASCISTA Il Lamarmora concepì il piano di guerra se- sono riusciti a· sloggiarci, ma aspettiamo che docondo una linea rispondente alla sua mentalit3, e mani tornino di nuovo all'assalto. Invece nel campo cioè di operare entro il quadrilatero ; mentre il italiano la battaglia sembrò addirittura un · grave Cialdini avrebbe- voluto agire girando il quadrila- scacco ; vi fu quindi ritirata da una parte e dalteroo Il Governo prussiano, che aveva promesso di l'altra! d l M I k I I ' ·1· Il C1"ald1·n1· aveva ordine di passare il Po nella man are i o t e in ta ia per un intesa m11tare, inviò uno stratega da tavolino il von Bernkerdi, notte successiva alla battaglia ; ma sebbene sapesse che si urtò subito col Lamarmora. Intanto stringeva da Vittorio Emanuele l'esito dello scontro e ne il tempo ; e Agostino Petitti si adoperò per con- avesse la conferma di varcare il Po lo stesso, conciliare il Cialdini col Lamarmora. Questi voleva vocato un consiglio di guerra, decise di retroceiniziare l'azione dal Mincio, mentre il ·cialdini, dere a Modena per coprire la capitale. Il Re che, partendo da una diversa èoncezione, voleva muo- non vedeva la situazione così grave, voleva dare vere dal Po. · uoa batosta agli Austriaci, e quindi non intendeva Si stabilì che i dué generali si vedessero, e battere in ritirata ; il Lamarmora insisteva che il il Petitti annunziò con molta gioia che l'accordò Re ripetesse l'ordine al Cialdini di passare il Po: era raggiunto; ma invece quest'accordo era basato ma egli tentennò, e il Lamarmora si dimise. sull'equivoco, perchè il Lamarmora intendeva che Pal 26 giugno alla fine del mese l'esercito la mossa del Mincio fosse quella principale, men- nostro rimase senza un apparente comando, per- . tre il Cialdini la riteneva soltanto un diversivo. dendo così un tempo prezioso ; nel mentre gli AuLoro domanderanno : e per la flotta che cosa si striaci venivano completamente disfatti dai Prusera pensato di fare? .Purtroppo, non si era mini- siani. Vi furono lungh~ trattative fra il Cialdini, 111amentepensato di co<;>rdinarel'azione della flotta il Re, il Lamarmora e il Ricasoli ; ma le .cose r1con quella dell'esercito; inoltre la preparazione lo- masero come prima: Cialdini avrebbe seguitato a gistica lasciava molto a desiderare e le informalo, comandare le sue truppe al Po, in maniera quasi zioni erano tutt'altro che sicure. indipendente; ·il Lamarmora al Mincio. Il 5 LuSi entrò in guerra con delle grandi speranze; glio veniva un telegramma di Napoleone Ili anl'ltalia aveva forze molto sqperiori a quelle au- nunziante che r Austria aveva ceduto la Venezia striache ; e le masse parevano animate da grande perchè si concludesse un armistizio : in questo modo entusiasmo ; quindi ci lusingavamo di poter schiac- gli Austriaci avrebbero potuto trasportare le loro ciare il nemico. truppe contro i Prussiani. Gli Austriaci passarono il Mincio, quando si Ma un uomo, come il Ricasoli, non era poscredeva fossero sull'altra sponda; i nostri furono sibile piegarlo a concludere l'armistizio per lealtà colti alla sprovvista, e si ebbe la battaglia di Cu- verso i prussiani ; d'altra .parte si lusingava che stoza; condotta in un modo affatto slegato, che l'esercito nostro potesse prend~re il Trentino e /nessuno diresse, e durante la quale il· Lamarmora l'Istria e che dell'Adriatico si formasse come un parve più un generale in sott'ordine che il coman- · ' lago italiano. Quindi non accettava il ~oncetto dante. Comunque la battaglia ~uscì indecisa ; e in della cessazione immediata delle ostilità contro un certo momento Giuseppe Govone, uno dei l'Austiia .. Gli Austriaci fino dal 5 Luglio comingenerali migliori del nostro esercito, era sicuro ciarono a ritirare le truppe, e fu allora che il Ladi sloggiare gli Austr.iaci ; ma al decimo assalto, marmora diede ordine al Cialdini di passare il Po vedendo che le truppe erano troppo stanche sup- dicendogli: -Se voi non passate il Po, io passo il plicò ~orozzo della Rocca per avere s9ccorsi, ma Mincio. Cialdini compiè il passaggio del Po e questi gli rispose che aveva l'ordine di tener fermo cominciò ad occupare il territorio del Veneto man a Villafranca ! Nella ste~sa relazione ufficiale au- mano che gii Austriaci si ritiravano, impauriti per striaca è detto che Mo rozzo della Rocca -sembrava la disfatta di Sadowa. • trattenuto a Villafranca da uno strano incantesimo '· L'I t d · F · · h I mpera ore e1 rances1, visto c e e cose -La sera del 24, non ost~nte il disordine, che prendevano una piega diversa d~ quella che prima · si aveva in qualche reparto del nostro esercito, il cred~v~, non voleva perdere il vantaggio della Comandante austriaco, l'arciduca Alberto, nel suo med1az1one m t ·1 s· k Il en re 1 1smarc , e ce ne vo e a dispaccio all'Imperatore diceva: « Gli itafomi non persuadere il suo -Re, mirò a prevenire . NapoleoBiblioteca Gino Bianco

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