Vita Nova - anno III - n. 4 - aprile 1927

attraverso Je varie dis·cipiline che si . prestano maggiormente a questo scopo. Il lavoro insomma è se-rio, documentato, ma difetta di 1sla1ncio e di vita. l1 I passare deilile statistiche lascia un poco l'impressione del rap1 ido succedersi delle i,mmagini cinematograifìche proiettate celermente sµl- ,lo schermo. Finito di leggere .iii volumetto, ci si frega wi poco gili occhi e ci si c'hiede : « E l 'avvenire ? » Qualcuno potrebbe sorridere e rispondere con la frase tradizionale : << L' avvenire è... nelle mani di Dio. » Sta .bene. ,Ma aillora va1 l •meg,l·io immergersi nei~a lettura dei V angeJ,i e delle Lettere .degli Apostoli, che iin fatto di fiducia nelle risorse deMa Divina Provvid,enza valgono certamente molto 1di più di tutti i trattati di economia poilitica del ,mondo. rvla •SU terreno scientifico 1io non desidero conta1 minazioni. La scie1 n~ za sia scienza. E se •la ·scienza riflette i dati del pa,ssato ,puri e se.mplici e non li inquadra i,n una visione sintetica, ricca di po,ssibi.liità di applicazioni per 11 'avvenire, non è più scienza, 1è soltanto empirismo, ricordo fram,mentario. . Le industrie, i commerci, le varie forme deMa produzione sono ,eilencate analiticamente, ,ma le interf erenze e i rapporti sono assolutamente trascurati. Perciò 1l' insieme è un' amailgama non già una fusione calda e armoni1 ca, da ou,i possano scaitm"ire .insegnamenti utili e vivraci. Si intende che non manca qua e là qual,che accenno generico a,llo sviluppo futuro. M,a non si richiederebbero qui accenni g,enerici, ,ma rapi dii schizzi di 1prospettive future, pratiche, precise, con possibilità di applicazioni. N.on si di,menitichi ohe urge iii problema .. già analiz~ato da me in altre rassegne precedenti, del1la f ormazione di queNe benedette classi dirig.enti, a cui tutti accennano va- . g~mente senza mai mettere, purtroppo, i punti sugli i. P'er dirigere occorre prima di tutto idee ahiaTe e po•i forza d'azione e d,i comando. Ora da1Ua scuola debbono us·cire gli .industriali, i co,mmercianti, gJi organizzatori e infine i legislatori d,elBi oteca Gino RASSEGNE l'avvenire. E tutti qu,esti vari aspetti deJla umruna attività non possono esse1 re colitivait:iefficacem,ente senza punti di partenza sa•ldi e ben fi5r . sat1. L'I,talia fa,rà. Sta bene. ,Ma come ? Come si riso'lverà iii problema de·I grano ? Come quello del carbone ? È proprio vero ohe I' elettricità potrà sostitu1 ire ~n tutto e pe.r tutto e ,convenientemente, dal punto di vista economico, tutte le a:ltre ,sorgenti di ca•lore· e di movim,ento ? -- Ecco i proble 1 mi assi1 l- . 1lanti. In sostanza è noto lo Sibi 1 lancio nel raip1porto f,ra inllportazioni ed esportazioni. Prodrurre di p.iù, sii sente dire continuamente, e coosu- • mare meno. Tutti lo dicono,. 1 Mla in pratica, chi pone ,mano aH 'opera ? Mio preferito aforisma è ch,e oocorre trapiantare ne1 l campo de,lla economia il concetto di autonomia per,sonale, che è g,ià una ve·cchia conquista nel campo morale. lo dico: << Per semplificare ed economizzare, cia,scuno faccia da . sè quelrlo che può fare da sè, ,se,nza incomo,dare gli aìtri e senza intrailciare l'attività ·morale ed economica altrui, con le proprie esigenz,e. n T alvodta ho cercato ,di tradurre in pratica •la mia ,.massima, con ,la maggior coerenza possi,bile, date ,le attuali esigenze sociali, che costituiscoino un sistema di 1interferenze, da cui non è poissibile, .in pratica, liberarsi senza sforzo .che, scherz,i a ,parte, richiede un'energia quasi . eroica. -l1 l ri~ul,ta,to ? È megl,io non parla·rne. L'ambiente fortemente urtato ne'1 1 le sue a,bitudini e preve-nzi0111:i reagisce forten1ente con quelle sanzioni sooiali anonime ed impersonaili, che però riescono a paralizza·re qualsiasi iniziat~va •si presenti con ,un carattere .netta-mente non conformista. E notate : non sono g1li um,ili queMi ohe si meravigliano d.i più : ma gli intelligenti, i dirig~nti, la eletta {per d.i~la atla francese), os,sia queHa bene,merita raccolta di persone, che coi suoi ,lumiidovrebbe aiutare ,gli ailtr.i a trarsi di impaccio . Allora io mi fermo sereno a m,edi tare, senz 'ira e senz 'odio e guar245 do gili uman,i che si affannano invano a ,districare la matassa imbrogliata de,II' economia e domando : 1c Ch:i dirigerà i dirigenti ? >> 11· metodo l~aylor è ottimo ne1 H,e ind,ustr,ie. Ma perchè non •lo applichiamo a rutta ,la vita, a,bolendo veramente le spese inutili, gli atti inuti1 li, gli sforzi in_pti:l,i,economizzando al massimo la nos,tra energia ? Questo n1i chiedo. E djiv.ento malinconico, ricordandomi quante noie mi sono attirato addosso .in un periodo deMa n1ia vita, ne1 l quale, convinto che ·la spesa del calletto e della cravatta fosse ,inutile, la sop1pressi. È illliutile che j o raccooti gli episodi. Dopo un paio d'anni di esperimenti, pur mantenendo la ,mia convinzione, ho dovuto, per forza~ ritornaxe al conformismo. Diret~ : · << .P,iccole cose. » Ma domando: << Ch1e cosa è 1 la vita, se non una ·serie quasi indefinita di •piccolle cose cucite ,le Ulnecolile altre in un unico tessuto ? >> Ch,i romperà ,la crosta delle abitudini secolari ? Chi ,sarà '~pace di i•mporre la ridistribuzione enorme deHa attività in mo·do da ottenere la massi- . . . . ma ,economia 1n tutti ,1 ca,mp1, 1 1 n .modo cioè da ottenerè comunque il ,massimo effetto cdl ,minimo sforzo? La persuasione •si spunta contro la cocciutagine di eh.i non ha opinioni, ,ma segue ciecamente gli ,i,mpul1si ,mi,m,etici deilila ,tra,di~ione e • della suggestione sociale. L'i,mpie-· ,. go della forza non è economico, perahè produrrebbe una g,igantesca dispersione di atbività, che aggravere1bbe i1 l ,maile. Il culto deHa semplicità, deille abitudini modeste, deU' accootentarisi d,el poco dovrebbe essere diffuso ,con ogni mezzo. Ma contro questo oolto lotta una mas,sa ingente di interessi consolidati, che non sono affatto disposti a lasciarsi sop- . . pr11mere. Ecco una fo;l1ladi pro,blemi vitali, che ·i trattati generici e specifici di econom,ia non aff,rantano attua1l 1 men,te e non accennano a voler affrontare per l'avvenire. Tornando al nostro volumetto~ noto con piacere che a pag.. 46 ci

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