\ I . 98~~~~~=~~~~~~~~~~~~~ \ ti'NIVERSIT A F ASCISf À 3 i i I deve addolorare ; se non è stato un gran Re sulla terra, sarà un gran santo in cielo. » Intanto attorno a Gaeta si raggruppavano le I I truppe borboniche rimaste fedeli; circa 60:000 uo- . mini. Ormai la tensione de' rapporti fra Garibaldi e il Cavour toccava il colmo. Garibaldi nicchiava di fronte all'immediata annessione' del reame delle Due Sicilie; e concordava con .Cattaneo e c·on Mazzini ispiranti la Segreteria del Dittatore. Egli avrebbe voluto ritardare l'annessione, finchè non si potesse dal Campidoglio proclamare Vittorio Emanuele Re· d'Italia ; idea grandiosa, ma che .,,. metteva il Governo sardo in una grave situazione di fronte alla F ra_ncia, e quindi di fronte ali' Au- • stria. . ' . \ Napoleone III non era disposto a tollerare l'o~cupazione. di Roma; e avvertiva che lo avrebbe impedito. Il Cavour, per evitare questo pericolo, decideva di occupare le Marche è l'Umbria per infrenare il· movimento' garibaldino. nell'Italia meridionale. Così mentre il Governo, desideroso dell'immediata annessione, stabiliva la spedizione nello Stato pontificio,Garibaldi scri,vevaal Re chiedendogli la testa... ministeriale del. Cavour e ·anche del F arini, assicurandolo che dò~o ciò egli guarenti va del buon esito delle faccende italiane. Il · Cav(?ur e il F arini offrirono di dimetter~i; ' ma il Re rifiutò d'acconsentirvi. Allora il Cavour. I con una· mossa abile, presentò al Parlamento una . egge autorizzante il Governo ad accettare iinmediatamen te l'annessione di quelle province,· del centro e del sud che lo avessero richiesto, mee lo sostituiva con Antonio Mordini. Molti in Sicilia e anche nel così detto NapQletano facevano petizioni e dimostrazioni per l'immediata annessione; e si deve m~lto all'~nergia di Giorgio Pallavicini. Trivulzio, se . Garibaldi si persuase di procedere a' plebisciti, senzà indugio. . Prima egli dichiarò riunita alla flotta sarda q~ella ex borbonica e proclamò lo statuto sardo ; poco dopo, fissò per il 20 e 21 ottobre il plebiscito. . Nel continente meridionale si ebbero 1.302.064 voti favorevoli di fronte a 10.312 contrari ; in Sicilia 432,053 favorevoli ,,e 667 contrari; ·quindi trionfava il~ partito della immediata annessione. Mentfie si svolgeva questa fase risolu~iva, . Vittorio Emanuele II con le sue t~ppe era entrato nel territorio dell'ex-reame, dopo la fine della campagne· nell'Italia centrale; decisa per i ·motivi dianzi " accennati. Questa spedizione, maturatasi nella mente de_l Cavour fino dal giugno, fu e non a torto, considerata quasi il .capolavoro diplomatico del grande statista. Il quale, pigliando _occasione dall'atteggiamento di Garibaldi riguardo al problema romano, tendeva a far ingoiare dalla dipÌomazia la spedizione contro lo Stato pontificio. Napoleone lii, siccome mirava a tener lontano Garibaldi da Roma, non poteva non permettere al Piemonte di altra-· versare Marca ed Umbria per' recarsi a Napoli. Ecco perchè quando l'Imperatore francese, nell'occasione che questi per la prima volta visitava la Savoia, fu prevenuto a Chambery delle_ iòtenzioni sarde dai due inviàti · del Re, Luigi Carlo F arini e il generale Enrico Cialdini, si racconta diante il suffragio universale. rispondesse : « Fate, ma fate presto ». Così il CaCaribaldi non insistè più sulle dimissioni del vo'ur, con la sua abilità .1 diplomatica, se le cavava Cavour·; ma era sempre incerto, se ~ovesse cedere magnificamente da una situazione difficilissima, e o insistere. sulla procla~azione del regno d'Italia raggiungeva la sua mèta. In fondo Napoleone lii dall'alto del Campidoglio, perchè attorno a sè non aveva ness~n modo più SP.Ìccio d'impedire a aveva consiglieri di pensiero opposto. Invitò presso. Garibaldi d'andare a Roma ·se non lasciando che di sè a Napoli Giorgio Pallavicinq T.r.ivulzio, del le truppe piemontesi· attraverso la Marca e l'Umquale aveva la massima_ stima, e contemporaneamente fece una corsa a Palermo, dove revocò il . . I prodittatore della Sicilia, Agostino Depretis, perchè anche lui spronava alla immediata-annessione; / Biblioteca Giho s·anco bria si avviassero nel Mezzogiorno, pur sapendo che questa marcia significava la conqiusta di quel territorio papale per parte di Vittorio Emanuele Il. L'8 settembre, il Governo sardo inviava. al
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