Vita Nova - anno III - n. 4 - aprile 1927

BOLOGNA 81 J confed~razione ; e a presiederla sarebbe invitato il e misurato oltre modo gli disse : « Mi duole eh~ i Papa per ·consolarlo della perdita della miglior rapporti col vostro Governo non siano più quali parte dei suoi Stati; in altri termini si tornava al erano nel passato; in ogni modo assicurate il voconcetto ·neoguelfo del 1848. stro lmperàtore che i miei sentimenti personali per· Il Cavour, se voleva l' appoggiQ.della Francia, lui non_sono punto cambiati ». non poteva mica sostenere uno schema di assetto Pochi giorni dopo· un uomo di borsa dichiaunitario, impossibile ad accettarsi da Napoleone III ; rava che quéste parole napoleoniche al Kulner il quale, in compenso dell'aiuto e a contrappeso erano costate alla Francia un miliardo di franchi dell'accresciuta potenza sarda, chiedeva la Savoia per il ribasso di tutti i valori·. Ma il fatto più ca- .e· la contea di Nizza, oltre il pagamento delle r~teristico avvenne il 1O Genn~io, all'apertura in spese di guerra. ,, . _ 1 Torino della sessione parlamentare. Racconta GiuQuanto a Nizza il Cavour oppose molte dif- sepp·e Massari che Vittorio Emanuele, mentre saficoltà; e si stabilì che la decisione in proposito liva le scale del palazzo Madama per recarsi a si sarebbe presa più tardi. Sebbene poi l'Impera- pronunziare il discorso della Corona, al Senatore tore non facesse del matrimonio del proprio cugino Luigi Cibrario, andatogli incontro, disse con volto· 1 Gerolamo con la principessa Clotilde di Savoia ridente : « Sentirà, caro Cibrario, .che belle .cose I » condizione dell'alleanza, pure era utile acconsentire Infatti il discorso del Re affermò cose belle, quando a quelle nozze. Era l'accordo. un accomodamento, nella chiusa ebbe a toccare- della ·politica italiana che al Cavour non dispiaceva davvero. « Que- del suo Governo : « L'orizzonte, in mezzo a cui I st'accomodainento mi sembra accett_abilissimo;per~ . sorge il nuovo anno, non è pienamente sereno. chè V. M. essendo sovrano di diritto della metà Ciò non di meno vi accingerete con la consueta .più ricca e più forte d'Italia, sarà sovrano di fatto alacrità ai vostri lavori parlamentari. Confortati-dal- / di· tµtta la penisola. » Qui troviamo quella mede- l'esperienza del passato andiamo risoluti incontro sima concezione egemonica, che prevalse col 1866 all'eventualità dell'avvenire. Quest'avvenire sarà fenella Germania, dove la Prussia, Stato di gran lice, riposando la nostra politica ·sulla giustizia,· lunga superiore agli altri, li dominava tutti. sull'amore della libertà, e della patria. Il nostro Il Cavour sembra teniere che il Re nctn ne paese, piccolo· per territorio, acquistò credito nei . fosse soddisfatto; mentre egli allora s'accontentava consigli dell' Europa, perchè grande per le idee dell'egemonia di fatto dell'Italia superiore su tutta che rappresenta, per le sìmpatie che esso ispira. l'Italia : e doveva per il momento, scartare la so- Questa condizione non è scevra di pericoli, giacchè, luzione unitaria del problema italiano per la neces- nel mentre rispettiamo i trattati, non siamo insensisità dell'aiuto francese, e per il dubbio che all'u- bili al grido di dolore che da tànte parti d'Italia nità l'Italia fosse matdra. si leva verso di noi.. Forti per la c~ncordia, fidenti _ Il convegno di Plombières non rimase inos- nel nostro buon diritto, aspettiamo prudenti e deservato ; la stampa ne parlò ma il Cavour fece cisi i decreti della divina Provvidenza. >> dire che, passando ..presso i V osgi, (ciò non era Questo discorso ebbe una ripercussione straorvero) aveva creduto di non poter fare a meno di dinaria anche all'estero, ma ·principalmente in ltasalutare il potente imperatore dei Francesi. Le lia ; e fece bagnare di lacrime gli occhi di tanti cancellerie europee furono messe un poco sull'av- e~uli. Ubaldino Perruzzi in una sua lettera privata viso di quello che si stava preparando ; ma al diceva : « O il Piemonte è impazzito ; o siamo grosso pubblico la cosa rimase quasi affatto scono- vicini alla guerra. » sciuta. Il Governo austriaco non credeva che l'lm- Il luogo famoso del « grido di dolore » fu peratore avesse preso la sua decisione ; quando il · suggerito da Napoleone allorchè gli fu mandato primo gennaio. del 1859 le poche parole che Na- . il testo del di~corso per sentirne l'opinione ; luogo poleone III rivolse, nel ricevimento di capo d'an- . che era u~a reminiscenza di un suo saggio molto no, all'ambasciatore austriaco misero il campo a ru- antico, del 1833. Ma ora incomincia il purgatorio _ more ; e furono yeramente una cannonata d'allarme. per il Cavour, e non per delle settimane; per dei Allorchè il barone Francesco di Kulner si mesi. In Francia 1•opinione pubblica era totalmente pre•entò• all'l~peratore, per i convenevoli pel nuovo contraria ; da un'inchiesta, fatta mediante la genanno, 1•1mperatore,che di solito parlava pochissimo, darmeria e i prefetti, di cui ci dà notizia Pietro • . .

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