Vita Nova - anno III - n. 4 - aprile 1927

Di Leone Lunts profeta dell'irrealizzabile ' ' Dirò alcune co,se <li un giovanissimo letterato russo, Leone Lunts; brevi e ·scheletriche· notizie biografiche, cosl ieo1 me ile appresi dal suo presentatore Massimo Gorki, prima d'illustrare la sua opera più sig~ifìcativa : « Fuori legge ». Leone Lunts morì, si disse, di una malattia indeterminata « ·sviluppata1si sullla base di oo esaurimento nervoiso »; sapendo di morire, accettò la ,morte con fermezza e con ra,ssegnélZlioneveramente alta. Era stato allievo ,del pro,fessoir ,Petrov, che teneva la cattedra universitar1ia di letterature neo-latine, poi, finiti i corsi ·univerositari, i:l collegio dei professori l'aveva comandato i.n Spagna per studiare ,da vicino 1 la letteratura spagnruoia. , Quando partì, ,era già ammalato •e la malattia minava ·seria.mente la sua esistenza g1iovi.ne; ma ailla malattia non doveva essere estranea causa gli anni terri,bi~i delJa fame ~ssa : iii 1919 e il 1920 che, per la Russia bloccata, furono veramente tragici. l·l N. apparteneva i1 n quell'epoca al gruppo dei « F ratel,li Serapioni » i qual,i, come rutti, soffrivano la fame e nella speranza di .sentirla meno e< si sfogavano di giacere immoib.i 1 li per soffocare il dolore laceréllllte» dello .stomaco, vµoto. Lunts più volte si .pr,ivò del necessario per soccorrere qualche ~mico più 'bisognevole di !ui. P·ro,babi1 lmente, ripeto, questo fatto ,pesò molto sulla mallattia eh.e· dopo si sviluppò. Ritornato di Spagna più amma,la,to di quand'era partito, per icurarsi andò ali' estero ritirando,si in un sanatorio presso Amburgo dove, poco meno,.d'un anno dopo, il 9 maggio 1924, morì a so,li v•entidue a:nni, .lasciando a!lcune opere drammatiche e diversi raccont•i che rivelano, più che un uomo i.ntel:lig,ente, un giovane geniale ,e uno sp1 irito ,indipendente. *** 1 1 1 <<Fuori legge>> apparve d.a noi ·nel 1925 tradotto motlto bene da Ettore Lo, Gatto, ma non •mi pare peraltro che abbia avuto tanta fortuna quanto indu.bbiamenite l'opera ~e ·merita. È una tragedia in cinque atti e sette quadri che l'autore fa precedere da una breve prìefaziione dove fra 1 'ailtro è detto : <l ••• per me non ha importanza il valore ,letterario deU 'opera, ,ma soltanto il •suo •lato •scenico. Quéllildo ho scr,itto questa tragedia io ,la vedevo .e non pensavo, ad essa. LI lettore può perdonare gli errori, lo spettatore non deve perdo~ nare .. f o ho tentato di riso,lvere un prob·lema d,iflìcile : cominciare con una farsa e finire con. una tragedia. Ho, voluto compiere questo passaggio orgéllilicaimente: esso deriva daH'idea fondamentale delil'opera n. Quando ,ebbi finito d:i il,eggere la trag•ed·ia, rilessi il riportato brano de.U' intro,duzione fermandomi con Biblio ca no ■ 1 ne oircospezione a quel << valor,e lettérario >>e a quel « lato scenico n che, nel.la coscienza deH'autore in veste di aUltocritico, mirav·ano a stabilire un dualismo, foc-se in difesa de•l1'ilnteresse e dell'azione scenica della favola; poi, dopo caute ,meditazioni e vagli 1insistenti, mi convinsi come quel dualismo avesse la sua l~gica ragione di essere solo, n•eHo scrupolo ·eccessivo1 •dell'artista che ,mai contento de1 lla sua creazione è sempre dispo,sto da un 1lato a drf ende11la davanti a!l pubblico per 1 patemo orgogl1io e da·ll'altro a maltrattarla nell'intimo ; ciò, fino a perdere 01gni co1I1tattoco1 n :ì 'opera projpria 1che, viva, isi ,stacca da lui per incominciare un'esistenza del tutto jndipendente e talvoilta ribelle . , ail proprio padre. Così .deciso a non tel)ter conto affatto deLl'intenzioni deH 'autore~ considerai la tragedia secondo 1quooto essa aveva .saputo suscitare in me. Il « Fuori• legge » 1 ha un motivo fand,am1 entale di verità istintiva che da ,sotterran,ea, via via con ,l'incalzare deg1 li avv,enim,e,nti, affiora. sempr,e più fino a proro,mpere Jiibera coiinoidendo con .la catarsi della ,traged·ia; ·mentre invece i vari motivi secondari (dail farsesco a1I romanzesco alil'a1moro,so), •e proicedenti ·per v.ia i111verisa.,si esauriscono come vizziti dal fuoc-0, sempre più prossi•mo del .m. otivo fond·amentale. L'azione ·si svoJge a Ciudad, << e Ciudad ,in ispagn·uolo vuol dir.e città, città .in generale » ; perchè .iii N. ha volulto soriv,ere un'opera << tSenza epooa e luogo precisati ». C'è un si1 mpatico :brigante in Ciudad : Alonso Enriques; taglliapietre 1d 'origine; infiammato d'una elevata 1 pietà per i vecchi, gl 'inemi.i, gli oppressi egJi è J 'amico adorato del popolo che d1ifende, .il nemico odiato e teimuto dei nobili che sbenleffa batte e frusta, i,l· 1 beniami.no delle giovani fresche e belle donne che gli si concedono p,er qu•el suo ar,dire teso, come una quadrella netl'arco, al magnanimo e al perico~o senza tr:egua. Se i.I diavo1lo non gl,i fa paura e la forca lo fa r.idere .c'è qualco1 sa· che lo fa tremare : da moglie « la sua piaga~ e la IS'Uapeste». L'azio 1 ne s'inizia con uno .spunto f ars•esco,. Alonso ha ·sonoramentt fustigato il fi,gilio di Don Rodrigo, i,l canoe:lliere - la più alta cari.ca d.eUo ·stato1 , - perchè quell giovan,etto ised1icenne, tronfio, del potere 1patemo ne abusava per bastonare .citta.di1ni e mo,lestar fanciuiU.e. J.l cancelliere, i:nfero,cito, vendica 1 'off,e~a fatta alle na.tic'he del suo rampoll:lo, con iun ·bando eh.e pòn·e fuol!' dalila legge irl genero,so brigante. Cosa farà Alonso ? che dirà ? come vivrà ora ? si CJhiedono .i ,bravi citta,dini di Ciudad ·mentre i no1bi.li gongolano e fan ,progetti di vendetta, co\me se la caverà Alonso? Certo -in un modo ~erniplicis-simo: accetta 1 ndo con animo allegro· il bando 1cnatteso. \ I

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