J , BOLOGNA 99 cardinale segretario di Stato di sua Santità, Antonelli, un ultimatum, in cui gli si ingiu~geva di congedare le truppe straniere ; altrimenti si sarebbe ricorso alla forza. La risposta non poteva essere che negativa ; prima però che essa potesse giungere, si iniziò la campagna. Comandante supremo era Manfredo Fanti, con due generali sotto ai suoi ordini : il Cialdini e Moro2zo della Rocca. Le nocomando dell'esercito italiano, emanando un severo proclama alle truppe di terra e d~ mare, scritto dal F arini ; dipoi superava la frontiera napoletana scon- . figgendo il 20 al Macerone ·i borbonici, accorsi a impedirgli il passaggio, e · proseguiva alla volta di · I Gaeta, dove le forze regolari sottentrarono ai garibaldini. Vittorio Emanuele· e Garibaldi s'incontrarono a Teano il 26; sebbene i rapporti . fra il . stre" truppe non incontrarono, in generale, seria resi- Re e il .Generale fossero ormai un po• freddi e stenza da parte dei pontifici, che ~urono fatti pri- ben diversi da quelli d'una volta; tanto è vero che gionieri in gran copia;, soltanto il generale Lamo- Garibaldi rifiutò tutti gli onori offertigli ; e, presen- .,, ricière, legittimista francese, tentò di impedire la tati al Re i plebisciti dell'Italia meridionale, 18 congiunzione delle due colonne, andando incontro novembre, partì per Caprera. A Napoli pure fu-· alla sconfitta di Castelfidardo, avvenuta il 18 Set- rono presentati solennemente a Vittorio Emanuele tembre. Il Lflmoricière potè appena rifugiarsi çon .dal commissario regio dell'Umbria, Gioacchino Pepochi dei suoi in Ancona, che fu subito stretta poli, e ·da quello della Marca, Lorenzo Valerio, i di assedio da parte delle truppe per terra e dalla risultati del. plebiscito indetto, nelle due regioni : flotta, comandata dal Persano per mare, tanto che 97,075 sì e 980 no, nella prima; 133,783 sì e la città il 29 settembre si arrese. 1212 no nella seconda. Seguitavano le operazioni Il 28 settembre il papa aveva protestato per contro Gaeta, che si arrendeva il 13 febbraio 1861, l'invasione, e scomunicato tutti coloro che avevano mentre Francesco Il e la Regina si recavano a ., contribuito alla spogliazione del Pontefice, invo- Roma. Il 12 marzo cadeva la cittadella di Mescando l'aiuto degli Stati cattolici, ognuno secondo sina, e il 20 si arrendeva anche Civitella del la possibilità propria; ma nessuno rispose all'ap- Tronto. Così spariva del tutto dall'Italia il dominio pello; nemmeno l'Austria. Dopo ciò, il 4 Ottobre borbonico. 1860 Vittorio Emanuele pigliava in Ancona il i \ • • I • Biblioteca Gino Bianco ' . . ...
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