. . PROF. AGOSTINO SAVEL~I , I f STORIA DEL RISORGIMENTO I SERA DEL 20 MARZO 1926 ' ( , Proprio sullo scorcio del 1857, quando gli eventi di cui parlammo nelle altre lezioni, sembravano assicurare l'avvenire del Piemonte, come potenza egemonica in Italia, un fatto ne minacciò gravemente la situazione interna. Si fecero le elezioni politiche, e il risultato fu del tutto contrario alle rosee e ottimistiche speranze, che si erano nutrite. Il ministro degli interni, Urbano Rattazzi, aveva creduto superfluo influire sulla volontà degli elettori, tanto gli pareva sicura la posizione del ministero ; ma gli scrutini riserbarono una sorpresa dando una mezza vittoria al clericalismo e al municipalismo piemontese. Recriminazioni e dispute non potevano cambiare il risultato di quella· che ·si chié\mava, fin da allora, la consultazione del paese. Fortunatamente si poterono correggere per diversa via i risultati' delle elezioni, essendoci numerosi ballottaggi ; e l'influenza, non esercitata nel primo scrutinio, fu naturalmente esercitata nel secondo. Inoltre con una interpretazione della legge un po' stiracchiata ma necessaria politicamente, furono annùllate quasi tutte le numerose elezioni di canonici. Così si riuscì a mantenere al ministero liberale-nazionale quella maggioranza, che era indispensabile per governare anche ad un uomo come il Cavour, senza che bisognasse ricorrere a nuove elezioni.· Chi pagò -la pena dell'esito delle elezioni . fu il Rattazzi, che d~vette dimettersi ; e il Cavour aesunae iriterinalme~te la carica di ministro d·egli 81bliote a Grno Bia eo interni, mentre era ancora ministro degli esteri e · ministro della marina. - Si proseguì naturalmente sulla via, nella quale il Piemonte si era incamminato con la ferma volontà di percorrerla sino in fondo. Perciò all'inaugurazione della nuova legislatura il Re nel proprio discorso pronunziò energiche parole riaffermando il saldo suo proposito di fedeltà alla causa nazio- ' nale qualunque. fossero gli eventi, e dichiarandosi irremovibile in quella linea di condotta, che aveva iniziato quando raccolse la corona sui campi insanguinati di Novara. Intanto assicurata la continuità· del Governo, il Cavour prese subito dei provvedimenti economici e sopra tutto dei provvedimenti importanti riguardo alle scuole elementari e medie per dare alla gioventù un'educazione ispirata a sentimenti nazionali. .. Per la politica estera gli eventi stessi si in- " caricarono di risolvere la questione dell'~lleanza. Ricorderanno che, durante il congresso ~i Parigi, • il <;:avour, per un momento, nutrì l'illusione di poter stringere un'alleanza offensiva e difensiva con l'Inghilterra; ma, arrivato a Londra si accorse d'aver corso troppo nelle sue speranze, perchè il .Go.- verno inglese non era disposto a dare nè un uomo nè un soldo per la causa italiana. E allora? Rimaneva non tànfo la Francia, tutt'altro che favorevole nella sua enorme maggioranza, a cominciare dal ministro degli esteri, ma Napoleone lii, che fu •colui che ebbe parte principalissima, e io airei de- , I r \ . \ ,
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==