Vita Nova - anno III - n. 5 - maggio 1927

, I ' 122 ~~~~~~~~~~~~~~. UNIVERSITÀ FASCISTA \ . 'I glielmo di tale necessità alla quale il Re- prussiano· s'adattò con profonda repugnanza, poichè aborriva di diventare alleato di un Sovrano e çli uno Stato ·rivoluzionario; ma il Bismarck insistè per il supremo interesse della Prussia. · Ben presto se ne videro gli effetti': furono rannodate e condotte a termine le trattative per un trattato commerciale fra l'Italia e la lega doganale ·tedesca. Il Re di Prussia ·a.cconsentì di conferire l'ordine supremo dell'Aquila Nera a Vittorio Emanuele II ; ci fu scambio di telegrammi ; .. . e un complesso di circostanze che dimostravano I comè la situazione tra la Prussia e l'Italia fosse ormai seriamente modificata. Fu ·in questo momento che Bismarck· invitò il Govern·o italiano a mandare a B~rlino un generale' 'per trattare un accordo militare, nel caso di una eventuale guerra fra la Prussia e l'Austria. Il Lamarmora ·, non aderì volentieri, perchè, in quel momento, perseguiva idee pacifiche; e voleva tentare di offrire ali' Austria facilitazioni per conquistare la Romania, oppure di dare il com- .penso di un miliardo per _lasoluzione de.t problema veneto ; trattative fallite completamente. Fu allora che si decise di mandare a Berlino il Generale Govoni col semplice incarico di ascoltare le pro- . p~ste che gli venissero fatte, e d( trattare su basi puramente militari; ma, quando questi fu arrivato·a·Berlino il Bismarck si sentiva male, e non lo potè ricevere; e il Re di Prussia tentennò a· dargli udienza. · Certo Guglielmo I avrebbe voluto fare guerra ali' Austria per vendicarsi dell'affronto di Olmutz, ma aveva contro di sè l'opinione pubblica e la - diplomazia ; era incerto e dubbioso di commettere • • cosa 1ng1usta. Costantino Nigra con molto spirito scriveva: « Sventuratamente dobbiamo conta.re..... a Berlino cogli scrupoli sentimentali del Re, simili a quelli di certe donne che vorrebbero ·amoreggiare senza far peccato. » Anche il Bismarck dove,a tenerne · conto ! Intanto il Bismarck chiedeva al Lamarmora di mandargli le bozze di un vero e proprio trat- ~ tato; ma questi, per diffidenza, voleva aver lui proposte scritte dà Berlino. Qual)do finalmente le ebbe, prima di rispondere definitivament~, volle , conosc~re il parere di Napoleone lii. Avuto il parere dell'imperatore · che, per mezzo di Arese, · come. amico, consigliava di accettarlo ; incaricò il Barrai, plenipotenziario dell'Italia, e il Govone di di concludere l'accordo. I Fu un male che f osserò in due a trattare perchè se vi fosse stato soltantb. il Govone, egli avrebbe ottenuto. nel trattato l'inclusione del Trentino ; e invece il Bismarck sospese questo punto fino al · termine della guerra. Nel trattato in so-, stanza si stabiliva che, quando la Prussia avesse dichiarato la guerra all'Austria, i.I Re d'Italia avrebbe fatto lo stesso; ma non vi era nessun obbligo da parte della Prussia di intervenire per difendere l'Italia, se fosse stata attaccata. Questa lacuna fu compresa solta ~to dopo I Si aggiungeva che non si sarebbe fatto nè un armistizio nè iniziato preliminari di pace, senza il ·~utuo consenso ; ma che però le trattative di pace non si sarebbero dovute rifitlt~re, qualora I•Austria avesse ceduto la · Venezia alrltalia, e un territosio equivalente alla Prussia. Questo trattato~ concluso 1'8 Aprile, doveva aver vigore per tre mesi dopo la data della sua ratifica. ' ' Il Bismarck però non voleva arrivare alla guerra, • attraverso la questione secondaria dei ducati ; quindi il 9 Aprile fece proporre alla dieta federale, che risiedeva a Francoforte .sul Meno, di riformàre radicalmente la confederazione tedesca, in maniera çhe l'Austria non potesse accettare la riforma della costituzione della Germania intera ; in pari tempo non si nascondeva le gravi difficoltà che avrebbe dovuto superare per giungere alla guerra. Anche l'Imperatore dei F·rancesi, che aveva patrocinato il , nostro trattato con la Prussia, cominciò a paventarne gli effetti, pe~chè, appena si subodorò la imminenza della guerra, vide che tutta l'opinione · francese era contrarissima all'atteggiamento dell'Imperatore e favorevole ali' Austria. I • • Quindi iniziò trattative con l'Austria ; e. il Governo austriaco, il 4 Maggio, offriva all'lmpe- -ratore la· cessione della Venezia in favore dell '1talia a condizione che, scoppiando la guerra con la Prussi~, l'Austria avesse avuto compensi in Germania e l'Italia fosse rimasta neutrale. L'Imperatore fece comunicare al Lamarmora per mezzo del Nigra le proposte dell'Austria. Il Nigra nel . suo telegramma al pre,idente del consiglio insistè, perchè si pigliassero in seria considerazione le proposte austriache. Il Lamarmora rispose di non poter accettare l'offerta, perchè era condizionata, e in pari tempo DJ.iseavanti la questione della lealtà per l'impegno assunto con la Prussia. Il· Lamarmora poi fece dire all'Imperatore : Vostra Maestà ci ha consigliati· di fare il trattato con la

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